Quando pensiamo al profilo di Giovanni Pontano come intellettuale e umanista, ci sovvengono subito i suoi cimenti poetici, i suoi trattati etico-filosofici, oppure il suo impegno politico alla corte aragonese di Napoli, ma tendiamo perlopiù a trascurare i suoi interessi pedagogici, che pure dovettero assorbire non poche delle sue energie intellettuali a partire dai suoi anni giovanili e fino a quelli più tardi, non senza lasciare una significativa traccia nella sua produzione sia in prosa che in poesia. Infatti, al di là del De aspiratione, un trattato filologico-ortografico di esplicita destinazione pedagogica, l’attenzione del Pontano per la pedagogia si espresse non solo nella raccolta poetica De laudibus divinis e nel trattato De principe, opere scaturite ambedue dal suo impegno di precettore, rispettivamente di Giovanni di Navarra, nipote di Alfonso il Magnanimo, e di Alfonso Duca di Calabria, primogenito del Re Ferrante d’Aragona, ma anche nei trattati De obedientia e De immanitate, o qua e là in poesia, come, per esempio, nella raccolta elegiaca De amore coniugali, dedicata alla moglie e alla vita familiare, nell’ecloga Quinquennius, in cui è rappresentata una madre che dialoga col suo bambino di cinque anni, o, ancora, nel De tumulis, una raccolta di carmi sepolcrali, in cui, rievocando la memoria di alcuni dei suoi maestri, ci lascia intravedere il suo concetto dell’insegnamento. Per queste ragioni il Pontano merita un suo posto nella storia della pedagogia umanistica accanto agli altri intellettuali che hanno scandito il suo sviluppo.

Giovanni Pontano umanista e maestro di scuola a Napoli nel Quattrocento / Germano, Giuseppe. - unico:(2025), pp. 331-361.

Giovanni Pontano umanista e maestro di scuola a Napoli nel Quattrocento

Germano Giuseppe
2025

Abstract

Quando pensiamo al profilo di Giovanni Pontano come intellettuale e umanista, ci sovvengono subito i suoi cimenti poetici, i suoi trattati etico-filosofici, oppure il suo impegno politico alla corte aragonese di Napoli, ma tendiamo perlopiù a trascurare i suoi interessi pedagogici, che pure dovettero assorbire non poche delle sue energie intellettuali a partire dai suoi anni giovanili e fino a quelli più tardi, non senza lasciare una significativa traccia nella sua produzione sia in prosa che in poesia. Infatti, al di là del De aspiratione, un trattato filologico-ortografico di esplicita destinazione pedagogica, l’attenzione del Pontano per la pedagogia si espresse non solo nella raccolta poetica De laudibus divinis e nel trattato De principe, opere scaturite ambedue dal suo impegno di precettore, rispettivamente di Giovanni di Navarra, nipote di Alfonso il Magnanimo, e di Alfonso Duca di Calabria, primogenito del Re Ferrante d’Aragona, ma anche nei trattati De obedientia e De immanitate, o qua e là in poesia, come, per esempio, nella raccolta elegiaca De amore coniugali, dedicata alla moglie e alla vita familiare, nell’ecloga Quinquennius, in cui è rappresentata una madre che dialoga col suo bambino di cinque anni, o, ancora, nel De tumulis, una raccolta di carmi sepolcrali, in cui, rievocando la memoria di alcuni dei suoi maestri, ci lascia intravedere il suo concetto dell’insegnamento. Per queste ragioni il Pontano merita un suo posto nella storia della pedagogia umanistica accanto agli altri intellettuali che hanno scandito il suo sviluppo.
2025
978-88-68537-73-9
Giovanni Pontano umanista e maestro di scuola a Napoli nel Quattrocento / Germano, Giuseppe. - unico:(2025), pp. 331-361.
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