L'insoddisfazione circa gli strumenti codicistici di garanzia del credito ha mosso la prassi contrattualistica verso strumenti di garanzia più in linea con le reali esigenze del mercato. Uno degli strumenti che si pone nella pratica come alternativo allo schema effettuale proprio delle garanzie tipiche è il trasferimento della proprietà di un bene in capo al soggetto il cui credito si vuole garantire. Lo studio evidenzia da un lato l'iter evolutivo che ha accompagnato queste figure dall'altro ipotizza un percorso ulteriore che, tenendo conto dell'odierno substrato ordinamentale, verifichi l'ammissibilità e la corretta disciplina applicativa per le figure in questione. L'analisi si concentra sulle alienazioni in funzione di garanzia e sul contratto di sale and lease back in cui il trasferimento della proprietà di un bene sembra effettuato proprio per garantire la restituzione del finanziamento ricevuto. L'analisi giurisprudenziale ed il confronto tra le figure mostra la presenza di indici rivelatori della illiceità dell'operazione che, lungi dal costituire elementi di prova della finalità di garanzia svolta dal contratto, sono indici della abusività dello stesso. Emerge, quindi, come non sia la funzione di garanzia ad essere in contrasto con il divieto del patto commissorio (art. 2744 c.c.) ma il rischio che tali operazioni recano in sè, ossia che l'operazione possa risultare patologica per la situazione di difficoltà economica del debitore, e, soprattutto, per la sproporzione tra il valore del bene trasferito e l'ammontare del credito, tale da consentire al creditore di soddisfarsi in misura maggiore rispetto a quanto a lui dovuto. L'analisi pertanto si incentra sulla configurabilità del reato di usura, ove si consideri che l'approfittamento del creditore può consistere non solo in una prestazione di interessi sproporzionati ma anche nel trasferimento del dominio di una res di valore superiore all'ammontare del debito. La disciplina applicativa deve necessariamente confrontarsi a questo punto con l'istituto della rescissione per lesione e con il diritto contrattuale europeo. Infine, la prospettiva prescelta è confrontata ed avvalorata dalla normativa di origine comunitaria sui contratti di garanzia finanziaria.
Trasferimenti di proprietà in funzione di garanzia: le fattispecie illecite di lease-back e l'usura / Salvatore, Barbara. - In: DIRITTO E GIURISPRUDENZA. - ISSN 0012-3439. - STAMPA. - 3:3(2006), pp. 340-394.
Trasferimenti di proprietà in funzione di garanzia: le fattispecie illecite di lease-back e l'usura
SALVATORE, BARBARA
2006
Abstract
L'insoddisfazione circa gli strumenti codicistici di garanzia del credito ha mosso la prassi contrattualistica verso strumenti di garanzia più in linea con le reali esigenze del mercato. Uno degli strumenti che si pone nella pratica come alternativo allo schema effettuale proprio delle garanzie tipiche è il trasferimento della proprietà di un bene in capo al soggetto il cui credito si vuole garantire. Lo studio evidenzia da un lato l'iter evolutivo che ha accompagnato queste figure dall'altro ipotizza un percorso ulteriore che, tenendo conto dell'odierno substrato ordinamentale, verifichi l'ammissibilità e la corretta disciplina applicativa per le figure in questione. L'analisi si concentra sulle alienazioni in funzione di garanzia e sul contratto di sale and lease back in cui il trasferimento della proprietà di un bene sembra effettuato proprio per garantire la restituzione del finanziamento ricevuto. L'analisi giurisprudenziale ed il confronto tra le figure mostra la presenza di indici rivelatori della illiceità dell'operazione che, lungi dal costituire elementi di prova della finalità di garanzia svolta dal contratto, sono indici della abusività dello stesso. Emerge, quindi, come non sia la funzione di garanzia ad essere in contrasto con il divieto del patto commissorio (art. 2744 c.c.) ma il rischio che tali operazioni recano in sè, ossia che l'operazione possa risultare patologica per la situazione di difficoltà economica del debitore, e, soprattutto, per la sproporzione tra il valore del bene trasferito e l'ammontare del credito, tale da consentire al creditore di soddisfarsi in misura maggiore rispetto a quanto a lui dovuto. L'analisi pertanto si incentra sulla configurabilità del reato di usura, ove si consideri che l'approfittamento del creditore può consistere non solo in una prestazione di interessi sproporzionati ma anche nel trasferimento del dominio di una res di valore superiore all'ammontare del debito. La disciplina applicativa deve necessariamente confrontarsi a questo punto con l'istituto della rescissione per lesione e con il diritto contrattuale europeo. Infine, la prospettiva prescelta è confrontata ed avvalorata dalla normativa di origine comunitaria sui contratti di garanzia finanziaria.File | Dimensione | Formato | |
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