Si presenta un’esperienza, tuttora in corso di svolgimento, con un gruppo di genitori di un quartiere deprivato della periferia napoletana. Essa rientra in un progetto di sostegno alla genitorialità che usufruisce di finanziamenti solitamente impiegati per la formazione professionale (P.O.R. Campania 2000-2006 Mis. 3.8). Nell’ottica di ampliamento della concezione di processo formativo e di implementazione di politiche sociali ultimamente gravemente ridimensionate, il progetto offre un sostegno alla famiglia, intesa come prima cellula del sociale che pone le fondamenta dell’individuo e della futura comunità. Nello specifico, attraverso un sostegno alla gestione della complessità dell’esser genitori oggi, esso promuove la valorizzazione di competenze e funzioni genitoriali e la diffusione di una cultura dell’infanzia rispettosa dei bisogni infantili. Da questa prospettiva sostenere la genitorialità, sottoposta da tempo a modificazioni di funzioni e ruoli (Rosenfeld et al. 1995), vuol dire offrire anche un’occasione di sostegno allo sviluppo (Fraiberg 1999) e di prevenzione del disagio psico-sociale. L’intervento (20 incontri) è rivolto a genitori di bambini da 0 a 6 aa in condizioni di difficoltà (monoparentalità, elevato numero di figli in condizioni disagiate, gestione della malattia cronica, interculturalità, violenza familiare). Nella prima fase, attraverso un questionario costruito ad hoc, sono state monitorate le pratiche di allevamento, la consapevolezza dei bisogni infantili, le aspettative sui propri ruoli e sul futuro dei figli. Poi, le discussioni in gruppo hanno consentito un’esplorazione delle problematiche genitoriali e, nelle sessioni di role playing, si è dato forma alla rappresentazione di sé come genitore nella relazione con i propri figli, promuovendo una diversa lettura delle dinamiche familiari e una riflessione critica sul proprio ruolo. Al momento il gruppo di genitori lavora sulla narrazione della propria esperienza di genitori e di figli, sul modo in cui il vissuto e la storia personale si ripercuote nella relazione con i figli, attraverso la proiezione di scenari idealizzati (Manzano et al. 2001), o riproducendo -per identificazione o contrasto con le proprie figure genitoriali (Dicks 1992)- ruoli e funzioni che incidono sulle aspettative e sull’assunzione della propria genitorialità.
Essere genitori oggi: complessità di ruoli e funzioni. Un intervento di sostegno alla genitorialità in un contesto a rischio / Boursier, Valentina; DE ROSA, Barbara. - STAMPA. - (2006), pp. 113-114. (Intervento presentato al convegno Famiglie e genitorialità oggi. Nuovi significati e prospettive tenutosi a Università degli Studi di Lecce nel 17-18/11/06).
Essere genitori oggi: complessità di ruoli e funzioni. Un intervento di sostegno alla genitorialità in un contesto a rischio
BOURSIER, VALENTINA;DE ROSA, BARBARA
2006
Abstract
Si presenta un’esperienza, tuttora in corso di svolgimento, con un gruppo di genitori di un quartiere deprivato della periferia napoletana. Essa rientra in un progetto di sostegno alla genitorialità che usufruisce di finanziamenti solitamente impiegati per la formazione professionale (P.O.R. Campania 2000-2006 Mis. 3.8). Nell’ottica di ampliamento della concezione di processo formativo e di implementazione di politiche sociali ultimamente gravemente ridimensionate, il progetto offre un sostegno alla famiglia, intesa come prima cellula del sociale che pone le fondamenta dell’individuo e della futura comunità. Nello specifico, attraverso un sostegno alla gestione della complessità dell’esser genitori oggi, esso promuove la valorizzazione di competenze e funzioni genitoriali e la diffusione di una cultura dell’infanzia rispettosa dei bisogni infantili. Da questa prospettiva sostenere la genitorialità, sottoposta da tempo a modificazioni di funzioni e ruoli (Rosenfeld et al. 1995), vuol dire offrire anche un’occasione di sostegno allo sviluppo (Fraiberg 1999) e di prevenzione del disagio psico-sociale. L’intervento (20 incontri) è rivolto a genitori di bambini da 0 a 6 aa in condizioni di difficoltà (monoparentalità, elevato numero di figli in condizioni disagiate, gestione della malattia cronica, interculturalità, violenza familiare). Nella prima fase, attraverso un questionario costruito ad hoc, sono state monitorate le pratiche di allevamento, la consapevolezza dei bisogni infantili, le aspettative sui propri ruoli e sul futuro dei figli. Poi, le discussioni in gruppo hanno consentito un’esplorazione delle problematiche genitoriali e, nelle sessioni di role playing, si è dato forma alla rappresentazione di sé come genitore nella relazione con i propri figli, promuovendo una diversa lettura delle dinamiche familiari e una riflessione critica sul proprio ruolo. Al momento il gruppo di genitori lavora sulla narrazione della propria esperienza di genitori e di figli, sul modo in cui il vissuto e la storia personale si ripercuote nella relazione con i figli, attraverso la proiezione di scenari idealizzati (Manzano et al. 2001), o riproducendo -per identificazione o contrasto con le proprie figure genitoriali (Dicks 1992)- ruoli e funzioni che incidono sulle aspettative e sull’assunzione della propria genitorialità.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.