La Campania è una Regione ricca di giacimenti di materiali lapidei di notevole interesse che, adoperati da sempre sia nelle pavimentazioni stradali che negli elementi tecnici di definizione delle compagini formali degli involucri delle singole unità edilizie, hanno contribuito alla determinazione di quella immagine della città di Napoli, unica ed immediatamente riconoscibile, ampiamente documentata nella iconografia storica, anche se inquadrabile all’interno di quegli aspetti peculiari caratterizzanti le città del Bacino del Mediterraneo. Nell’architettura napoletana, sia civile che religiosa, l’impiego della pietra a faccia vista, in maniera sia esclusiva in diversi episodi di eccellenza che soltanto parziale in alcuni elementi tecnici dell’edilizia corrente, costituisce il criterio ordinatore, il basso continuo di riferimento, per la definizione formale degli involucri. In questi ultimi, peraltro, gli intonaci dipinti prevalgono in maniera determinante ed i mattoni a faccia vista sono presenti soltanto in rarissimi episodi. Inoltre, l’uso della pietra è il filo d’Arianna che evidenzia, mediante una fitta rete di rinvii materici, tecnici e formali, i rapporti esistenti tra produzione architettonica e sviluppo storico della città. In riferimento a tali considerazioni, il saggio propone la Scomposizione Sistemica come chiave di lettura per l’individuazione degli Elementi Tecnici in pietra a faccia vista ricorrenti negli involucri dei sistemi edilizi napoletani, indagati dal punto di vista della materia, del colore, del trattamento delle superfici, delle tecniche costruttive e, infine, delle cave di provenienza. La finalità è quella di costruire Abachi di riferimento, in rapporto alle diverse Classi Esigenziali, che devono essere proposti come strumento di supporto alla corretta proposizione di opportuni ed indispensabili strumenti urbanistici che hanno il compito, secondo modalità eterogenee, di incidere sulla dimensione fisica della città. Intendiamo parlare, in particolar modo, dei Piani di recupero e del colore, dei Piani paesaggistici ed anche dei Piani per le attività estrattive, visti però alla luce dei principi di sostenibilità in rapporto all’estrazione, all’approvvigionamento, all’impiego dei materiali lapidei campani. Abachi e strumenti urbanistici propedeutici alla corretta redazione dei progetti relativi sia al recupero dei sistemi edilizi esistenti, sia alla realizzazione dei sistemi edilizi di nuovo impianto che vengono in questa maniera strettamente correlati ai relativi contesti di appartenenza sia alla scala urbana che a quella territoriale.

La pietra a faccia vista nell'architettura napoletana: Criteri per un uso sostenibile delle risorse lapidee campane / Grimellini, Claudio. - STAMPA. - (2007), pp. 351-356. (Intervento presentato al convegno International Conference and Exibition - CITTAM 2007 tenutosi a Napoli nel 2007).

La pietra a faccia vista nell'architettura napoletana: Criteri per un uso sostenibile delle risorse lapidee campane

GRIMELLINI, CLAUDIO
2007

Abstract

La Campania è una Regione ricca di giacimenti di materiali lapidei di notevole interesse che, adoperati da sempre sia nelle pavimentazioni stradali che negli elementi tecnici di definizione delle compagini formali degli involucri delle singole unità edilizie, hanno contribuito alla determinazione di quella immagine della città di Napoli, unica ed immediatamente riconoscibile, ampiamente documentata nella iconografia storica, anche se inquadrabile all’interno di quegli aspetti peculiari caratterizzanti le città del Bacino del Mediterraneo. Nell’architettura napoletana, sia civile che religiosa, l’impiego della pietra a faccia vista, in maniera sia esclusiva in diversi episodi di eccellenza che soltanto parziale in alcuni elementi tecnici dell’edilizia corrente, costituisce il criterio ordinatore, il basso continuo di riferimento, per la definizione formale degli involucri. In questi ultimi, peraltro, gli intonaci dipinti prevalgono in maniera determinante ed i mattoni a faccia vista sono presenti soltanto in rarissimi episodi. Inoltre, l’uso della pietra è il filo d’Arianna che evidenzia, mediante una fitta rete di rinvii materici, tecnici e formali, i rapporti esistenti tra produzione architettonica e sviluppo storico della città. In riferimento a tali considerazioni, il saggio propone la Scomposizione Sistemica come chiave di lettura per l’individuazione degli Elementi Tecnici in pietra a faccia vista ricorrenti negli involucri dei sistemi edilizi napoletani, indagati dal punto di vista della materia, del colore, del trattamento delle superfici, delle tecniche costruttive e, infine, delle cave di provenienza. La finalità è quella di costruire Abachi di riferimento, in rapporto alle diverse Classi Esigenziali, che devono essere proposti come strumento di supporto alla corretta proposizione di opportuni ed indispensabili strumenti urbanistici che hanno il compito, secondo modalità eterogenee, di incidere sulla dimensione fisica della città. Intendiamo parlare, in particolar modo, dei Piani di recupero e del colore, dei Piani paesaggistici ed anche dei Piani per le attività estrattive, visti però alla luce dei principi di sostenibilità in rapporto all’estrazione, all’approvvigionamento, all’impiego dei materiali lapidei campani. Abachi e strumenti urbanistici propedeutici alla corretta redazione dei progetti relativi sia al recupero dei sistemi edilizi esistenti, sia alla realizzazione dei sistemi edilizi di nuovo impianto che vengono in questa maniera strettamente correlati ai relativi contesti di appartenenza sia alla scala urbana che a quella territoriale.
2007
9788860260413
La pietra a faccia vista nell'architettura napoletana: Criteri per un uso sostenibile delle risorse lapidee campane / Grimellini, Claudio. - STAMPA. - (2007), pp. 351-356. (Intervento presentato al convegno International Conference and Exibition - CITTAM 2007 tenutosi a Napoli nel 2007).
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