Nella storia dell’ingegneria napoletana del primo Novecento, la costruzione della Funicolare Centrale e dell’adiacente Cinema-Teatro Augusteo costituisce un episodio significativo in relazione al complesso intreccio determinatosi, nel panorama edilizio partenopeo tra le due guerre, tra le ragioni dell’architettura e quelle dell’ingegneria. L’ardita impresa di superamento del dislivello esistente tra via Roma ed il “moderno” quartiere del Vomero fornisce l’occasione, da un lato, per un proficuo terreno di dialogo tra esperienza tecnica e ricerca architettonica e, dall’altro, per rendere operativo, ai limiti del tessuto urbano dei Quartieri spagnoli, un intervento puntuale di diradamento edilizio e di riconfigurazione delle quinte civili all’intorno. Figure di architetti ancora legati al linguaggio storicista, quali, tra gli altri, Arnaldo Foschini, incrociano la propria esperienza, nel caso in esame, con il sapere tecnico dell’imprenditoria edilizia contemporanea e, specificatamente, con la ricerca tecnico-formativa del giovane Pier Luigi Nervi, impegnato con la propria impresa nella realizzazione delle strutture della sala teatrale. Attraverso una ricco corpus inedito di rilievi e progetti, nel contributo si indaga circa le modalità di confronto dei tecnici citati con i suggerimenti o, al contrario, i vincoli provenienti dall’ambiente urbano stratificato, al fine di mettere a fuoco la dialettica instauratasi, nell’ambiente partenopeo tra le due guerre, tra le ragioni della conservazione e quelle del progresso tecnico-ingegneristico.
Alle radici di una difficile coesistenza nella città stratificata: elaborazioni e progetti per la Funicolare Centrale e il cinema-teatro Augusteo in Napoli / Russo, Valentina. - STAMPA. - vol. II:(2008), pp. 1321-1330. (Intervento presentato al convegno 2° Convegno Nazionale di Storia dell’Ingegneria tenutosi a Napoli nel 7-9 aprile 2008).
Alle radici di una difficile coesistenza nella città stratificata: elaborazioni e progetti per la Funicolare Centrale e il cinema-teatro Augusteo in Napoli
RUSSO, VALENTINA
2008
Abstract
Nella storia dell’ingegneria napoletana del primo Novecento, la costruzione della Funicolare Centrale e dell’adiacente Cinema-Teatro Augusteo costituisce un episodio significativo in relazione al complesso intreccio determinatosi, nel panorama edilizio partenopeo tra le due guerre, tra le ragioni dell’architettura e quelle dell’ingegneria. L’ardita impresa di superamento del dislivello esistente tra via Roma ed il “moderno” quartiere del Vomero fornisce l’occasione, da un lato, per un proficuo terreno di dialogo tra esperienza tecnica e ricerca architettonica e, dall’altro, per rendere operativo, ai limiti del tessuto urbano dei Quartieri spagnoli, un intervento puntuale di diradamento edilizio e di riconfigurazione delle quinte civili all’intorno. Figure di architetti ancora legati al linguaggio storicista, quali, tra gli altri, Arnaldo Foschini, incrociano la propria esperienza, nel caso in esame, con il sapere tecnico dell’imprenditoria edilizia contemporanea e, specificatamente, con la ricerca tecnico-formativa del giovane Pier Luigi Nervi, impegnato con la propria impresa nella realizzazione delle strutture della sala teatrale. Attraverso una ricco corpus inedito di rilievi e progetti, nel contributo si indaga circa le modalità di confronto dei tecnici citati con i suggerimenti o, al contrario, i vincoli provenienti dall’ambiente urbano stratificato, al fine di mettere a fuoco la dialettica instauratasi, nell’ambiente partenopeo tra le due guerre, tra le ragioni della conservazione e quelle del progresso tecnico-ingegneristico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.