Primo risultato di un più ampio studio teso a delineare il ruolo rivestito da Giulio Carlo Argan nello sviluppo teoretico del restauro nel corso del Novecento, lo scritto assume come ottica peculiare d’indagine il significato assegnato a concetti quali “tradizione”, “modernità” nonché “contemporaneità” nel pensiero sul restauro dello studioso torinese. Facendo ricorso a scritti e “frammenti” che solo in alcuni casi o solo in parte sono dedicati alle questioni della conservazione, il contributo mette a fuoco la dialettica instauratasi tra i concetti sopra riportati con riferimento, in prima istanza, all’attività di Argan nell’amministrazione delle Belle Arti ed alle relazioni stabilite con l’esperienza del razionalismo architettonico. Il percorso intellettuale dell’ispettore centrale-storico dell’arte viene, quindi, misurato rispetto al panorama postbellico con riferimento sia all’architettura sia all’urbanistica al fine di ripercorrere le motivazioni di un progressivo passaggio da un approccio fiducioso verso il binomio antico-nuovo ad un cupo e lucido pessimismo nei confronti di quest’ultimo.
Antico, moderno, contemporaneo. Note dalla riflessione sul restauro di Giulio Carlo Argan / Russo, Valentina. - STAMPA. - I:(2007), pp. 431-441. (Intervento presentato al convegno Antico e Nuovo. Architetture e Architettura tenutosi a Università IUAV di Venezia nel 31 marzo – 3 aprile 2004).
Antico, moderno, contemporaneo. Note dalla riflessione sul restauro di Giulio Carlo Argan
RUSSO, VALENTINA
2007
Abstract
Primo risultato di un più ampio studio teso a delineare il ruolo rivestito da Giulio Carlo Argan nello sviluppo teoretico del restauro nel corso del Novecento, lo scritto assume come ottica peculiare d’indagine il significato assegnato a concetti quali “tradizione”, “modernità” nonché “contemporaneità” nel pensiero sul restauro dello studioso torinese. Facendo ricorso a scritti e “frammenti” che solo in alcuni casi o solo in parte sono dedicati alle questioni della conservazione, il contributo mette a fuoco la dialettica instauratasi tra i concetti sopra riportati con riferimento, in prima istanza, all’attività di Argan nell’amministrazione delle Belle Arti ed alle relazioni stabilite con l’esperienza del razionalismo architettonico. Il percorso intellettuale dell’ispettore centrale-storico dell’arte viene, quindi, misurato rispetto al panorama postbellico con riferimento sia all’architettura sia all’urbanistica al fine di ripercorrere le motivazioni di un progressivo passaggio da un approccio fiducioso verso il binomio antico-nuovo ad un cupo e lucido pessimismo nei confronti di quest’ultimo.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.