Con attenzione specifica al lasso temporale compreso tra la seconda metà del secolo sedicesimo e la prima metà del secolo diciottesimo, il saggio approfondisce l’intreccio dei molteplici fattori ― simbolici, devozionali nonché formali ― sottesi alle operazioni di trasformazione dell’architettura effettuate prevalentemente su fabbriche religiose ricadenti nei contesti urbani di Napoli e Roma. Nella prima parte, lo scritto affronta la lettura delle 'Instructiones fabricae...' emanate nel 1577 dall’arcivescovo Carlo Borromeo con un’ottica mirante a mettere in rilievo le indicazioni ivi contenute circa i modi di rielaborazione dell’esistente piuttosto che di costruzione del nuovo. Il saggio verifica, quindi, le indicazioni suddette rispetto alla diffusa operatività condotta sull’antico tra Controriforma e Barocco ravvisando, nel caso napoletano, un momento significativo di avvio nel superamento di un’interpretazione rinascimentale dell’antico quale modello da riprendere in termini figurativi nel “restauro” condotto da Giorgio Vasari nel refettorio, poi sagrestia, del complesso di Monteoliveto. Attraverso un’indagine condotta anche attraverso documentazione inedita, è messa in rilievo la relazione tra Ordini religiosi militanti, nonché tra figure in prima linea nella risposta alle tesi luterane ed interventi effettuati, sovente caricati di un valore “aggiunto”, teso a conferire alla fabbrica ecclesiastica una rinnovata visibilità nel tessuto urbano con operazioni di ampliamento o di giustapposizione di elementi predominanti rispetto al contesto circostante. In parallelo al panorama architettonico napoletano, il saggio sposta l’attenzione al coevo panorama architettonico della Roma seicentesca, trovando un ulteriore momento di verifica circa i modi di ripresa e rielaborazione dell’antico nell’opera di Francesco Borromini, in particolare, nella basilica di San Giovanni in Laterano e di Gian Lorenzo Bernini nelle fabbriche di Santa Maria del Popolo e del Pantheon.
Architettura nelle preesistenze tra Controriforma e barocco. “Istruzioni”, progetti e cantieri nei contesti di Napoli e Roma / Russo, Valentina. - STAMPA. - Testi e ricerche di Storia del Restauro:(2008), pp. 139-206.
Architettura nelle preesistenze tra Controriforma e barocco. “Istruzioni”, progetti e cantieri nei contesti di Napoli e Roma
RUSSO, VALENTINA
2008
Abstract
Con attenzione specifica al lasso temporale compreso tra la seconda metà del secolo sedicesimo e la prima metà del secolo diciottesimo, il saggio approfondisce l’intreccio dei molteplici fattori ― simbolici, devozionali nonché formali ― sottesi alle operazioni di trasformazione dell’architettura effettuate prevalentemente su fabbriche religiose ricadenti nei contesti urbani di Napoli e Roma. Nella prima parte, lo scritto affronta la lettura delle 'Instructiones fabricae...' emanate nel 1577 dall’arcivescovo Carlo Borromeo con un’ottica mirante a mettere in rilievo le indicazioni ivi contenute circa i modi di rielaborazione dell’esistente piuttosto che di costruzione del nuovo. Il saggio verifica, quindi, le indicazioni suddette rispetto alla diffusa operatività condotta sull’antico tra Controriforma e Barocco ravvisando, nel caso napoletano, un momento significativo di avvio nel superamento di un’interpretazione rinascimentale dell’antico quale modello da riprendere in termini figurativi nel “restauro” condotto da Giorgio Vasari nel refettorio, poi sagrestia, del complesso di Monteoliveto. Attraverso un’indagine condotta anche attraverso documentazione inedita, è messa in rilievo la relazione tra Ordini religiosi militanti, nonché tra figure in prima linea nella risposta alle tesi luterane ed interventi effettuati, sovente caricati di un valore “aggiunto”, teso a conferire alla fabbrica ecclesiastica una rinnovata visibilità nel tessuto urbano con operazioni di ampliamento o di giustapposizione di elementi predominanti rispetto al contesto circostante. In parallelo al panorama architettonico napoletano, il saggio sposta l’attenzione al coevo panorama architettonico della Roma seicentesca, trovando un ulteriore momento di verifica circa i modi di ripresa e rielaborazione dell’antico nell’opera di Francesco Borromini, in particolare, nella basilica di San Giovanni in Laterano e di Gian Lorenzo Bernini nelle fabbriche di Santa Maria del Popolo e del Pantheon.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.