Il rilevamento geologico di dettaglio dei Campi Flegrei, condotto negli ultimi anni al fine di produrre una carta in scala 1:10.000, ha interessato l’ area che si estende da Procida fino alla Valle del Sebeto. All’interno di essa sono state osservate alcune singolarità geologiche che per rarità, valore scientifico, storico ed educativo, ben si armonizzano col il concetto di geosito. In particolare sono stati selezionati come potenziali geositi: la Formazione Piperno-Breccia, che affiora nella zona di Soccavo-Pianura e che rappresenta uno dei termini stratigrafici più antichi della storia flegrea; la Solfatara, che con le sue fumarole è testimonianza diretta dell’attività flegrea e che, dopo essere stata sfruttata per secoli come miniera, costituisce oggi uno dei principali centri per monitoraggio dei Campi Flegrei; il Monte di Cuma, sede della prima colonia greca in Italia e ricca di resti archeologici di epoca greco-romana; il lago di Averno, che in epoca romana costituiva un mare interno in cui risiedeva la flotta e che era collegato alla città di Cuma attraverso il Viadotto di Cocceio; il Monte Nuovo, testimonianza dell’unica eruzione storia dei Campi Flegrei, avvenuta nel 1538, che modificò notevolmente la paleogeografia dell’area. Gli autori ritengono che i geositi descritti, considerato il loro singolare valore non soltanto geologico ma anche storico-culturale, soddisfano tutti i requisiti necessari per costituire, all’interno del Parco Regionale dei Campi Flegrei, il primo parco europeo vulcanologico: il Geoparco Europeo dei Campi Flegrei. La comunicazione tra i singoli geositi avviene, laddove possibile, attraverso gallerie e tunnel scavati in epoca romana per scopi militari.
Proposta di Geositi nel quadro di una nuova cartografia geologica dei Campi Flegrei / Lirer, Lucio; Petrosino, Paola; Armiero, Valentina. - In: IL QUATERNARIO. - ISSN 0394-3356. - STAMPA. - 21:1/A(2008), pp. 39-46.
Proposta di Geositi nel quadro di una nuova cartografia geologica dei Campi Flegrei.
LIRER, LUCIO;PETROSINO, PAOLA;ARMIERO, VALENTINA
2008
Abstract
Il rilevamento geologico di dettaglio dei Campi Flegrei, condotto negli ultimi anni al fine di produrre una carta in scala 1:10.000, ha interessato l’ area che si estende da Procida fino alla Valle del Sebeto. All’interno di essa sono state osservate alcune singolarità geologiche che per rarità, valore scientifico, storico ed educativo, ben si armonizzano col il concetto di geosito. In particolare sono stati selezionati come potenziali geositi: la Formazione Piperno-Breccia, che affiora nella zona di Soccavo-Pianura e che rappresenta uno dei termini stratigrafici più antichi della storia flegrea; la Solfatara, che con le sue fumarole è testimonianza diretta dell’attività flegrea e che, dopo essere stata sfruttata per secoli come miniera, costituisce oggi uno dei principali centri per monitoraggio dei Campi Flegrei; il Monte di Cuma, sede della prima colonia greca in Italia e ricca di resti archeologici di epoca greco-romana; il lago di Averno, che in epoca romana costituiva un mare interno in cui risiedeva la flotta e che era collegato alla città di Cuma attraverso il Viadotto di Cocceio; il Monte Nuovo, testimonianza dell’unica eruzione storia dei Campi Flegrei, avvenuta nel 1538, che modificò notevolmente la paleogeografia dell’area. Gli autori ritengono che i geositi descritti, considerato il loro singolare valore non soltanto geologico ma anche storico-culturale, soddisfano tutti i requisiti necessari per costituire, all’interno del Parco Regionale dei Campi Flegrei, il primo parco europeo vulcanologico: il Geoparco Europeo dei Campi Flegrei. La comunicazione tra i singoli geositi avviene, laddove possibile, attraverso gallerie e tunnel scavati in epoca romana per scopi militari.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.