Si propone un modello meccanico per lo studio di un legame coesivo al fine di portare un contributo alla comprensione e dimostrazione rigorosa dell’esistenza del nesso di efficienza causale tra traffico e degrado, attualmente inesistente in normative italiane, tenuto conto che a causa delle vibrazioni indotte dal traffico veicolare gli edifici sussultano con conseguente danno a pavimenti, pietre di tufo, intonaco e malte di aggregazione. La normativa straniera considera valido il criterio di stabilire, per le vibrazioni, un limite massimo che le caratterizzano, al di sotto del quale sono da considerarsi ammissibili. Normative così strutturate proposte per un mondo diverso di traffico e di tipologie edilizie certamente non sono comunque proponibili per tipologie locali che godono del diritto prioritario alla sopravvivenza, a dispetto del traffico creatosi successivamente e sempre più intenso. In questa ottica si sente l’esigenza di proporre un modello fisico-matematico, tipico della metodologia generale della Scienza delle Costruzioni, per stabilire un nesso tra intensità delle vibrazioni ( frequenza ed ampiezza) e degrado delle malte di aggregazione. Occorre poi verificare e misurare in laboratorio l’effetto della teoria proposta. Riteniamo utile questo tentativo di aprire una via per la risoluzione del problema del degrado a causa delle vibrazioni da traffico.
Sul nesso di efficienza causale tra traffico e degrado del legame di aggregazione tra pietre di tufo ossatura degli edifici in muratura / Pasquino, Mario; DE MAJO, Antonia. - In: INGEGNERI. - ISSN 0446-2351. - STAMPA. - 4(2007), pp. 1-5.
Sul nesso di efficienza causale tra traffico e degrado del legame di aggregazione tra pietre di tufo ossatura degli edifici in muratura
PASQUINO, MARIO;DE MAJO, ANTONIA
2007
Abstract
Si propone un modello meccanico per lo studio di un legame coesivo al fine di portare un contributo alla comprensione e dimostrazione rigorosa dell’esistenza del nesso di efficienza causale tra traffico e degrado, attualmente inesistente in normative italiane, tenuto conto che a causa delle vibrazioni indotte dal traffico veicolare gli edifici sussultano con conseguente danno a pavimenti, pietre di tufo, intonaco e malte di aggregazione. La normativa straniera considera valido il criterio di stabilire, per le vibrazioni, un limite massimo che le caratterizzano, al di sotto del quale sono da considerarsi ammissibili. Normative così strutturate proposte per un mondo diverso di traffico e di tipologie edilizie certamente non sono comunque proponibili per tipologie locali che godono del diritto prioritario alla sopravvivenza, a dispetto del traffico creatosi successivamente e sempre più intenso. In questa ottica si sente l’esigenza di proporre un modello fisico-matematico, tipico della metodologia generale della Scienza delle Costruzioni, per stabilire un nesso tra intensità delle vibrazioni ( frequenza ed ampiezza) e degrado delle malte di aggregazione. Occorre poi verificare e misurare in laboratorio l’effetto della teoria proposta. Riteniamo utile questo tentativo di aprire una via per la risoluzione del problema del degrado a causa delle vibrazioni da traffico.File | Dimensione | Formato | |
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