Com’è noto, le Sezioni Unite della Suprema Corte (n. 21095 del 4.11.2004) hanno negato che, nell’ambito dei contratti bancari – e, segnatamente, del conto corrente bancario – siano mai esistiti usi normativi contrari, che, com’è noto, ai sensi dell’art. 1283 c.c., consentono la capitalizzazione trimestrale degli interessi. Nel commento, è stata posta necessariamente l’attenzione sulla consuetudine e sui presupposti di questa, con particolare riferimento alle teorie che affermano, o negano, la rilevanza dell’opinio iuris ac necessitatis. L’indagine ha affrontato, peraltro, anche il problema del controverso rapporto tra usi e condizioni generali di contratto e, soprattutto, quello tra consuetudine e contratti del consumatore. Sono state così esaminate criticamente le affermazioni della Suprema Corte, secondo cui la giurisprudenza si limita ad accertare l’esistenza degli usi normativi ma non contribuisce, in alcun modo, alla formazione di questi: secondo la Corte di Cassazione, infatti, quelle sentenze - che hanno riconosciuto, per circa un ventennio, che, nell’ambito di certi contratti bancari, sussistevano gli usi contrari di cui all’art. 1283 c.c. - non potrebbero aver assunto alcun ruolo nella formazione dei medesimi usi.
Interessi anatocistici ed usi normativi nei contratti bancari:la Suprema Corte esclude che la Giurisprudenza possa aver fondato l’opinio iuris ac necessitatis, nota a Cass., Sez. Un., 4 novembre 2004, n. 21095 / DI MARTINO, Gaetano. - In: LA NUOVA GIURISPRUDENZA CIVILE COMMENTATA. - ISSN 1593-7305. - STAMPA. - 2006, I(2006), pp. 7-22.
Interessi anatocistici ed usi normativi nei contratti bancari:la Suprema Corte esclude che la Giurisprudenza possa aver fondato l’opinio iuris ac necessitatis, nota a Cass., Sez. Un., 4 novembre 2004, n. 21095.
DI MARTINO, GAETANO
2006
Abstract
Com’è noto, le Sezioni Unite della Suprema Corte (n. 21095 del 4.11.2004) hanno negato che, nell’ambito dei contratti bancari – e, segnatamente, del conto corrente bancario – siano mai esistiti usi normativi contrari, che, com’è noto, ai sensi dell’art. 1283 c.c., consentono la capitalizzazione trimestrale degli interessi. Nel commento, è stata posta necessariamente l’attenzione sulla consuetudine e sui presupposti di questa, con particolare riferimento alle teorie che affermano, o negano, la rilevanza dell’opinio iuris ac necessitatis. L’indagine ha affrontato, peraltro, anche il problema del controverso rapporto tra usi e condizioni generali di contratto e, soprattutto, quello tra consuetudine e contratti del consumatore. Sono state così esaminate criticamente le affermazioni della Suprema Corte, secondo cui la giurisprudenza si limita ad accertare l’esistenza degli usi normativi ma non contribuisce, in alcun modo, alla formazione di questi: secondo la Corte di Cassazione, infatti, quelle sentenze - che hanno riconosciuto, per circa un ventennio, che, nell’ambito di certi contratti bancari, sussistevano gli usi contrari di cui all’art. 1283 c.c. - non potrebbero aver assunto alcun ruolo nella formazione dei medesimi usi.File | Dimensione | Formato | |
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