Si tratta del capitolo 2 (di Fabrizio Ferraro e Luigi Maria Sicca) nel manuale dal titolo “Organizzazione Aziendale: assetto e meccanismi di relazione” (a cura di Paolo de Vita, Riccardo Mercurio e Francesco Testa). Obiettivo di questo capitolo è di richiamare l’attenzione del lettore sull’assetto ed i meccanismi di relazione dell’ “attore organizzativo individuo”. L’analisi dell’attore individuo (alla stregua degli altri livelli di attore/azione) si pone al crocevia di molteplici tradizioni teoriche ed ambiti professionali che vanno - per esempio - dagli impatti dello sviluppo scientifico e tecnologico sul lavoro, alle esigenze psicologiche, di motivazione e di sviluppo/salvaguardia dei lavoratori e della loro identità sui luoghi di lavoro, a problemi di relazioni industriali che interessano i rapporti tra lavoratori ed impresa, ecc… . Di fronte ad una variegata gamma di possibili modi per interpretare l’azione a livello individuale, Fabrizio Ferraro e Luigi Maria Sicca si focalizzano su due piani da considerare come una “barriera non eludibile” in relazione reciproca: da un lato i problemi di progettazione delle strutture, dall’altro il comportamento organizzativo. Da tale binomio l’analisi si snoda su tre categorie di analisi che orientano l’intera trattazione del manuale entro cui si colloca il capitolo: conoscenza, potere ed affettività verranno qua affrontate dal “punto di osservazione” dell’attore individuo e, pertanto, attraverso una radiografia della microstruttura del lavoro.
I livelli dell'attore organizzativo: individuo / Sicca, LUIGI MARIA; F., Ferraro. - STAMPA. - (2007), pp. 35-74.
I livelli dell'attore organizzativo: individuo.
SICCA, LUIGI MARIA;
2007
Abstract
Si tratta del capitolo 2 (di Fabrizio Ferraro e Luigi Maria Sicca) nel manuale dal titolo “Organizzazione Aziendale: assetto e meccanismi di relazione” (a cura di Paolo de Vita, Riccardo Mercurio e Francesco Testa). Obiettivo di questo capitolo è di richiamare l’attenzione del lettore sull’assetto ed i meccanismi di relazione dell’ “attore organizzativo individuo”. L’analisi dell’attore individuo (alla stregua degli altri livelli di attore/azione) si pone al crocevia di molteplici tradizioni teoriche ed ambiti professionali che vanno - per esempio - dagli impatti dello sviluppo scientifico e tecnologico sul lavoro, alle esigenze psicologiche, di motivazione e di sviluppo/salvaguardia dei lavoratori e della loro identità sui luoghi di lavoro, a problemi di relazioni industriali che interessano i rapporti tra lavoratori ed impresa, ecc… . Di fronte ad una variegata gamma di possibili modi per interpretare l’azione a livello individuale, Fabrizio Ferraro e Luigi Maria Sicca si focalizzano su due piani da considerare come una “barriera non eludibile” in relazione reciproca: da un lato i problemi di progettazione delle strutture, dall’altro il comportamento organizzativo. Da tale binomio l’analisi si snoda su tre categorie di analisi che orientano l’intera trattazione del manuale entro cui si colloca il capitolo: conoscenza, potere ed affettività verranno qua affrontate dal “punto di osservazione” dell’attore individuo e, pertanto, attraverso una radiografia della microstruttura del lavoro.File | Dimensione | Formato | |
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