Il lavoro si compone di due parti: nella prima si propongono alcuni elementi di fondo che cercano di interpretare l’ordine che ha orientato la sensibilità e l’agire di Giorgio Eminente come studioso, docente e consulente di management. Il mondo dell’arte, i potenziali insiti nelle comunità di apprendimento per lo sviluppo e la comprensione delle organizzazioni attraverso la centralità della persona nelle prassi (e nelle teorie) manageriali saranno introdotti attraverso tre domande: cosa s’intende per management dell’arte (paragrafo 1) ? Quale rapporto tra il primo quesito e le aule universitarie (paragrafo 2) ? Come si può intendere l’umanesimo del management (paragrafo 3) ? Ciascuno di questi tre punti, affatto interconnessi, in letteratura sono trattati in modo assai ampio e nella prima parte di questo lavoro verranno affrontati sinteticamente a partire dalla lezione che Eminente ha affidato alle comunità di ricerca e didattiche. Nella seconda parte si declineano queste idee, nella ricerca di un punto di sintesi (paragrafi 4 e successivi sottoparagrafi), tra alcuni fenomeni tipicamente aziendali da un lato e dinamiche organizzative - secolari (o millenarie) - proprie dei teatri d’opera dall’altro. In tal senso si focalizza l’attenzione a partire dal “modo di osservazione” di un manager che va all’opera e che, oltre vivere un'esperienza estetica, rimanda mentalmente quel che vede a se stesso ed alle proprie esperienze professionali. In particolare, si richiamerà l’attenzione del lettore sull’importanza di radiografare - attraverso alcune ipotesi derivanti dalla pragmatica della comunicazione - le interazioni (cooperative o competitive) tra attori che in contesti ad elevato contenuto emozionale sviluppano processi organizzativi, coniugando la progettazione strutturale con il comportamento organizzativo. Queste due dimensioni (progettazione e comportamento) danno il titolo principale a questo lavoro e rappresentano – secondo una consolidata letteratura di management - una barriera “non eludibile” per cercare dei comuni denominatori tra esperienze organizzative (apparentemente) distanti: pertanto entro tale dialettica emerge una base di riflessione su come antiche conoscenze in materia di organizzazione possano essere ancora attuali (paragrafi 5 e successivi sottoparagrafi), al di là di cambiamenti che spesso sono più sintomatici di una “voglia di nuovo” che di discontinuità sostanziali da governare dal punto di vista organizzativo. Si ritiene, in altri termini, che la “gente di management” osservando uno spettacolo teatrale come espressivo sia di un hardware che di un software (nella metafora dell’organizzazione come computer) possa trarre delle potenti sollecitazioni che, lungi dall’assurgere a ”teorie”, gettano un ponte tra mondi storicamente diversi. Seguono, al paragrafo 6, alcune considerazioni conclusive, allo scopo di ripercorrere quanto esposto, proponendo nuovi collegamenti tra le idee proposte ed ulteriori sviluppi per la ricerca, così come auspicato illo tempore proprio da Giorgio Eminente.

"Progettazione dell’organizzazione aziendale e comportamento organizzativo. Cosa i manager - andando all’opera - possono imparare in materia di management ?" / Sicca, LUIGI MARIA. - STAMPA. - 2:(2008), pp. 775-807.

"Progettazione dell’organizzazione aziendale e comportamento organizzativo. Cosa i manager - andando all’opera - possono imparare in materia di management ?"

SICCA, LUIGI MARIA
2008

Abstract

Il lavoro si compone di due parti: nella prima si propongono alcuni elementi di fondo che cercano di interpretare l’ordine che ha orientato la sensibilità e l’agire di Giorgio Eminente come studioso, docente e consulente di management. Il mondo dell’arte, i potenziali insiti nelle comunità di apprendimento per lo sviluppo e la comprensione delle organizzazioni attraverso la centralità della persona nelle prassi (e nelle teorie) manageriali saranno introdotti attraverso tre domande: cosa s’intende per management dell’arte (paragrafo 1) ? Quale rapporto tra il primo quesito e le aule universitarie (paragrafo 2) ? Come si può intendere l’umanesimo del management (paragrafo 3) ? Ciascuno di questi tre punti, affatto interconnessi, in letteratura sono trattati in modo assai ampio e nella prima parte di questo lavoro verranno affrontati sinteticamente a partire dalla lezione che Eminente ha affidato alle comunità di ricerca e didattiche. Nella seconda parte si declineano queste idee, nella ricerca di un punto di sintesi (paragrafi 4 e successivi sottoparagrafi), tra alcuni fenomeni tipicamente aziendali da un lato e dinamiche organizzative - secolari (o millenarie) - proprie dei teatri d’opera dall’altro. In tal senso si focalizza l’attenzione a partire dal “modo di osservazione” di un manager che va all’opera e che, oltre vivere un'esperienza estetica, rimanda mentalmente quel che vede a se stesso ed alle proprie esperienze professionali. In particolare, si richiamerà l’attenzione del lettore sull’importanza di radiografare - attraverso alcune ipotesi derivanti dalla pragmatica della comunicazione - le interazioni (cooperative o competitive) tra attori che in contesti ad elevato contenuto emozionale sviluppano processi organizzativi, coniugando la progettazione strutturale con il comportamento organizzativo. Queste due dimensioni (progettazione e comportamento) danno il titolo principale a questo lavoro e rappresentano – secondo una consolidata letteratura di management - una barriera “non eludibile” per cercare dei comuni denominatori tra esperienze organizzative (apparentemente) distanti: pertanto entro tale dialettica emerge una base di riflessione su come antiche conoscenze in materia di organizzazione possano essere ancora attuali (paragrafi 5 e successivi sottoparagrafi), al di là di cambiamenti che spesso sono più sintomatici di una “voglia di nuovo” che di discontinuità sostanziali da governare dal punto di vista organizzativo. Si ritiene, in altri termini, che la “gente di management” osservando uno spettacolo teatrale come espressivo sia di un hardware che di un software (nella metafora dell’organizzazione come computer) possa trarre delle potenti sollecitazioni che, lungi dall’assurgere a ”teorie”, gettano un ponte tra mondi storicamente diversi. Seguono, al paragrafo 6, alcune considerazioni conclusive, allo scopo di ripercorrere quanto esposto, proponendo nuovi collegamenti tra le idee proposte ed ulteriori sviluppi per la ricerca, così come auspicato illo tempore proprio da Giorgio Eminente.
2008
9788846492210
"Progettazione dell’organizzazione aziendale e comportamento organizzativo. Cosa i manager - andando all’opera - possono imparare in materia di management ?" / Sicca, LUIGI MARIA. - STAMPA. - 2:(2008), pp. 775-807.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/322482
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