Primo contributo complessivo sulla storia della scultura a Napoli nella seconda metà del sec. XIX fino al rinnovamento del linguaggio e del gusto agli esordi del Novecento. Dalla nascita del realismo al protrarsi delle forme simboliste, vengono tracciate le figure dei maggiori scultori protagonisti della scena napoletana e dei loro contatti e relazioni con gli artisti italiani ed europei. Accanto ai nomi di Vincenzo Gemito, Raffaele Belliazzi, Giovan Battista Amendola, dei fratelli Francesco e Vincenzo Jerace, di Filippo Cifariello, di Giuseppe Renda, emergono inoltre artisti meno conosciuti, come Raffaele Marino ed altri. Aspetto non secondario, emerso in questo studio, consiste nella ricostruzione del dibattito critico instauratosi in occasione di ciascuna esposizione, a partire dalle locali Promotrici di Belle Arti, fino alle mostre nazionali e internazionali. Uno dei risultati più rilevanti di questa indagine consiste nell'aver restituito una corretta identità agli scultori presi in esame. Infatti, grazie alla disamina delle fonti e della critica, non sempre di facile acquisizione, si è giunti a ribaltare vecchie posizioni di studiosi del secolo scorso, reiterate anche in epoca più recente, che confinavano alcune di queste personalità al margine del panorama culturale italiano.
Scultori a Napoli al tempo di Renda. Un viaggio fra le tendenze artistiche di fine Otto e inizio Novecento / Valente, Isabella. - STAMPA. - (2007), pp. 11-47.
Scultori a Napoli al tempo di Renda. Un viaggio fra le tendenze artistiche di fine Otto e inizio Novecento
VALENTE, ISABELLA
2007
Abstract
Primo contributo complessivo sulla storia della scultura a Napoli nella seconda metà del sec. XIX fino al rinnovamento del linguaggio e del gusto agli esordi del Novecento. Dalla nascita del realismo al protrarsi delle forme simboliste, vengono tracciate le figure dei maggiori scultori protagonisti della scena napoletana e dei loro contatti e relazioni con gli artisti italiani ed europei. Accanto ai nomi di Vincenzo Gemito, Raffaele Belliazzi, Giovan Battista Amendola, dei fratelli Francesco e Vincenzo Jerace, di Filippo Cifariello, di Giuseppe Renda, emergono inoltre artisti meno conosciuti, come Raffaele Marino ed altri. Aspetto non secondario, emerso in questo studio, consiste nella ricostruzione del dibattito critico instauratosi in occasione di ciascuna esposizione, a partire dalle locali Promotrici di Belle Arti, fino alle mostre nazionali e internazionali. Uno dei risultati più rilevanti di questa indagine consiste nell'aver restituito una corretta identità agli scultori presi in esame. Infatti, grazie alla disamina delle fonti e della critica, non sempre di facile acquisizione, si è giunti a ribaltare vecchie posizioni di studiosi del secolo scorso, reiterate anche in epoca più recente, che confinavano alcune di queste personalità al margine del panorama culturale italiano.File | Dimensione | Formato | |
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