Il saggio si articola in due parti. La prima parte traccia un quadro delle pronunce giudiziali in tema di tutela aquiliana del cd. coniuge di fatto per l’uccisione del compagno di vita, ed è volta ad evidenziare come, tra i giudici di merito e di legittimità (civili e penali), mentre va emergendo un generale riconoscimento del diritto del convivente more uxorio al risarcimento del danno nei confronti del terzo che abbia illecitamente cagionato la morte del partner, persistano tuttora consistenti divergenze quanto al fondamento della predetta tutela ed alle voci di danno da risarcire. La seconda parte è dedicata alla prospettazione di due ipotesi ricostruttive, che, partendo dalla diversa premessa della sussistenza ovvero dell’insussistenza in capo al convivente more uxorio di una posizione giuridica soggettiva di rilievo costituzionale, e, tenendo conto della fisionomia assunta dal danno non patrimoniale a seguito delle note sentenze del 2003 della Corte di Cassazione e della Corte Costituzionale, mettono capo, rispettivamente, ad una tutela aquiliana <<forte>> ed ad una tutela aquiliana <<debole>> del convivente superstite. Le conclusioni alle quali si giunge – all’esito dell’esame delle norme costituzionali – sono che l’interesse dei conviventi alla libera e piena esplicazione della propria personalità nell’ambito della convivenza more uxorio trova – al pari dell’interesse del coniuge alla conservazione del rapporto familiare rispetto alle aggressioni di terzi - riconoscimento nella Carta fondamentale attraverso il combinato disposto degli artt. 2, 29 e 30, e che è proprio la lesione di questo interesse costituzionalmente garantito a rappresentare il “danno ingiusto” che legittima il convivente superstite a domandare il risarcimento di tutte le conseguenze negative, sia patrimoniali che non patrimoniali, che da tale illecita lesione gli siano derivate, senza necessità di agganciare le perdite patrimoniali alla lesione di ulteriori situazioni giuridiche come spesso ritenuto in dottrina e giurisprudenza.

Il danno al convivente more uxorio: il percorso giurisprudenziale / D'Acunto, Luciana. - In: DIRITTO E GIURISPRUDENZA. - ISSN 0012-3439. - STAMPA. - 2007/2(2007), pp. 209-235.

Il danno al convivente more uxorio: il percorso giurisprudenziale

D'ACUNTO, LUCIANA
2007

Abstract

Il saggio si articola in due parti. La prima parte traccia un quadro delle pronunce giudiziali in tema di tutela aquiliana del cd. coniuge di fatto per l’uccisione del compagno di vita, ed è volta ad evidenziare come, tra i giudici di merito e di legittimità (civili e penali), mentre va emergendo un generale riconoscimento del diritto del convivente more uxorio al risarcimento del danno nei confronti del terzo che abbia illecitamente cagionato la morte del partner, persistano tuttora consistenti divergenze quanto al fondamento della predetta tutela ed alle voci di danno da risarcire. La seconda parte è dedicata alla prospettazione di due ipotesi ricostruttive, che, partendo dalla diversa premessa della sussistenza ovvero dell’insussistenza in capo al convivente more uxorio di una posizione giuridica soggettiva di rilievo costituzionale, e, tenendo conto della fisionomia assunta dal danno non patrimoniale a seguito delle note sentenze del 2003 della Corte di Cassazione e della Corte Costituzionale, mettono capo, rispettivamente, ad una tutela aquiliana <> ed ad una tutela aquiliana <> del convivente superstite. Le conclusioni alle quali si giunge – all’esito dell’esame delle norme costituzionali – sono che l’interesse dei conviventi alla libera e piena esplicazione della propria personalità nell’ambito della convivenza more uxorio trova – al pari dell’interesse del coniuge alla conservazione del rapporto familiare rispetto alle aggressioni di terzi - riconoscimento nella Carta fondamentale attraverso il combinato disposto degli artt. 2, 29 e 30, e che è proprio la lesione di questo interesse costituzionalmente garantito a rappresentare il “danno ingiusto” che legittima il convivente superstite a domandare il risarcimento di tutte le conseguenze negative, sia patrimoniali che non patrimoniali, che da tale illecita lesione gli siano derivate, senza necessità di agganciare le perdite patrimoniali alla lesione di ulteriori situazioni giuridiche come spesso ritenuto in dottrina e giurisprudenza.
2007
Il danno al convivente more uxorio: il percorso giurisprudenziale / D'Acunto, Luciana. - In: DIRITTO E GIURISPRUDENZA. - ISSN 0012-3439. - STAMPA. - 2007/2(2007), pp. 209-235.
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