L'obiettivo di questo articolo è catturare quei tratti critici della povertà di lunga durata che possono aiutare i policy-maker a progettare e valutare le politiche sociali in questo settore. Questo lavoro si colloca nella cornice della teoria del corso di vita di Leisering e Leibfried, e inizia con l'analisi dei suoi principi base. Particolare attenzione è riservata al principio dell'individualizzazione, che è criticamente riesaminato con riferimento alla povertà di lunga durata. Successivamente, si applica l'analisi longitudinale ai dati del Panel Europeo delle Famiglie (1994-2001) per studiare i corsi di vita individuali. I risultati mostrano un'ampia differenza tra Nord e Sud dell'Italia, in termini di incidenza della povertà persistente, e ritmo di entrata e uscita dalla povertà di lunga durata. Quanto ai fattori socio-demografici ed economici che influenzano la dinamica di impoverimento o di emancipazione dai processi di povertà, le differenze di genere non sembrano molto importanti, mentre le differenze nella composizione delle famiglie giocano indubbiamente un ruolo più incisivo. L'impatto più forte è esercitato dal mercato del lavoro, a cui sono associate le più alte probabilità di uscire da una condizione di povertà o, nell'ipotesi opposta, di rientrare in una situazione di bisogno; questi risultati appaiono rinforzati nel caso in cui lo stato di povertà duri almeno quattro anni degli otto qui osservati.
La povertà di lunga durata: il caso italiano / Giampaglia, Giuseppe. - In: STUDI DI SOCIOLOGIA. - ISSN 0039-291X. - STAMPA. - (2007), pp. 237-262.
La povertà di lunga durata: il caso italiano
GIAMPAGLIA, GIUSEPPE
2007
Abstract
L'obiettivo di questo articolo è catturare quei tratti critici della povertà di lunga durata che possono aiutare i policy-maker a progettare e valutare le politiche sociali in questo settore. Questo lavoro si colloca nella cornice della teoria del corso di vita di Leisering e Leibfried, e inizia con l'analisi dei suoi principi base. Particolare attenzione è riservata al principio dell'individualizzazione, che è criticamente riesaminato con riferimento alla povertà di lunga durata. Successivamente, si applica l'analisi longitudinale ai dati del Panel Europeo delle Famiglie (1994-2001) per studiare i corsi di vita individuali. I risultati mostrano un'ampia differenza tra Nord e Sud dell'Italia, in termini di incidenza della povertà persistente, e ritmo di entrata e uscita dalla povertà di lunga durata. Quanto ai fattori socio-demografici ed economici che influenzano la dinamica di impoverimento o di emancipazione dai processi di povertà, le differenze di genere non sembrano molto importanti, mentre le differenze nella composizione delle famiglie giocano indubbiamente un ruolo più incisivo. L'impatto più forte è esercitato dal mercato del lavoro, a cui sono associate le più alte probabilità di uscire da una condizione di povertà o, nell'ipotesi opposta, di rientrare in una situazione di bisogno; questi risultati appaiono rinforzati nel caso in cui lo stato di povertà duri almeno quattro anni degli otto qui osservati.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.