L’inalazione di sostanze psicotrope, allo scopo di alterare lo stato di coscienza, è stata praticata per migliaia di anni, bruciando droghe vegetali come hashish, tabacco e oppio. Il numero di sostanze in grado di produrre uno stato di ebbrezza, se assunte per via inalatoria, è aumentato con la sintesi del cloroformio e dell’etere etilico prima, e di centinaia di gas o composti volatili poi. Molti solventi organici volatili sono presenti in prodotti di largo consumo, pertanto risultano particolarmente semplici da reperire, ampliando notevolmente la possibilità di sperimentarne le proprietà psicoattive. Esempi di sostanze volatili utilizzate a scopo di abuso sono rappresentati da toluene, tricloroetano, tricloroetilene, etilacetato, acetone, n-butano, idrocarburi alifatici tra cui benzene e xilene, dietil-etere; prodotti costituenti adesivi, vernici, colle, spray, sostanze per lavaggio a secco, correttori liquido per dattiloscritti, adesivi, solventi per unghie, combustibili per accendini, benzina, detersivi, in particolare smacchiatori, solventi utilizzati in laboratorio. Il basso costo di questi prodotti e la pressoché completa mancanza di controllo che regolamenti la vendita può, inoltre, spiegare perché il loro uso sia particolarmente esteso tra gli adolescenti e addirittura tra i bambini, in genere appartenenti alle classi sociali più sfavorite. La prevalenza dell’abuso di solventi nei segmenti più giovani della popolazione è particolarmente preoccupante e ciò ha sollecitato, negli ultimi due decenni, un numero crescente di studi rivolti a chiarirne gli aspetti epidemiologici e tossicologici. Il quadro clinico dell’intossicazione acuta causata dall’uso edonico di solventi può risultare particolarmente grave, come suggerito dall’alto numero di morti riscontrato tra coloro che abusano di queste sostanze (più di un centinaio di persone nella sola Gran Bretagna nel periodo 1985-1991). Il presente lavoro è stato incentrato sullo sviluppo di una tecnica analitica di identificazione e quantificazione di alcuni solventi inalati comunemente a scopo di abuso, benzene, toluene, xilene, etilbenzene, dicloroetano e diclorometano. L’analisi condotta su due matrici, urina e sangue, consente uno screening rapido ed accurato dello stato di dipendenza fisica indotta dai solventi e/o di individuare le cause che abbiano indotto la morte del soggetto in esame.
Screening simultaneo mediante HS-SPME/GC/MS-SIR di solventi organici di rilevanza in matrici biologiche / DELLA CASA, Elvira; Acampora, Antonio; Martone, Giordano; Miraglia, N.; Pieri, Maria. - STAMPA. - (2004), pp. 314-320. (Intervento presentato al convegno Responsabilità professionali e divenire medico-legale. Sorrento. 9-12 giugno 2004. (pp. 314-320). : Atti Congresso Nazionale SIMLA 2004. tenutosi a Sorrento nel 9-12 giugno 2004).
Screening simultaneo mediante HS-SPME/GC/MS-SIR di solventi organici di rilevanza in matrici biologiche.
DELLA CASA, ELVIRA;ACAMPORA, ANTONIO;MARTONE, GIORDANO;PIERI, MARIA
2004
Abstract
L’inalazione di sostanze psicotrope, allo scopo di alterare lo stato di coscienza, è stata praticata per migliaia di anni, bruciando droghe vegetali come hashish, tabacco e oppio. Il numero di sostanze in grado di produrre uno stato di ebbrezza, se assunte per via inalatoria, è aumentato con la sintesi del cloroformio e dell’etere etilico prima, e di centinaia di gas o composti volatili poi. Molti solventi organici volatili sono presenti in prodotti di largo consumo, pertanto risultano particolarmente semplici da reperire, ampliando notevolmente la possibilità di sperimentarne le proprietà psicoattive. Esempi di sostanze volatili utilizzate a scopo di abuso sono rappresentati da toluene, tricloroetano, tricloroetilene, etilacetato, acetone, n-butano, idrocarburi alifatici tra cui benzene e xilene, dietil-etere; prodotti costituenti adesivi, vernici, colle, spray, sostanze per lavaggio a secco, correttori liquido per dattiloscritti, adesivi, solventi per unghie, combustibili per accendini, benzina, detersivi, in particolare smacchiatori, solventi utilizzati in laboratorio. Il basso costo di questi prodotti e la pressoché completa mancanza di controllo che regolamenti la vendita può, inoltre, spiegare perché il loro uso sia particolarmente esteso tra gli adolescenti e addirittura tra i bambini, in genere appartenenti alle classi sociali più sfavorite. La prevalenza dell’abuso di solventi nei segmenti più giovani della popolazione è particolarmente preoccupante e ciò ha sollecitato, negli ultimi due decenni, un numero crescente di studi rivolti a chiarirne gli aspetti epidemiologici e tossicologici. Il quadro clinico dell’intossicazione acuta causata dall’uso edonico di solventi può risultare particolarmente grave, come suggerito dall’alto numero di morti riscontrato tra coloro che abusano di queste sostanze (più di un centinaio di persone nella sola Gran Bretagna nel periodo 1985-1991). Il presente lavoro è stato incentrato sullo sviluppo di una tecnica analitica di identificazione e quantificazione di alcuni solventi inalati comunemente a scopo di abuso, benzene, toluene, xilene, etilbenzene, dicloroetano e diclorometano. L’analisi condotta su due matrici, urina e sangue, consente uno screening rapido ed accurato dello stato di dipendenza fisica indotta dai solventi e/o di individuare le cause che abbiano indotto la morte del soggetto in esame.File | Dimensione | Formato | |
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