Come si configura oggi il rapporto della psicologia con l'Hiv, con l'infezione e la malattia conclamata da esso prodotta? In che modo si è modificata la percezione sociale dell'agente virale ed in che modo tale modificazione si traduce oggi in una maggiore propensione al rischio di contagio? Quali dinamiche è possibile individuare a livello conscio, ma anche a livello inconscio, nel confronto con tale area tematica? Quali, dunque, le nuove frontiere del rapporto della psicologia con tale ambito della medicina? A tali complesse domande tale libro prova a fornire una risposta. In particolare esso costituisce un tentativo di ripensamento del senso e della modalità più adeguata di articolazione degli interventi preventivi. In assenza di un vaccino disponibile, infatti, la prevenzione primaria dell'infezione costituisce ancor'oggi l'unica possibilità di arginamento dell'Aids. La maggior parte dei contributi presenti all'interno del testo prende spunto da una ricerca effettuata nel campo della prevenzione primaria dell'infezione, su due popolazioni considerate particolarmente a rischio di contagio: quella omosessuale e quella costituita più genericamente da giovani adulti ad orientamento sessuale non altrimenti specificato, ma presumibilmente a prevalenza eterosessuale. I risultati di tale ricerca testimoniano dell'importanza di un costante monitoraggio, nell'ambito degli interventi preventivi, dei differenti livelli, consci ed inconsci, di confronto con tale area tematica. L'analisi dei comportamenti a rischio, infatti, sollecita una profonda interrogazione del soggetto umano su ambiti che lo definiscono in quanto tale e spinge a tener costantemente conto nell'ambito degli interventi preventivi di complesse questioni, quali il rapporto tra il desiderio, la legge e la sua violazione, o tra gli affetti, le emozioni e le relazioni intersoggettive.
Introduzione / Vitelli, Roberto; Valerio, Paolo. - STAMPA. - (2006), pp. 19-39.
Introduzione
VITELLI, ROBERTO;VALERIO, PAOLO
2006
Abstract
Come si configura oggi il rapporto della psicologia con l'Hiv, con l'infezione e la malattia conclamata da esso prodotta? In che modo si è modificata la percezione sociale dell'agente virale ed in che modo tale modificazione si traduce oggi in una maggiore propensione al rischio di contagio? Quali dinamiche è possibile individuare a livello conscio, ma anche a livello inconscio, nel confronto con tale area tematica? Quali, dunque, le nuove frontiere del rapporto della psicologia con tale ambito della medicina? A tali complesse domande tale libro prova a fornire una risposta. In particolare esso costituisce un tentativo di ripensamento del senso e della modalità più adeguata di articolazione degli interventi preventivi. In assenza di un vaccino disponibile, infatti, la prevenzione primaria dell'infezione costituisce ancor'oggi l'unica possibilità di arginamento dell'Aids. La maggior parte dei contributi presenti all'interno del testo prende spunto da una ricerca effettuata nel campo della prevenzione primaria dell'infezione, su due popolazioni considerate particolarmente a rischio di contagio: quella omosessuale e quella costituita più genericamente da giovani adulti ad orientamento sessuale non altrimenti specificato, ma presumibilmente a prevalenza eterosessuale. I risultati di tale ricerca testimoniano dell'importanza di un costante monitoraggio, nell'ambito degli interventi preventivi, dei differenti livelli, consci ed inconsci, di confronto con tale area tematica. L'analisi dei comportamenti a rischio, infatti, sollecita una profonda interrogazione del soggetto umano su ambiti che lo definiscono in quanto tale e spinge a tener costantemente conto nell'ambito degli interventi preventivi di complesse questioni, quali il rapporto tra il desiderio, la legge e la sua violazione, o tra gli affetti, le emozioni e le relazioni intersoggettive.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.