Per frattura patologica si intende un’interruzione della continuità ossea secondaria ad un processo patologico che ha determinato, con il suo sviluppo, la progressiva distruzione della compagine ossea interessata. La frattura de qua è definita anche spontanea, perché può insorgere secondariamente all’attività fisiologica dell’apparato stomatognatico. I fattori che possono determinare un indebolimento del segmento osseo e predisporlo ad eventuali fratture patologiche, sono distinti in generali e locali. Viene presentato un caso clinico di un pz. giunto alla nostra osservazione per la presenza di una fistola cutanea in regione sottomentoniera. Alla visione dell’opt si osserva attorno all’inclusione del 3.3, una neoformazione radiopaca ad esso associata ed un’area di radiotrasparenza, che si estende fino all’apice del 3.4. Tale quadro clinico mostra una interruzione del margine inferiore della mandibola, che la può predisporre ad una frattura. Al fine di individuare i limiti della lesione, si pratica una Tac Denta-Scan, che mostra la continuità del margine inferiore della mandibola. L’intervento ha previsto la rimozione, attraverso una breccia ossea contenuta, dell’odontoma, dell’elemento incluso e della lesione cistica. Il maggior impegno nella diagnosi viene ampiamente compensato dalla conservazione dell’integrità mandibolare e dalla possibilità di evitare di ricorrere alla contenzione con placche e viti, che aggiungono costi alla terapia e disagio al paziente.
Approccio clinico ad un caso di potenziale frattura patologica / DI LAURO, ALESSANDRO ESPEDITO; F., Morgese; R., Saviano; D., Abbate; C., Ferrara; DI LAURO, Francesco. - In: RIS. RIVISTA ITALIANA DI STOMATOLOGIA. - ISSN 1126-8492. - ELETTRONICO. - n° 1 anno 2007:(2007), pp. 46-50.
Approccio clinico ad un caso di potenziale frattura patologica
DI LAURO, ALESSANDRO ESPEDITO;DI LAURO, FRANCESCO
2007
Abstract
Per frattura patologica si intende un’interruzione della continuità ossea secondaria ad un processo patologico che ha determinato, con il suo sviluppo, la progressiva distruzione della compagine ossea interessata. La frattura de qua è definita anche spontanea, perché può insorgere secondariamente all’attività fisiologica dell’apparato stomatognatico. I fattori che possono determinare un indebolimento del segmento osseo e predisporlo ad eventuali fratture patologiche, sono distinti in generali e locali. Viene presentato un caso clinico di un pz. giunto alla nostra osservazione per la presenza di una fistola cutanea in regione sottomentoniera. Alla visione dell’opt si osserva attorno all’inclusione del 3.3, una neoformazione radiopaca ad esso associata ed un’area di radiotrasparenza, che si estende fino all’apice del 3.4. Tale quadro clinico mostra una interruzione del margine inferiore della mandibola, che la può predisporre ad una frattura. Al fine di individuare i limiti della lesione, si pratica una Tac Denta-Scan, che mostra la continuità del margine inferiore della mandibola. L’intervento ha previsto la rimozione, attraverso una breccia ossea contenuta, dell’odontoma, dell’elemento incluso e della lesione cistica. Il maggior impegno nella diagnosi viene ampiamente compensato dalla conservazione dell’integrità mandibolare e dalla possibilità di evitare di ricorrere alla contenzione con placche e viti, che aggiungono costi alla terapia e disagio al paziente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.