Il ricorrere del centenario della pubblicazione della prima rivista di Psicologia Clinica, Clinical Psychology, fondata dal Lightener Witmer nel 1907, costituisce l’occasione per un ripensamento dell’attualità e degli orizzonti futuri della disciplina a cui lo stesso Witmer ha dato il nome. Sebbene apparentemente lontano, sia temporalmente che come luogo geografico di produzione, l’articolo introduttivo della rivista in oggetto, a firma dello stesso Witmer, può costituire in tal senso un buon punto di partenza. Articolare un discorso sul tema della “domanda di psicologia clinica tra continuità e cambiamento” presuppone, infatti, necessariamente, una riflessione preliminare sugli a-priori storici relativi ai primi due termini che vi compaiono: “domanda” e “psicologia clinica”. Se, come scriveva Foucault, “l’uomo non è contemporaneo del proprio essere” (1966, p. 360), occorre infatti interrogarsi all’interno di quali specifiche pratiche discorsive venga a declinarsi e ad attualizzarsi la questione della domanda, nonché, ovviamente, l'idea stessa di una "psicologia clinica". Richiamarsi a Witmer, interrogarne il testo, non ha così tanto il senso di un mero richiamo storiografico, di un richiamo ad una storiografia lineare; si tratta piuttosto di cercare di definire il campo entro cui la questione della Domanda di Psicologia Clinica ha trovato e trova oggi la propria concreta possibilità d’enunciazione, i propri limiti, le proprie prospettive. Il parlante, infatti, lungi dall’avere una presa totale sul suo stesso discorso, fa derivare dal campo enunciativo le forme che esso assume: “è la positività del discorso che costituisce l’a-priori storico all’interno del quale si costituiscono tanto gli oggetti quanto i soggetti” (Sorrentino, 2005, p.XXIII). La posta in gioco, in particolare in questo preciso momento storico, non è irrilevante. Ad essere implicato nelle questioni sottostanti la domanda relativa all’attualità ed al futuro della Psicologia Clinica non è soltanto ciò che costituisce lo specifico della disciplina, il suo campo d’azione, ma anche i differenti attori coinvolti: i professionisti e coloro che a questi si rivolgono
Spettri di Witmer: la domanda di Psicologia Clinica tra continuità e cambiamento / Vitelli, Roberto. - In: RIVISTA DI PSICOLOGIA CLINICA. - ISSN 1828-9363. - STAMPA. - 3:(2007), pp. 284-292.
Spettri di Witmer: la domanda di Psicologia Clinica tra continuità e cambiamento
VITELLI, ROBERTO
2007
Abstract
Il ricorrere del centenario della pubblicazione della prima rivista di Psicologia Clinica, Clinical Psychology, fondata dal Lightener Witmer nel 1907, costituisce l’occasione per un ripensamento dell’attualità e degli orizzonti futuri della disciplina a cui lo stesso Witmer ha dato il nome. Sebbene apparentemente lontano, sia temporalmente che come luogo geografico di produzione, l’articolo introduttivo della rivista in oggetto, a firma dello stesso Witmer, può costituire in tal senso un buon punto di partenza. Articolare un discorso sul tema della “domanda di psicologia clinica tra continuità e cambiamento” presuppone, infatti, necessariamente, una riflessione preliminare sugli a-priori storici relativi ai primi due termini che vi compaiono: “domanda” e “psicologia clinica”. Se, come scriveva Foucault, “l’uomo non è contemporaneo del proprio essere” (1966, p. 360), occorre infatti interrogarsi all’interno di quali specifiche pratiche discorsive venga a declinarsi e ad attualizzarsi la questione della domanda, nonché, ovviamente, l'idea stessa di una "psicologia clinica". Richiamarsi a Witmer, interrogarne il testo, non ha così tanto il senso di un mero richiamo storiografico, di un richiamo ad una storiografia lineare; si tratta piuttosto di cercare di definire il campo entro cui la questione della Domanda di Psicologia Clinica ha trovato e trova oggi la propria concreta possibilità d’enunciazione, i propri limiti, le proprie prospettive. Il parlante, infatti, lungi dall’avere una presa totale sul suo stesso discorso, fa derivare dal campo enunciativo le forme che esso assume: “è la positività del discorso che costituisce l’a-priori storico all’interno del quale si costituiscono tanto gli oggetti quanto i soggetti” (Sorrentino, 2005, p.XXIII). La posta in gioco, in particolare in questo preciso momento storico, non è irrilevante. Ad essere implicato nelle questioni sottostanti la domanda relativa all’attualità ed al futuro della Psicologia Clinica non è soltanto ciò che costituisce lo specifico della disciplina, il suo campo d’azione, ma anche i differenti attori coinvolti: i professionisti e coloro che a questi si rivolgono| File | Dimensione | Formato | |
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