Nella tradizione galenica ed ippocratica il malinconico è un soggetto che soffre a causa di un eccesso di “bile nera”. La malinconia è legata alla flogistica e alla metafisica degli umori e mette in stretta relazione le dinamiche della psiche individuale con i processi fisiologici individuali e collettivi. In termini differenti, l’immagine che ci consegna lo pseudo-Aristotele dei Problemata Phisyca è quella di un soggetto prostrato dalle potenze del genio intellettuale e da una prorompente vis immaginativa. A partire da questa distinzione nel seminario si intende mettere in luce i rapporti tra i temi del disagio mentale, della malinconia e della mala-contentezza con i percorsi storici e teorici di affermazione e di fuoriuscita della modernità e dalle maglie della razionalizzazione politica. Nella prima parte del seminario, con riferimento alle opere di William Shakespeare e di John Donne, di Anton Francesco Doni e Tommaso Garzoni, della “civil conversazione” e della ragion di Stato, si ricostruiranno i tratti principali della melancholia tardo-rinascimentale e di prima età moderna per giungere, attraverso le opere di Machiavelli, di Robert Burton e di Thomas Hobbes, a definire i caratteri che essa attribuisce tanto ad una prostrazione individuale, quanto ad una vera e propria patologia politica. Quindi, utilizzando i moduli interpretativi elaborati dallo storico ed economista Albert Hirshmann, mostreremo l’importanza che in età moderna acquista la categoria di interesse proprio in relazione al controllo delle passioni e alla costruzione di uno spazio pubblico-politico. Nel corso dell’Ottocento, tuttavia, nel contesto della contrapposizione tra interessi e passioni ritorna con forza quella prostrazione malinconica che Tocqueville attribuisce ai processi dell’egualitarismo democratico. Nel contempo, la cosiddetta letteratura “gotica” e le opere dedicate al vampirismo, di cui si tratterà ampiamente, mostrano i tratti caratterizzanti una società inquieta, sofferente e alle prese con una accelerazione dei processi di modernizzazione economica e sociale. Nella parte conclusiva del percorso seminariale discuteremo alcune delle teorizzazioni Otto e Novecentesche sulla prostrazione malinconica provenienti in particolare dalla psicoanalisi freudiana e dall’antropologia filosofica di Ludwig Binswanger così da approfondire le tesi di autori come Ulrich Beck, Zigmund Bauman, Miguel Benasayang che in una fuoriuscita “sofferente” dalla modernità politica individuano i tratti fondamentali di una vera e propria “epoca delle passioni tristi”.
Temperamento malinconico, mala contentezza ed interessi. Un itinerario tematico tra politica e cultura / Borrelli, Francesco. - (2009).
Temperamento malinconico, mala contentezza ed interessi. Un itinerario tematico tra politica e cultura
BORRELLI, FRANCESCO
2009
Abstract
Nella tradizione galenica ed ippocratica il malinconico è un soggetto che soffre a causa di un eccesso di “bile nera”. La malinconia è legata alla flogistica e alla metafisica degli umori e mette in stretta relazione le dinamiche della psiche individuale con i processi fisiologici individuali e collettivi. In termini differenti, l’immagine che ci consegna lo pseudo-Aristotele dei Problemata Phisyca è quella di un soggetto prostrato dalle potenze del genio intellettuale e da una prorompente vis immaginativa. A partire da questa distinzione nel seminario si intende mettere in luce i rapporti tra i temi del disagio mentale, della malinconia e della mala-contentezza con i percorsi storici e teorici di affermazione e di fuoriuscita della modernità e dalle maglie della razionalizzazione politica. Nella prima parte del seminario, con riferimento alle opere di William Shakespeare e di John Donne, di Anton Francesco Doni e Tommaso Garzoni, della “civil conversazione” e della ragion di Stato, si ricostruiranno i tratti principali della melancholia tardo-rinascimentale e di prima età moderna per giungere, attraverso le opere di Machiavelli, di Robert Burton e di Thomas Hobbes, a definire i caratteri che essa attribuisce tanto ad una prostrazione individuale, quanto ad una vera e propria patologia politica. Quindi, utilizzando i moduli interpretativi elaborati dallo storico ed economista Albert Hirshmann, mostreremo l’importanza che in età moderna acquista la categoria di interesse proprio in relazione al controllo delle passioni e alla costruzione di uno spazio pubblico-politico. Nel corso dell’Ottocento, tuttavia, nel contesto della contrapposizione tra interessi e passioni ritorna con forza quella prostrazione malinconica che Tocqueville attribuisce ai processi dell’egualitarismo democratico. Nel contempo, la cosiddetta letteratura “gotica” e le opere dedicate al vampirismo, di cui si tratterà ampiamente, mostrano i tratti caratterizzanti una società inquieta, sofferente e alle prese con una accelerazione dei processi di modernizzazione economica e sociale. Nella parte conclusiva del percorso seminariale discuteremo alcune delle teorizzazioni Otto e Novecentesche sulla prostrazione malinconica provenienti in particolare dalla psicoanalisi freudiana e dall’antropologia filosofica di Ludwig Binswanger così da approfondire le tesi di autori come Ulrich Beck, Zigmund Bauman, Miguel Benasayang che in una fuoriuscita “sofferente” dalla modernità politica individuano i tratti fondamentali di una vera e propria “epoca delle passioni tristi”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.