La differente distribuzione territoriale delle collettività straniere rappresenta uno degli elementi che caratterizza le varie modalità di adattamento dei gruppi immigrati alla realtà di adozione. Nella prima parte dell’articolo vengono mostrati i differenti modelli insediativi degli stranieri attraverso l’elaborazione e la successiva discussione di un ampio ventaglio di indicatori elementari sulla distribuzione territoriale dei diversi gruppi nazionali; nella seconda parte vengono evidenziati i legami maggiormente significativi tra i differenti modelli insediativi e le principali caratteristiche demografiche, migratorie e lavorative delle stesse collettività immigrate, anche attraverso il ricorso a tecniche di regressione lineare multipla. Ancor più netto che in passato è il ruolo giocato soprattutto dalla specializzazione lavorativa, sebbene alcuni casi risultino oggi più complessi da esplicitare. L’addensamento territoriale in aree urbane e metropolitane resta soprattutto una prerogativa delle collettività di antica immigrazione dedite ai servizi domestici e di quelle impiegate in ambito commerciale. Ma l’insediamento metropolitano pare non essere più tipico dei gruppi a netta prevalenza femminile, perché tale squilibrio di genere è oggi diffuso soprattutto tra le collettività di più recente immigrazione che, quand’anche specializzate nel settore dei servizi alle famiglie, risultano più disperse su tutto il territorio, al pari delle comunità che hanno un più ampio ventaglio di possibilità occupazionali, in quanto rispondono ad una domanda di lavoro oggi più diffusa, nonché alle esigenze imposte da un generalizzato processo d’invecchiamento della popolazione e alla crisi del welfare. All’inserimento in settori più tradizionali e a netta predominanza della componente maschile (agricoltura e industria) corrisponde tuttora una più radicata presenza in comuni di piccole e medie dimensioni demografiche. *** The foreign presence in Italy has recorded a considerable increase in recent years, both in absolute terms and in terms of effect on the total resident population. The complex distribution by country of origin remains a constant, even though major changes have occurred in the size and weight of the various immigrant communities due to the appearance of some new migration routes, the further strengthening of some flows and weakening of others. The different geographical distribution of foreign communities is one of the elements characterising the ways in which immigrant groups adjust to their receiving contexts. The first part of the paper presents the different types of settlement of foreigners by processing and discussing a wide range of elementary indicators on the geographical distribution of the various national groups. The second part highlights the most significant links between the settling modalities and the main demographic, migratory and work-related characteristics of the same immigrant communities also by means of multiple linear regression techniques. Interestingly, the role played by work specialisation is now more important than it used to be, even though some cases are more difficult to explain. Geographical concentration in urban and metropolitan areas remains mainly a prerogative of older immigration groups working in the domestic service sector or employed in trade. Settlement in metropolitan areas seems to be no longer typical of the groups with a prevalence of women, however, as such gender unbalance is mainly widespread among more recent immigration communities at present. Despite being specialised in the sector of services to families, these communities are evenly distributed all over the country, just like the communities with a wider range of employment opportunities. This is because they respond to a more widespread demand of work as well as to the needs generated by a general ageing of the population and the crisis of the welfare system. Employment in more traditional sectors with a prevalence of male workers (agriculture and industry) still corresponds to settlements in small- and medium-sized towns.
Modelli insediativi delle comunità immigrate in Italia / Ferrara, Raffaele; Forcellati, Linda; Strozza, Salvatore. - In: BOLLETTINO DELLA SOCIETÀ GEOGRAFICA ITALIANA. - ISSN 1121-7820. - STAMPA. - vol. III:Serie XIII(2010), pp. 619-639.
Modelli insediativi delle comunità immigrate in Italia
FERRARA, RAFFAELE;FORCELLATI, LINDA;STROZZA, SALVATORE
2010
Abstract
La differente distribuzione territoriale delle collettività straniere rappresenta uno degli elementi che caratterizza le varie modalità di adattamento dei gruppi immigrati alla realtà di adozione. Nella prima parte dell’articolo vengono mostrati i differenti modelli insediativi degli stranieri attraverso l’elaborazione e la successiva discussione di un ampio ventaglio di indicatori elementari sulla distribuzione territoriale dei diversi gruppi nazionali; nella seconda parte vengono evidenziati i legami maggiormente significativi tra i differenti modelli insediativi e le principali caratteristiche demografiche, migratorie e lavorative delle stesse collettività immigrate, anche attraverso il ricorso a tecniche di regressione lineare multipla. Ancor più netto che in passato è il ruolo giocato soprattutto dalla specializzazione lavorativa, sebbene alcuni casi risultino oggi più complessi da esplicitare. L’addensamento territoriale in aree urbane e metropolitane resta soprattutto una prerogativa delle collettività di antica immigrazione dedite ai servizi domestici e di quelle impiegate in ambito commerciale. Ma l’insediamento metropolitano pare non essere più tipico dei gruppi a netta prevalenza femminile, perché tale squilibrio di genere è oggi diffuso soprattutto tra le collettività di più recente immigrazione che, quand’anche specializzate nel settore dei servizi alle famiglie, risultano più disperse su tutto il territorio, al pari delle comunità che hanno un più ampio ventaglio di possibilità occupazionali, in quanto rispondono ad una domanda di lavoro oggi più diffusa, nonché alle esigenze imposte da un generalizzato processo d’invecchiamento della popolazione e alla crisi del welfare. All’inserimento in settori più tradizionali e a netta predominanza della componente maschile (agricoltura e industria) corrisponde tuttora una più radicata presenza in comuni di piccole e medie dimensioni demografiche. *** The foreign presence in Italy has recorded a considerable increase in recent years, both in absolute terms and in terms of effect on the total resident population. The complex distribution by country of origin remains a constant, even though major changes have occurred in the size and weight of the various immigrant communities due to the appearance of some new migration routes, the further strengthening of some flows and weakening of others. The different geographical distribution of foreign communities is one of the elements characterising the ways in which immigrant groups adjust to their receiving contexts. The first part of the paper presents the different types of settlement of foreigners by processing and discussing a wide range of elementary indicators on the geographical distribution of the various national groups. The second part highlights the most significant links between the settling modalities and the main demographic, migratory and work-related characteristics of the same immigrant communities also by means of multiple linear regression techniques. Interestingly, the role played by work specialisation is now more important than it used to be, even though some cases are more difficult to explain. Geographical concentration in urban and metropolitan areas remains mainly a prerogative of older immigration groups working in the domestic service sector or employed in trade. Settlement in metropolitan areas seems to be no longer typical of the groups with a prevalence of women, however, as such gender unbalance is mainly widespread among more recent immigration communities at present. Despite being specialised in the sector of services to families, these communities are evenly distributed all over the country, just like the communities with a wider range of employment opportunities. This is because they respond to a more widespread demand of work as well as to the needs generated by a general ageing of the population and the crisis of the welfare system. Employment in more traditional sectors with a prevalence of male workers (agriculture and industry) still corresponds to settlements in small- and medium-sized towns.File | Dimensione | Formato | |
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