Nei territori della cosiddetta “città diffusa” la sfida che si propone non è di trasformare un territorio parzialmente edificato in una città compatta, di costruire, in altre parole, la città seguendo i modelli tradizionali, ma di riuscire a realizzare forme insediative migliori di quelle che si sono qui spontaneamente realizzate e che siano in grado di tradurre in nuove qualità quelle aspirazioni che la città diffusa esprime. In questa direzione la nostra ricerca si propone di mettere a punto una strategia per nuova qualità dell’architettura residenziale nella “città in estensione”, compatibile con i caratteri dell’abitare in questi territori, con le aspettative dei suoi abitanti. Il tema dell’abitare come evento ambientale, che metta in relazione tra loro e con il paesaggio il costruito lavorando con soluzioni elaborate delle superfici di interfaccia tra interno ed esterno, la mescolanza dello spazio tradizionalmente domestico con lo spazio del lavoro, sempre più diffuso nella nuova economia globale, sono alcuni dei temi della più recente ricerca sull’abitare che mettono in discussione tipologie e modelli ispirati ai vecchi criteri funzionalisti. Rileggere, alla luce di questi nuovi caratteri propri della città in estensione, alcuni tra i principali esempi del Moderno sul progetto della residenza, valutare distanze e contiguità da questa esperienza culturale, compararne articolazioni volumetriche, complessità tipologiche, misure e caratteri architettonici con i corrispettivi esempi dell’architettura contemporanea, può rappresentare un approccio da cui trarre indicazioni utili al progetto di una nuova qualità insediativa per questi territori.
Disegnare la città in estensione. La città diffusa fra Postmoderno e Nuovo realismo / Viola, Francesco. - ELETTRONICO. - (2011), pp. 1-4.
Disegnare la città in estensione. La città diffusa fra Postmoderno e Nuovo realismo
VIOLA, FRANCESCO
2011
Abstract
Nei territori della cosiddetta “città diffusa” la sfida che si propone non è di trasformare un territorio parzialmente edificato in una città compatta, di costruire, in altre parole, la città seguendo i modelli tradizionali, ma di riuscire a realizzare forme insediative migliori di quelle che si sono qui spontaneamente realizzate e che siano in grado di tradurre in nuove qualità quelle aspirazioni che la città diffusa esprime. In questa direzione la nostra ricerca si propone di mettere a punto una strategia per nuova qualità dell’architettura residenziale nella “città in estensione”, compatibile con i caratteri dell’abitare in questi territori, con le aspettative dei suoi abitanti. Il tema dell’abitare come evento ambientale, che metta in relazione tra loro e con il paesaggio il costruito lavorando con soluzioni elaborate delle superfici di interfaccia tra interno ed esterno, la mescolanza dello spazio tradizionalmente domestico con lo spazio del lavoro, sempre più diffuso nella nuova economia globale, sono alcuni dei temi della più recente ricerca sull’abitare che mettono in discussione tipologie e modelli ispirati ai vecchi criteri funzionalisti. Rileggere, alla luce di questi nuovi caratteri propri della città in estensione, alcuni tra i principali esempi del Moderno sul progetto della residenza, valutare distanze e contiguità da questa esperienza culturale, compararne articolazioni volumetriche, complessità tipologiche, misure e caratteri architettonici con i corrispettivi esempi dell’architettura contemporanea, può rappresentare un approccio da cui trarre indicazioni utili al progetto di una nuova qualità insediativa per questi territori.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.