Gli Autori dopo aver analizzato le dimensioni ed i costi dell'errore in campo sanitario, hanno soffermato la loro attenzione sulle strategie adottate a livello nazionale e sovranazionale per fronteggiare tale avvertita problematica, auspicando la promozione di cultura proattiva finalizzata alla prevenzione dell’evento avverso, oltreché dell’errore medico nell’ottica non solo di ridurre il contenzioso ma anche con la finalità etica di perseguire il miglioramento della qualità di funzionamento delle strutture sanitarie e delle prestazioni mediche offerte all'utenza. Non può difatti esser sottaciuto che i danni da effettivamente errate cure mediche sono una realtà di consistenti dimensioni e che gli stessi potrebbero essere fortemente limitati previa adozione di opportune strategie preventive e correttive. Peraltro, favorire una cultura dell'intervento punitivo o risarcitorio con stigmatizzazione del colpevole incoraggerebbe (come di fatto oggi avviene) il triste fenomeno dell’errore sommerso e della medicina difensiva, senza offrire reali soluzioni al problema, con chiari riflessi negativi sulla salute del cittadino-utente e sui confini del rapporto medico-paziente (oggi pervaso sempre più da una reciproca diffidenza). Si fa cogente non solo un’impellente necessità di ridimensionamento del fenomeno dell’errore medico per riequilibrare il rapporto medico-paziente su posizioni di maggiore serenità allentando le spinte di reciproca litigiosità ma anche ad una ineliminabile esigenza etica di rispetto del principio del neminem laedere. Si valorizza, quindi, una lettura etica dell’errore rivendicando il ruolo della responsabilità dei medici come elemento positivo per il progresso della conoscenza. E proprio la fallibilità dell’attività umana che, in quanto confutabile, migliorabile, controllabile empiricamente, permette il progresso scientifico attraverso la formulazione di “congetture” e “confutazioni”. L’errore, riabilitato, diviene quindi una vera e propria ricchezza per il progresso della conoscenza, sul quale è opportuno confrontarsi per migliorare la prassi assistenziale.
La pandemia dell’errore medico: approccio etico e preventivo / DI LORENZO, Pierpaolo; Cannovo, Nunzia; Burlin, Isotta; Niola, Massimo. - In: MEDICINA E MORALE. - ISSN 0025-7834. - STAMPA. - 1:LXI(2011), pp. 89-120.
La pandemia dell’errore medico: approccio etico e preventivo
DI LORENZO, PIERPAOLO;CANNOVO, NUNZIA;BURLIN, ISOTTA;NIOLA, MASSIMO
2011
Abstract
Gli Autori dopo aver analizzato le dimensioni ed i costi dell'errore in campo sanitario, hanno soffermato la loro attenzione sulle strategie adottate a livello nazionale e sovranazionale per fronteggiare tale avvertita problematica, auspicando la promozione di cultura proattiva finalizzata alla prevenzione dell’evento avverso, oltreché dell’errore medico nell’ottica non solo di ridurre il contenzioso ma anche con la finalità etica di perseguire il miglioramento della qualità di funzionamento delle strutture sanitarie e delle prestazioni mediche offerte all'utenza. Non può difatti esser sottaciuto che i danni da effettivamente errate cure mediche sono una realtà di consistenti dimensioni e che gli stessi potrebbero essere fortemente limitati previa adozione di opportune strategie preventive e correttive. Peraltro, favorire una cultura dell'intervento punitivo o risarcitorio con stigmatizzazione del colpevole incoraggerebbe (come di fatto oggi avviene) il triste fenomeno dell’errore sommerso e della medicina difensiva, senza offrire reali soluzioni al problema, con chiari riflessi negativi sulla salute del cittadino-utente e sui confini del rapporto medico-paziente (oggi pervaso sempre più da una reciproca diffidenza). Si fa cogente non solo un’impellente necessità di ridimensionamento del fenomeno dell’errore medico per riequilibrare il rapporto medico-paziente su posizioni di maggiore serenità allentando le spinte di reciproca litigiosità ma anche ad una ineliminabile esigenza etica di rispetto del principio del neminem laedere. Si valorizza, quindi, una lettura etica dell’errore rivendicando il ruolo della responsabilità dei medici come elemento positivo per il progresso della conoscenza. E proprio la fallibilità dell’attività umana che, in quanto confutabile, migliorabile, controllabile empiricamente, permette il progresso scientifico attraverso la formulazione di “congetture” e “confutazioni”. L’errore, riabilitato, diviene quindi una vera e propria ricchezza per il progresso della conoscenza, sul quale è opportuno confrontarsi per migliorare la prassi assistenziale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.