Con il presente contributo si intende mettere in relazione lo stato attuale della ricerca e dell’insegnamento della Composizione Architettonica e Urbana in Italia e la ricaduta sul territorio degli effetti del comparto edilizio e dell’economia ad esso collegata. L’insegnamento universitario della Composizione Architettonica e Urbana non può prescindere dalla sperimentazione scientifica progettuale diretta e dalla pratica professionale esercitata sul campo. Alla crescente esigenza di formazione di tecnici sempre più specializzati e di professionisti di alta qualificazione corrisponde una strategia politica riduttiva e mortificante del settore della ricerca scientifica e dell’università pubblica per i tagli economici e il blocco del ricambio generazionale. L’Università Pubblica in Italia ha rappresentato nei secoli un Bene Comune che ha permesso l’avanzamento progressivo, sociale ed economico, dell’intera collettività ed ha contribuito a rafforzare la Democrazia, la stabilità e la ricchezza del Paese. Attualmente tale ruolo è compromesso da due fattori: il primo è costituito dalle scelte politiche interne del Paese per cui non si riconosce l’importanza di investire le risorse economiche adeguate nel settore più strategico cioè quello dell’avanzamento scientifico e tecnologico, e il secondo è costituito dalle sfide planetarie che il genere umano è chiamato ad affrontare per rendere accettabile la vita sulla Terra a 7 miliardi di esseri umani, superando la fame, il bisogno della casa e del lavoro attraverso la equa distribuzione delle ricchezze e delle risorse naturali ed energetiche. I contenuti scientifico-disciplinari della Composizione Architettonica contribuiscono alla definizione del progetto architettonico e urbano attraverso la riflessione sugli strumenti e i metodi, sulla tradizione disciplinare, sulla dimensione conoscitiva e sulla capacità di interpretare e trasformare lo spazio fisico. In particolare la Composizione è attenta alla logica tettonica, distributiva e formale con cui l’organismo architettonico si definisce nei suoi elementi e parti componenti e si relaziona con altri organismi architettonici all’interno del contesto d’appartenenza. L’insegnamento si dovrebbe proporre di trasmettere agli studenti un’adeguata formazione, sia culturale che professionale, oltre che gli strumenti interdisciplinari necessari per la progettazione e la realizzazione dell’architettura e della città. In tal senso, l’obiettivo didattico prioritario è l’avviamento degli studenti alla capacità di integrare le tecniche compositive con la coscienza ambientale, la stratificazione storica e la conoscenza tipologica, in sintesi il percorso dalla Natura, attraverso la Storia, per l’Architettura della contemporaneità. Lo scopo della Composizione, dunque, è quello di fornire le basi di una metodologia mirata alla risoluzione delle principali problematiche configuranti la pratica del progetto per l’ambiente e le costruzioni da ogni punto di vista compositivo, funzionale, strutturale ed energetico. L’obiettivo principale è, tuttavia, quello di fornire allo studente le basi della formazione teorica della progettazione per poter procedere all’integrazione degli elementi di ideazione fondanti il progetto stesso. In particolare è necessario codificare in maniera determinata le fasi della ideazione del progetto integrando il percorso compositivo con gli aspetti relativi alla realizzazione dell’architettura in un dato luogo fisico e in un dato contesto socio-economico e culturale. Il progetto, partendo dalla scala urbana sino a giungere a quella precipuamente architettonica, si evolve attraverso diversi percorsi metodologici e disciplinari, pertanto è necessario che conservi la coerenza di intenti e di intervento, ma, soprattutto, di risultati e di effetti che si determinano nella modificazione dell’ambiente e del paesaggio. Ancor prima di esprimere volontà figurative, volumetriche e fisiche, la Composizione architettonica e urbana dovrebbe coniugare, da un lato, i molteplici aspetti organizzativi e relazionali tra città, i propri tessuti ed i singoli edifici e, dall’altro, i molteplici aspetti della progettazione esecutiva finalizzata all’organizzazione del cantiere ed alla direzione dell’opera senza che ostacoli reali possano contraddire la natura originaria del progetto stesso. Da quanto detto emerge la necessità che l’insegnamento e la pratica del progetto siano legati indissolubilmente e che la sperimentazione e l’innovazione scientifica e tecnologica della ricerca trovi verifica nelle realizzazioni e, allo stesso tempo, spunti e indicazioni per l’avanzamento teorico-scientifico stesso. L’allontanamento progressivo dei docenti di composizione architettonica dalla sperimentazione progettuale diretta, imposto dalle continue riforme del sistema universitario nazionale fino all’ultima Legge n. 240 del 2010, proposta dal Ministro Gelmini, ha comportato un divario sempre più profondo tra la formazione teorica universitaria e la pratica progettuale professionale con l’impoverimento della qualità dell’Architettura di tutta l’Italia. Il Paese che ha consegnato all’umanità oltre il 40 % del patrimonio storico artistico globale e di questo l’architettura, il paesaggio, le città e il territorio sono espressione dell’unità del processo storico del Paese stesso, oggi è il luogo in cui disciplina e pratica del progetto subiscono la sistematica destrutturazione per politiche culturali e scientifiche contrarie alla tutela del primato italiano in materia di creatività e capacità di produzione artistica. L’obiettivo del presente contributo è dimostrare la necessità dell’Architettura e del saper fare e saper insegnare l’Architettura. Il percorso da seguire per dimostrare tale obiettivo è articolato su due piani: a) rifondare la priorità delle discipline compositive all’interno del processo di modificazione dell’Ambiente, dei Paesaggi e delle Città connesso ai piani e alle programmazioni politiche dal livello nazionale a quello locale; b) rafforzare la conoscenza e la diffusione del sapere dell’Architettura come fondante la formazione di tecnici preposti alle modificazioni ambientali dalle sfide globali alle democratiche buone pratiche delle partecipazioni delle comunità. Architettura Democratica, Urbanistica Democratica e Amministrazioni Pubbliche hanno compiti e traguardi di grande responsabilità politica, sociale ed umana. Gli eventi planetari ai quali ogni cittadino del mondo sta assistendo impongono un imprescindibile senso di responsabilità nella direzione che non è necessario affermare l’intenzionalità del progettista come principio del Comporre l’opera di Architettura ma, piuttosto, riconoscere la sensibilità del progettista a farsi carico delle istanze del Comporre con la Natura, la Storia e le ragioni delle esigenze e dei fabbisogni dei popoli. Solo attraverso un sistema universitario pubblico e libero è possibile cercare risposte ai bisogni della collettività, a produrre scienza, ad innovare le organizzazioni dei paesi e diffondere la conoscenza. In conclusione lo scopo dell’Architettura in Italia è quello di tracciare chiare indicazioni di come sia possibile rafforzare la democrazia attraverso la salvaguardia della Natura, della Stratificazione della Storia e della Composizione di nuove Architetture e di nuove Città espressioni delle comunità e dello spirito dell’umanità.

Diritto allo studio, liberta’ d’insegnamento e della ricerca tra i tagli alla spesa pubblica, la riforma Gelmini e lo scopo dell’architettura in Italia / Buondonno, Emma. - STAMPA. - 1:(2011), pp. 171-173.

Diritto allo studio, liberta’ d’insegnamento e della ricerca tra i tagli alla spesa pubblica, la riforma Gelmini e lo scopo dell’architettura in Italia

BUONDONNO, EMMA
2011

Abstract

Con il presente contributo si intende mettere in relazione lo stato attuale della ricerca e dell’insegnamento della Composizione Architettonica e Urbana in Italia e la ricaduta sul territorio degli effetti del comparto edilizio e dell’economia ad esso collegata. L’insegnamento universitario della Composizione Architettonica e Urbana non può prescindere dalla sperimentazione scientifica progettuale diretta e dalla pratica professionale esercitata sul campo. Alla crescente esigenza di formazione di tecnici sempre più specializzati e di professionisti di alta qualificazione corrisponde una strategia politica riduttiva e mortificante del settore della ricerca scientifica e dell’università pubblica per i tagli economici e il blocco del ricambio generazionale. L’Università Pubblica in Italia ha rappresentato nei secoli un Bene Comune che ha permesso l’avanzamento progressivo, sociale ed economico, dell’intera collettività ed ha contribuito a rafforzare la Democrazia, la stabilità e la ricchezza del Paese. Attualmente tale ruolo è compromesso da due fattori: il primo è costituito dalle scelte politiche interne del Paese per cui non si riconosce l’importanza di investire le risorse economiche adeguate nel settore più strategico cioè quello dell’avanzamento scientifico e tecnologico, e il secondo è costituito dalle sfide planetarie che il genere umano è chiamato ad affrontare per rendere accettabile la vita sulla Terra a 7 miliardi di esseri umani, superando la fame, il bisogno della casa e del lavoro attraverso la equa distribuzione delle ricchezze e delle risorse naturali ed energetiche. I contenuti scientifico-disciplinari della Composizione Architettonica contribuiscono alla definizione del progetto architettonico e urbano attraverso la riflessione sugli strumenti e i metodi, sulla tradizione disciplinare, sulla dimensione conoscitiva e sulla capacità di interpretare e trasformare lo spazio fisico. In particolare la Composizione è attenta alla logica tettonica, distributiva e formale con cui l’organismo architettonico si definisce nei suoi elementi e parti componenti e si relaziona con altri organismi architettonici all’interno del contesto d’appartenenza. L’insegnamento si dovrebbe proporre di trasmettere agli studenti un’adeguata formazione, sia culturale che professionale, oltre che gli strumenti interdisciplinari necessari per la progettazione e la realizzazione dell’architettura e della città. In tal senso, l’obiettivo didattico prioritario è l’avviamento degli studenti alla capacità di integrare le tecniche compositive con la coscienza ambientale, la stratificazione storica e la conoscenza tipologica, in sintesi il percorso dalla Natura, attraverso la Storia, per l’Architettura della contemporaneità. Lo scopo della Composizione, dunque, è quello di fornire le basi di una metodologia mirata alla risoluzione delle principali problematiche configuranti la pratica del progetto per l’ambiente e le costruzioni da ogni punto di vista compositivo, funzionale, strutturale ed energetico. L’obiettivo principale è, tuttavia, quello di fornire allo studente le basi della formazione teorica della progettazione per poter procedere all’integrazione degli elementi di ideazione fondanti il progetto stesso. In particolare è necessario codificare in maniera determinata le fasi della ideazione del progetto integrando il percorso compositivo con gli aspetti relativi alla realizzazione dell’architettura in un dato luogo fisico e in un dato contesto socio-economico e culturale. Il progetto, partendo dalla scala urbana sino a giungere a quella precipuamente architettonica, si evolve attraverso diversi percorsi metodologici e disciplinari, pertanto è necessario che conservi la coerenza di intenti e di intervento, ma, soprattutto, di risultati e di effetti che si determinano nella modificazione dell’ambiente e del paesaggio. Ancor prima di esprimere volontà figurative, volumetriche e fisiche, la Composizione architettonica e urbana dovrebbe coniugare, da un lato, i molteplici aspetti organizzativi e relazionali tra città, i propri tessuti ed i singoli edifici e, dall’altro, i molteplici aspetti della progettazione esecutiva finalizzata all’organizzazione del cantiere ed alla direzione dell’opera senza che ostacoli reali possano contraddire la natura originaria del progetto stesso. Da quanto detto emerge la necessità che l’insegnamento e la pratica del progetto siano legati indissolubilmente e che la sperimentazione e l’innovazione scientifica e tecnologica della ricerca trovi verifica nelle realizzazioni e, allo stesso tempo, spunti e indicazioni per l’avanzamento teorico-scientifico stesso. L’allontanamento progressivo dei docenti di composizione architettonica dalla sperimentazione progettuale diretta, imposto dalle continue riforme del sistema universitario nazionale fino all’ultima Legge n. 240 del 2010, proposta dal Ministro Gelmini, ha comportato un divario sempre più profondo tra la formazione teorica universitaria e la pratica progettuale professionale con l’impoverimento della qualità dell’Architettura di tutta l’Italia. Il Paese che ha consegnato all’umanità oltre il 40 % del patrimonio storico artistico globale e di questo l’architettura, il paesaggio, le città e il territorio sono espressione dell’unità del processo storico del Paese stesso, oggi è il luogo in cui disciplina e pratica del progetto subiscono la sistematica destrutturazione per politiche culturali e scientifiche contrarie alla tutela del primato italiano in materia di creatività e capacità di produzione artistica. L’obiettivo del presente contributo è dimostrare la necessità dell’Architettura e del saper fare e saper insegnare l’Architettura. Il percorso da seguire per dimostrare tale obiettivo è articolato su due piani: a) rifondare la priorità delle discipline compositive all’interno del processo di modificazione dell’Ambiente, dei Paesaggi e delle Città connesso ai piani e alle programmazioni politiche dal livello nazionale a quello locale; b) rafforzare la conoscenza e la diffusione del sapere dell’Architettura come fondante la formazione di tecnici preposti alle modificazioni ambientali dalle sfide globali alle democratiche buone pratiche delle partecipazioni delle comunità. Architettura Democratica, Urbanistica Democratica e Amministrazioni Pubbliche hanno compiti e traguardi di grande responsabilità politica, sociale ed umana. Gli eventi planetari ai quali ogni cittadino del mondo sta assistendo impongono un imprescindibile senso di responsabilità nella direzione che non è necessario affermare l’intenzionalità del progettista come principio del Comporre l’opera di Architettura ma, piuttosto, riconoscere la sensibilità del progettista a farsi carico delle istanze del Comporre con la Natura, la Storia e le ragioni delle esigenze e dei fabbisogni dei popoli. Solo attraverso un sistema universitario pubblico e libero è possibile cercare risposte ai bisogni della collettività, a produrre scienza, ad innovare le organizzazioni dei paesi e diffondere la conoscenza. In conclusione lo scopo dell’Architettura in Italia è quello di tracciare chiare indicazioni di come sia possibile rafforzare la democrazia attraverso la salvaguardia della Natura, della Stratificazione della Storia e della Composizione di nuove Architetture e di nuove Città espressioni delle comunità e dello spirito dell’umanità.
2011
9788884972149
Diritto allo studio, liberta’ d’insegnamento e della ricerca tra i tagli alla spesa pubblica, la riforma Gelmini e lo scopo dell’architettura in Italia / Buondonno, Emma. - STAMPA. - 1:(2011), pp. 171-173.
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