In linea con i piani comunitari di sviluppo, tesi alla realizzazione di una rete europea di trasporto ad Alta Velocità, anche l’Italia, attraverso il Gruppo Ferrovie dello Stato, sta realizzando nuove linee ferroviarie che si caratterizzano per livelli tecnologici tali da consentire velocità di gran lunga superiori a quelle associate al trasporto ferroviario tradizionale. Obiettivi generali del progetto sono da un lato, dotare il paese di una rete di trasporto su ferro in grado di migliorare le comunicazioni alla scala nazionale a partire dalle direttrici più congestionate, dall’altro, creare nuove connessioni a livello europeo realizzando le condizioni per un “avvicinamento” alle principali realtà urbane ed economiche dell’Europa. A tal fine, in Italia il sistema Alta Velocità/Alta Capacità si sta sviluppando per circa 1.250 km di binari lungo gli assi ferroviari più congestionati del nostro Paese, in particolare, lungo la Torino-Venezia e la dorsale Milano-Napoli. Per altri 1.580 km invece, lungo i collegamenti con il Nord Europa e con il Sud Italia (con i collegamenti tra Napoli e Bari, Reggio Calabria e Palermo). La creazione di un sistema di trasporto ad Alta Velocità fortemente interconnesso alla rete esistente e ai principali centri di interscambio (porti, aeroporti ed interporti) va letta infatti in primo luogo, come una occasione –visti i nuovi tempi di collegamento tra le diverse realtà urbane e le caratteristiche in termini di comfort di viaggio– di riequilibrio modale tra le diverse opportunità di trasporto oggi fortemente sbilanciato a favore della strada (più 92% contro meno del 6% del trasporto su ferro). Il potenziamento della dotazione infrastrutturale su ferro grazie al completamento della rete ad Alta Velocità potrà però favorire anche lo spostamento di una percentuale considerevole dell’utenza dalla rete su ferro tradizionale verso quella ad Alta Velocità e il conseguente alleggerimento della prima che potrà essere quindi dedicata al trasporto metropolitano e regionale con lo scopo di migliorare la mobilità nelle aree metropolitane. Ulteriore elemento indotto dalla costruzione della rete è la realizzazione di nuove stazioni dedicate o la riqualificazione e riconfigurazione di quelle esistenti che dovranno accogliere anche il servizio ferroviario ad Alta Velocità. L’elevata qualità architettonica dei nuovi edifici di stazione e il migliore inserimento di queste opere nell’ambiente urbano –requisiti richiesti nei concorsi di progettazione– potranno rappresentare concrete occasioni di riqualificazione urbana. Questi nodi si candidano infatti a diventare nuove centralità urbane in grado di incidere sui processi di riqualificazione delle aree in cui sono inseriti, quindi sulla “forma” dei tessuti ma soprattutto sulla distribuzione e mixité funzionale. I nodi della rete diventano infatti, non solo luogo di interscambio modale e di accesso alla città ma essi stessi città in quanto luogo di incontro completi di servizi, gallerie commerciali, caffè, ristoranti e strutture per il tempo libero. A tali aspetti sono dedicati gli approfondimenti presentati. In particolare, la prima è dedicata al ruolo della linea Roma- Napoli –prima tratta AV entrata in esercizio– in termini di nuovi flussi tra nord e sud, versante tirrenico e quello adriatico della penisola. All’azione di potenziale riqualificazione dell’hinterland napoletano e del centro sono invece dedicati gli approfondimenti relativi alla realizzazione del nuovo nodo di Afragola e alla riconfigurazione di piazza Garibaldi e della stazione Napoli Centrale.
l’AV Roma-Napoli come luogo di connessione e riqualificazione / Cerrone, Daniela. - In: TEMA. - ISSN 1970-9870. - ELETTRONICO. - Volume 1:Numero 1(2008), pp. 125-128.
l’AV Roma-Napoli come luogo di connessione e riqualificazione
CERRONE, DANIELA
2008
Abstract
In linea con i piani comunitari di sviluppo, tesi alla realizzazione di una rete europea di trasporto ad Alta Velocità, anche l’Italia, attraverso il Gruppo Ferrovie dello Stato, sta realizzando nuove linee ferroviarie che si caratterizzano per livelli tecnologici tali da consentire velocità di gran lunga superiori a quelle associate al trasporto ferroviario tradizionale. Obiettivi generali del progetto sono da un lato, dotare il paese di una rete di trasporto su ferro in grado di migliorare le comunicazioni alla scala nazionale a partire dalle direttrici più congestionate, dall’altro, creare nuove connessioni a livello europeo realizzando le condizioni per un “avvicinamento” alle principali realtà urbane ed economiche dell’Europa. A tal fine, in Italia il sistema Alta Velocità/Alta Capacità si sta sviluppando per circa 1.250 km di binari lungo gli assi ferroviari più congestionati del nostro Paese, in particolare, lungo la Torino-Venezia e la dorsale Milano-Napoli. Per altri 1.580 km invece, lungo i collegamenti con il Nord Europa e con il Sud Italia (con i collegamenti tra Napoli e Bari, Reggio Calabria e Palermo). La creazione di un sistema di trasporto ad Alta Velocità fortemente interconnesso alla rete esistente e ai principali centri di interscambio (porti, aeroporti ed interporti) va letta infatti in primo luogo, come una occasione –visti i nuovi tempi di collegamento tra le diverse realtà urbane e le caratteristiche in termini di comfort di viaggio– di riequilibrio modale tra le diverse opportunità di trasporto oggi fortemente sbilanciato a favore della strada (più 92% contro meno del 6% del trasporto su ferro). Il potenziamento della dotazione infrastrutturale su ferro grazie al completamento della rete ad Alta Velocità potrà però favorire anche lo spostamento di una percentuale considerevole dell’utenza dalla rete su ferro tradizionale verso quella ad Alta Velocità e il conseguente alleggerimento della prima che potrà essere quindi dedicata al trasporto metropolitano e regionale con lo scopo di migliorare la mobilità nelle aree metropolitane. Ulteriore elemento indotto dalla costruzione della rete è la realizzazione di nuove stazioni dedicate o la riqualificazione e riconfigurazione di quelle esistenti che dovranno accogliere anche il servizio ferroviario ad Alta Velocità. L’elevata qualità architettonica dei nuovi edifici di stazione e il migliore inserimento di queste opere nell’ambiente urbano –requisiti richiesti nei concorsi di progettazione– potranno rappresentare concrete occasioni di riqualificazione urbana. Questi nodi si candidano infatti a diventare nuove centralità urbane in grado di incidere sui processi di riqualificazione delle aree in cui sono inseriti, quindi sulla “forma” dei tessuti ma soprattutto sulla distribuzione e mixité funzionale. I nodi della rete diventano infatti, non solo luogo di interscambio modale e di accesso alla città ma essi stessi città in quanto luogo di incontro completi di servizi, gallerie commerciali, caffè, ristoranti e strutture per il tempo libero. A tali aspetti sono dedicati gli approfondimenti presentati. In particolare, la prima è dedicata al ruolo della linea Roma- Napoli –prima tratta AV entrata in esercizio– in termini di nuovi flussi tra nord e sud, versante tirrenico e quello adriatico della penisola. All’azione di potenziale riqualificazione dell’hinterland napoletano e del centro sono invece dedicati gli approfondimenti relativi alla realizzazione del nuovo nodo di Afragola e alla riconfigurazione di piazza Garibaldi e della stazione Napoli Centrale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.