Le descrizioni delle tecniche costruttive tradizionali riportate nei testi di architettura e nella manualistica antica difficilmente consentono di definire puntualmente tutti gli elementi che caratterizzavano le fasi realizzative dei manufatti, limitandosi spesso a fornire nozioni appena sufficienti per la superficiale comprensione dei tipi edilizi e della logica costruttiva. Il carattere di universalità che nel passato ha contraddistinto detti riferimenti tecnico-culturali, unitamente alla diffidente ritrosia delle antiche maestranze a porre su carta la loro esperienza per non farsi rubare l’arte, alla lunga ha comportato la progressiva rimozione dalla memoria storica dei luoghi di ricorrenti e automatiche gestualità che segnavano la realizzazione di elementi costruttivi che correntemente si ritrovavano negli edifici. Ciò premesso il presente studio affronta il caso emblematico dei “lastrici battuti”, elementi costruttivi e di fabbrica che diffusamente si ritrovano in Italia Meridionale e nel restante bacino del Mediterraneo in forma di massi pavimentali e di copertura, elementi la cui realizzazione imponeva da un lato la rigida osservanza di ataviche regole tecniche, dall’altro la partecipazione corale, a fianco delle maestranze, di persone estranee ai fatti edili animate da spirito di appartenenza alle comunità locali. In particolare si analizzano le tecniche, estremamente singolari, un tempo in uso nell’arcipelago campano; di esse si evidenziano i tipi di materiali utilizzati e, in dettaglio, le diverse fasi del processo costruttivo, non mancando di traguardare i modi della corale partecipazione alla realizzazione dei manufatti, modi che, più che essere propri del mondo dell’edilizia, sembrano piuttosto appartenere alla sfera del folclore.
Arte edificatoria e coralità nella tradizione costruttiva dell'Italia Meridionale / Polverino, Francesco. - In: IL PROGETTO SOSTENIBILE. - ISSN 1974-3327. - STAMPA. - 26:(2010), pp. 80-83.
Arte edificatoria e coralità nella tradizione costruttiva dell'Italia Meridionale.
POLVERINO, FRANCESCO
2010
Abstract
Le descrizioni delle tecniche costruttive tradizionali riportate nei testi di architettura e nella manualistica antica difficilmente consentono di definire puntualmente tutti gli elementi che caratterizzavano le fasi realizzative dei manufatti, limitandosi spesso a fornire nozioni appena sufficienti per la superficiale comprensione dei tipi edilizi e della logica costruttiva. Il carattere di universalità che nel passato ha contraddistinto detti riferimenti tecnico-culturali, unitamente alla diffidente ritrosia delle antiche maestranze a porre su carta la loro esperienza per non farsi rubare l’arte, alla lunga ha comportato la progressiva rimozione dalla memoria storica dei luoghi di ricorrenti e automatiche gestualità che segnavano la realizzazione di elementi costruttivi che correntemente si ritrovavano negli edifici. Ciò premesso il presente studio affronta il caso emblematico dei “lastrici battuti”, elementi costruttivi e di fabbrica che diffusamente si ritrovano in Italia Meridionale e nel restante bacino del Mediterraneo in forma di massi pavimentali e di copertura, elementi la cui realizzazione imponeva da un lato la rigida osservanza di ataviche regole tecniche, dall’altro la partecipazione corale, a fianco delle maestranze, di persone estranee ai fatti edili animate da spirito di appartenenza alle comunità locali. In particolare si analizzano le tecniche, estremamente singolari, un tempo in uso nell’arcipelago campano; di esse si evidenziano i tipi di materiali utilizzati e, in dettaglio, le diverse fasi del processo costruttivo, non mancando di traguardare i modi della corale partecipazione alla realizzazione dei manufatti, modi che, più che essere propri del mondo dell’edilizia, sembrano piuttosto appartenere alla sfera del folclore.File | Dimensione | Formato | |
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