Il tema del pluralismo dell’informazione, con particolare riferimento a quello radiotelevisivo, è affrontato attraverso un approccio sistematico nuovo che pone in evidenza un vero e proprio paradosso italiano, riassumibile in un «modello a cicli». Attraverso una previa analisi storico-ricostruttiva in cui si è tenuto conto del dato costituzionale, della giurisprudenza costituzionale e della legislazione statale ed europea, oltre che della dottrina, l’autore dimostra come il primo elemento che ricorre in ognuno dei cicli che caratterizza la storia della radiotelevisione in Italia sia quello di una fonte normativa che disciplina il settore de quo, delineando il pluralismo (da noi definito "tecnico”). Al fine di completare il quadro, è stato analizzato il dato empirico-fattuale, cioè la situazione di fatto (che coincide con quello che viene da noi definito il “pluralismo di fatto”) che apparentemente contrasta con il dato normativo, ma che in realtà si colloca proprio al suo interno ed in esso trova spazio per operare. Attraverso una esaustiva analisi critica della giurisprudenza costituzionale, l’autore rileva come il ciclo si chiude attraverso una sentenza che ‘sanziona’ la fonte normativa, ma senza espungerla dall’ordinamento, per una serie di ragioni che si esaminano (evitare horror vacui e arresto dell'intero sistema televisivo). La situazione si manifesta in tutta la sua criticità nel rinnovo continuo di tale ciclo, con il conseguente mancato raggiungimento di un reale pluralismo. In via conclusiva l’autore pone alla luce un vero e proprio conflitto tra gli interventi del Giudice delle leggi a tutela della libertà di informazione, "pietra miliare della democrazia”, e le posizioni assunte nel tempo dal legislatore.
Il pluralismo dell'informazione radiotelevisiva nel quadro normativo comunitario e interno della convergenza / D'Alfonso, Stefano. - In: DIRITTO ED ECONOMIA DEI MEZZI DI COMUNICAZIONE. - ISSN 1827-0395. - STAMPA. - 1:3(2004), pp. 497-575.
Il pluralismo dell'informazione radiotelevisiva nel quadro normativo comunitario e interno della convergenza.
D'ALFONSO, STEFANO
2004
Abstract
Il tema del pluralismo dell’informazione, con particolare riferimento a quello radiotelevisivo, è affrontato attraverso un approccio sistematico nuovo che pone in evidenza un vero e proprio paradosso italiano, riassumibile in un «modello a cicli». Attraverso una previa analisi storico-ricostruttiva in cui si è tenuto conto del dato costituzionale, della giurisprudenza costituzionale e della legislazione statale ed europea, oltre che della dottrina, l’autore dimostra come il primo elemento che ricorre in ognuno dei cicli che caratterizza la storia della radiotelevisione in Italia sia quello di una fonte normativa che disciplina il settore de quo, delineando il pluralismo (da noi definito "tecnico”). Al fine di completare il quadro, è stato analizzato il dato empirico-fattuale, cioè la situazione di fatto (che coincide con quello che viene da noi definito il “pluralismo di fatto”) che apparentemente contrasta con il dato normativo, ma che in realtà si colloca proprio al suo interno ed in esso trova spazio per operare. Attraverso una esaustiva analisi critica della giurisprudenza costituzionale, l’autore rileva come il ciclo si chiude attraverso una sentenza che ‘sanziona’ la fonte normativa, ma senza espungerla dall’ordinamento, per una serie di ragioni che si esaminano (evitare horror vacui e arresto dell'intero sistema televisivo). La situazione si manifesta in tutta la sua criticità nel rinnovo continuo di tale ciclo, con il conseguente mancato raggiungimento di un reale pluralismo. In via conclusiva l’autore pone alla luce un vero e proprio conflitto tra gli interventi del Giudice delle leggi a tutela della libertà di informazione, "pietra miliare della democrazia”, e le posizioni assunte nel tempo dal legislatore.File | Dimensione | Formato | |
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