Questo lavoro ha studiato la concettualizzazione e la valutazione di bugia e verità di bambini in età scolare utilizzando 8 brevi storie in cui variava sia l’intenzione comunicativa del protagonista (aiutare o danneggiare) che il contesto comunicativo (informativo o di cortesia). A 60 soggetti (M: 36; F: 24), 29 alunni di prima classe elementare (e. m. 6.7) e 31 di quinta (e. m. 10.5), è stato richiesto di categorizzare le affermazioni del protagonista come vere o menzognere e di valutarle moralmente, motivando infine quest’ultima valutazione. Dalle analisi statistiche non sono emerse differenze significative relative al genere, ma solo rispetto all’età. In particolare i risultati mostrano che emergono differenze significative tra i due gruppi d’età in relazione alla valutazione della bugia detta con l’intento di aiutare in un contesto di cortesia: gli alunni di quinta elementare la valutano infatti in modo significativamente più positivo rispetto ai soggetti più piccoli, che si servono invece di un giudizio nettamente negativo. L’analisi delle motivazioni alle risposte, nell’attestare l’accentuazione della considerazione degli effetti a lungo termine della bugia per i bambini più grandi, soprattutto nel contesto informativo, ben si integra alle analisi quantitative nel dimostrare che, a parità d’intenzione, è il contesto a indirizzare la valutazione infantile della bugia: esiste dunque una sinergia intenzione-contesto che cresce con l’età e che apre a nuove prospettive di ricerca.
Valutazione infantile di bugia e verità: effetti dell'intenzione e del contesto / Donsi', Lucia; P., Menna; DE GRUTTOLA, MARIA ANTONIETTA. - In: PSICOLOGIA SCOLASTICA. - ISSN 1721-9795. - 10:2(2011), pp. 157-169.
Valutazione infantile di bugia e verità: effetti dell'intenzione e del contesto
DONSI', LUCIA;DE GRUTTOLA, MARIA ANTONIETTA
2011
Abstract
Questo lavoro ha studiato la concettualizzazione e la valutazione di bugia e verità di bambini in età scolare utilizzando 8 brevi storie in cui variava sia l’intenzione comunicativa del protagonista (aiutare o danneggiare) che il contesto comunicativo (informativo o di cortesia). A 60 soggetti (M: 36; F: 24), 29 alunni di prima classe elementare (e. m. 6.7) e 31 di quinta (e. m. 10.5), è stato richiesto di categorizzare le affermazioni del protagonista come vere o menzognere e di valutarle moralmente, motivando infine quest’ultima valutazione. Dalle analisi statistiche non sono emerse differenze significative relative al genere, ma solo rispetto all’età. In particolare i risultati mostrano che emergono differenze significative tra i due gruppi d’età in relazione alla valutazione della bugia detta con l’intento di aiutare in un contesto di cortesia: gli alunni di quinta elementare la valutano infatti in modo significativamente più positivo rispetto ai soggetti più piccoli, che si servono invece di un giudizio nettamente negativo. L’analisi delle motivazioni alle risposte, nell’attestare l’accentuazione della considerazione degli effetti a lungo termine della bugia per i bambini più grandi, soprattutto nel contesto informativo, ben si integra alle analisi quantitative nel dimostrare che, a parità d’intenzione, è il contesto a indirizzare la valutazione infantile della bugia: esiste dunque una sinergia intenzione-contesto che cresce con l’età e che apre a nuove prospettive di ricerca.File | Dimensione | Formato | |
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