Il lavoro mira ad evidenziare la crucialità del fattore età nell’apprendimento dell’italiano lingua seconda, e di una seconda lingua in generale. Il fattore età è tuttavia incrociato alla minore o maggiore distanza tipologica tra la lingua di partenza degli apprendenti (cinese wú, romeno, ucraino) e l’italiano, nonché alla quantità e alla qualità dell’input di esposizione e alla motivazione personale. I soggetti sono bambini immigrati stabilitisi in Italia con le famiglie in maniera stabile o comunque con progetti a lungo termine. Oltre ai bambini è stato considerato un soggetto adulto ucraino di 18 anni. Vengono mostrati stralci da compiti testuali di tipo narrativo e descrittivo appartenenti ad un corpus di dati longitudinali (o diacronici), dimostrando la rapidità di apprendimento dei soggetti molto giovani e il rapido decrescere della stessa con l’avanzare dell’ “età critica”. In relazione a quest’ultimo punto, si sono considerati testi prodotti da una diciottenne ucraina giunta in Italia da circa 1 anno. Lo studio dimostra che le produzioni infantili in italiano L2 appaiono confrontabili a quelle adulte – perché ricche in défaillances - solo laddove l’apprendimento infantile avviene in condizioni di restrizione dell’input in unione ad una forte distanza tipologica tra L1 e L2 e ad una scarsa motivazione personale.
Fattore età, input di esposizione e fattori socio-biografici nel processo di apprendimento di una lingua seconda: quale peso dare a ciascuno di essi? / Giuliano, Patrizia. - (2012), pp. 137-156. (Intervento presentato al convegno Nuovi contesti di acquisizione e insegnamento: l'italiano nelle realtà plurilingue).
Fattore età, input di esposizione e fattori socio-biografici nel processo di apprendimento di una lingua seconda: quale peso dare a ciascuno di essi?
GIULIANO, PATRIZIA
2012
Abstract
Il lavoro mira ad evidenziare la crucialità del fattore età nell’apprendimento dell’italiano lingua seconda, e di una seconda lingua in generale. Il fattore età è tuttavia incrociato alla minore o maggiore distanza tipologica tra la lingua di partenza degli apprendenti (cinese wú, romeno, ucraino) e l’italiano, nonché alla quantità e alla qualità dell’input di esposizione e alla motivazione personale. I soggetti sono bambini immigrati stabilitisi in Italia con le famiglie in maniera stabile o comunque con progetti a lungo termine. Oltre ai bambini è stato considerato un soggetto adulto ucraino di 18 anni. Vengono mostrati stralci da compiti testuali di tipo narrativo e descrittivo appartenenti ad un corpus di dati longitudinali (o diacronici), dimostrando la rapidità di apprendimento dei soggetti molto giovani e il rapido decrescere della stessa con l’avanzare dell’ “età critica”. In relazione a quest’ultimo punto, si sono considerati testi prodotti da una diciottenne ucraina giunta in Italia da circa 1 anno. Lo studio dimostra che le produzioni infantili in italiano L2 appaiono confrontabili a quelle adulte – perché ricche in défaillances - solo laddove l’apprendimento infantile avviene in condizioni di restrizione dell’input in unione ad una forte distanza tipologica tra L1 e L2 e ad una scarsa motivazione personale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.