Gadamer ha inteso l'anamnesi come coscienza storica. Quella disposi¬zione è passione dell'animo a riconoscere di essere e sentirsi uguali e no, differenti per identità e identici per differenza è un valore riconoscibile solo a prenderne coscienza, nel racconto della storia che lo comprende nel linguaggio. La proprietà della coscienza storica, cui Gadamer richiama la pratica filosofica dell'ermeneutica, non sarebbe possibile senza il ricordo, di cui i testi sono una documentazione e la storia è la memoria. L'anam¬nesi, ha scritto Gadamer, ha la stessa ampiezza dell'interrogare. Ed è dall'anamnesi che è possibile riconoscere l'uguale del differente. / Dire la verità e restituire. Chi prende per restituire affida alla promessa il proprio gesto di ritorno. Per cui quel dire la verità aletheian leghein è tenere alla parola. Darla, impe¬gnarla. In tal modo fare una promessa è impegnare la parola in una relazione di verità. E ciò che si promette è vero fin quando lo si mantiene e lo si mantiene fino a quando lo si restituisce. Per restituire il termine greco utilizzato da Platone è apodidonai. S'incrociano qui i diversi percorsi dei dialoghi platonici, dire la verità e restituire, logon didonai, dar conto, ren¬dere conto, dare la parola. / Nel ricordo è racchiuso il segreto dell'eredità e della sua restituzione e perciò stesso anche quella promessa della verità che sta nel tenere alla parola data. Ed è proprio in questa trama di relazioni che meglio si com¬prende il rapporto tra ermeneutica e restituzione. Quello che ereditiamo, lo restituiamo come l'abbiamo interpretato. In questo prendere e ricevere, ereditare e restituire interpretando corre un limite di verità.
Ermeneutica e restituzione / Ferraro, Giuseppe. - In: SOPHIA. - ISSN 1825-005X. - STAMPA. - VII, 2004(2004), pp. 73-89.
Ermeneutica e restituzione
FERRARO, GIUSEPPE
2004
Abstract
Gadamer ha inteso l'anamnesi come coscienza storica. Quella disposi¬zione è passione dell'animo a riconoscere di essere e sentirsi uguali e no, differenti per identità e identici per differenza è un valore riconoscibile solo a prenderne coscienza, nel racconto della storia che lo comprende nel linguaggio. La proprietà della coscienza storica, cui Gadamer richiama la pratica filosofica dell'ermeneutica, non sarebbe possibile senza il ricordo, di cui i testi sono una documentazione e la storia è la memoria. L'anam¬nesi, ha scritto Gadamer, ha la stessa ampiezza dell'interrogare. Ed è dall'anamnesi che è possibile riconoscere l'uguale del differente. / Dire la verità e restituire. Chi prende per restituire affida alla promessa il proprio gesto di ritorno. Per cui quel dire la verità aletheian leghein è tenere alla parola. Darla, impe¬gnarla. In tal modo fare una promessa è impegnare la parola in una relazione di verità. E ciò che si promette è vero fin quando lo si mantiene e lo si mantiene fino a quando lo si restituisce. Per restituire il termine greco utilizzato da Platone è apodidonai. S'incrociano qui i diversi percorsi dei dialoghi platonici, dire la verità e restituire, logon didonai, dar conto, ren¬dere conto, dare la parola. / Nel ricordo è racchiuso il segreto dell'eredità e della sua restituzione e perciò stesso anche quella promessa della verità che sta nel tenere alla parola data. Ed è proprio in questa trama di relazioni che meglio si com¬prende il rapporto tra ermeneutica e restituzione. Quello che ereditiamo, lo restituiamo come l'abbiamo interpretato. In questo prendere e ricevere, ereditare e restituire interpretando corre un limite di verità.File | Dimensione | Formato | |
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