In Percezione di cose e percezione d’espressione, il secondo degli studi raccolti in Zur Logik der Kulturwissenschaften (1942), Cassirer scrive: «Anche secondo la teoria di Rickert ogni conoscenza dell’individuale storico comporta la sua messa in relazione con un generale. Ma per lui, al posto dei concetti di genere e di legge propri della scienza della natura, subentra nella conoscenza storica un altro sistema di riferimento, quello dei concetti di valore. Intendere e inquadrare storicamente un fatto significa rapportarlo a valori generali. Solo tramite tale rapporto la conoscenza storica riesce a penetrare secondo determinate linee l’infinita ricchezza dell’individuale, che non è possibile cogliere come tale, e a dare ad esso con questo processo un organizzazione interna». Sicché per Rickert – continua Cassirer – «il possesso di un sistema generale di valori» risulta essere una «condizione di possibilità» della storia e delle scienze della cultura, e ciò «nel senso dell’impostazione “trascendentale” di Kant». Ma a questo punto «si pone la questione di come lo storico debba arrivare a tale sistema e stabilirne la validità oggettiva. Se cerca di ricavarla dalla storia stessa, rischia di finire in un circolo chiuso; se, come ha fatto lo stesso Rickert nella sua filosofia dei valori, vuole costruire il sistema a priori, ci si accorge subito che una costruzione di questo genere non può essere portata a termine senza un qualche assunto metafisico». Questa precisa e circostanziata presa di posizione di Cassirer nei riguardi di Rickert può utilmente essere messa a confronto con due distinzioni concettuali che il secondo sviluppa ampiamente nelle Grenzen: quella tra i quattro modi del “generale” in storia e quella tra la nozione “oggettività empirica” e la nozione di “assoluta oggettività critica”.

I modi del “generale" in storia e il problema dell'oggettività nelle scienze della cultura: Cassirer vs. Rickert / Massimilla, Edoardo. - (2012), pp. 141-159.

I modi del “generale" in storia e il problema dell'oggettività nelle scienze della cultura: Cassirer vs. Rickert

MASSIMILLA, EDOARDO
2012

Abstract

In Percezione di cose e percezione d’espressione, il secondo degli studi raccolti in Zur Logik der Kulturwissenschaften (1942), Cassirer scrive: «Anche secondo la teoria di Rickert ogni conoscenza dell’individuale storico comporta la sua messa in relazione con un generale. Ma per lui, al posto dei concetti di genere e di legge propri della scienza della natura, subentra nella conoscenza storica un altro sistema di riferimento, quello dei concetti di valore. Intendere e inquadrare storicamente un fatto significa rapportarlo a valori generali. Solo tramite tale rapporto la conoscenza storica riesce a penetrare secondo determinate linee l’infinita ricchezza dell’individuale, che non è possibile cogliere come tale, e a dare ad esso con questo processo un organizzazione interna». Sicché per Rickert – continua Cassirer – «il possesso di un sistema generale di valori» risulta essere una «condizione di possibilità» della storia e delle scienze della cultura, e ciò «nel senso dell’impostazione “trascendentale” di Kant». Ma a questo punto «si pone la questione di come lo storico debba arrivare a tale sistema e stabilirne la validità oggettiva. Se cerca di ricavarla dalla storia stessa, rischia di finire in un circolo chiuso; se, come ha fatto lo stesso Rickert nella sua filosofia dei valori, vuole costruire il sistema a priori, ci si accorge subito che una costruzione di questo genere non può essere portata a termine senza un qualche assunto metafisico». Questa precisa e circostanziata presa di posizione di Cassirer nei riguardi di Rickert può utilmente essere messa a confronto con due distinzioni concettuali che il secondo sviluppa ampiamente nelle Grenzen: quella tra i quattro modi del “generale” in storia e quella tra la nozione “oggettività empirica” e la nozione di “assoluta oggettività critica”.
2012
9788820403454
I modi del “generale" in storia e il problema dell'oggettività nelle scienze della cultura: Cassirer vs. Rickert / Massimilla, Edoardo. - (2012), pp. 141-159.
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