Il contributo riflette su alcune esperienze (metodologiche e operative) svolte nel secolo scorso e non solo, attorno alla nozione di ???parte elementare??? quale modalità di costruzione della residenza nella città contemporanea in rapporto alla natura. Il ragionamento muovendo dall???individuzione di alcuni antecedenti illuministi come gli Squares o i Crescents e attraverso l???analisi di alcuni progetti dei maestri del Movimento Moderno - anche come revisione critica di alcuni suoi assunti iniziali - vuole tentare di classificare questa pratica di costruzione della città che rinuncia al sistema della città compatta fatta per isolati, strade, piazze e giardini e propone unità residenziali complesse di grande estensione con al loro interno servizi e porzioni libere di suolo naturale. Una ipotesi che opponendosi alla città ottocentesca si estrinseca in progetti e realizzazioni recuperando significativamente alcuni principi della città classica in un rinnovato rapporto con la natura/paesaggio e nella dialettica tra residenza e luoghi civili. Un???idea di città ???aperta e policentrica??? capace di contrastare la dispersione della città nebulizzata di questi anni senza proporre tuttavia una sua mera densificazione bensì individuando alcune unità ripetibili capaci di assorbire e ricomprendere al loro interno anche frammenti dello sprawl della metropoli contemporanea. Inoltre tale ipotesi può essere applicata anche in alcune aree della città consolidata per riportare al suo interno porzioni selezionate di natura. La classificazione proposta è articolata nei seguenti paragrafi: - la citta classica come città policentrica (Priene); - la citta compatta come un unico manufatto (Parigi, Berlino); - la città illuminista dagli square agli isolati a corte (Londra, Vienna, Amsterdam; - la città del Movimento Moderno, utopie, principi e metodi (Siedlungen); - la nova dimensione: quartali, quadras, settori urbani; - gli esempi dei maestri, Le Cobusier, Hilberseimer/Mies, May (Marsiglia, Chandigarh, Lafayette, Sozgorod Avtostroj); - il quartiere come parte autosufficiente: Libera (Incis a Roma); - l???idea di città per parti: Rossi, Aymonino; - l???idea di città policentrica e la parte elementare: Monestiroli; - prospettive di sviluppo nella periferia e nella città consolidata: Bisogni. L???articolazione proposta è definita attraverso il chiarimento delle logiche compositive e urbane degli esempi paradigmatici assunti a riferimento.
La parte elementare della città / Capozzi, Renato. - (2012), pp. 752-762. (Intervento presentato al convegno Abitare il nuovo/abitare di nuovo ai tempi della crisi).
La parte elementare della città
CAPOZZI, RENATO
2012
Abstract
Il contributo riflette su alcune esperienze (metodologiche e operative) svolte nel secolo scorso e non solo, attorno alla nozione di ???parte elementare??? quale modalità di costruzione della residenza nella città contemporanea in rapporto alla natura. Il ragionamento muovendo dall???individuzione di alcuni antecedenti illuministi come gli Squares o i Crescents e attraverso l???analisi di alcuni progetti dei maestri del Movimento Moderno - anche come revisione critica di alcuni suoi assunti iniziali - vuole tentare di classificare questa pratica di costruzione della città che rinuncia al sistema della città compatta fatta per isolati, strade, piazze e giardini e propone unità residenziali complesse di grande estensione con al loro interno servizi e porzioni libere di suolo naturale. Una ipotesi che opponendosi alla città ottocentesca si estrinseca in progetti e realizzazioni recuperando significativamente alcuni principi della città classica in un rinnovato rapporto con la natura/paesaggio e nella dialettica tra residenza e luoghi civili. Un???idea di città ???aperta e policentrica??? capace di contrastare la dispersione della città nebulizzata di questi anni senza proporre tuttavia una sua mera densificazione bensì individuando alcune unità ripetibili capaci di assorbire e ricomprendere al loro interno anche frammenti dello sprawl della metropoli contemporanea. Inoltre tale ipotesi può essere applicata anche in alcune aree della città consolidata per riportare al suo interno porzioni selezionate di natura. La classificazione proposta è articolata nei seguenti paragrafi: - la citta classica come città policentrica (Priene); - la citta compatta come un unico manufatto (Parigi, Berlino); - la città illuminista dagli square agli isolati a corte (Londra, Vienna, Amsterdam; - la città del Movimento Moderno, utopie, principi e metodi (Siedlungen); - la nova dimensione: quartali, quadras, settori urbani; - gli esempi dei maestri, Le Cobusier, Hilberseimer/Mies, May (Marsiglia, Chandigarh, Lafayette, Sozgorod Avtostroj); - il quartiere come parte autosufficiente: Libera (Incis a Roma); - l???idea di città per parti: Rossi, Aymonino; - l???idea di città policentrica e la parte elementare: Monestiroli; - prospettive di sviluppo nella periferia e nella città consolidata: Bisogni. L???articolazione proposta è definita attraverso il chiarimento delle logiche compositive e urbane degli esempi paradigmatici assunti a riferimento.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.