L’articolo intende analizzare le molteplici problematiche legate alla crisi alimentare mondiale e alle sue conseguenze sul continente africano, in particolare sulla controversa questione economica che è la pratica di acquisizione su larga scala di terre nei paesi in via di sviluppo da parte di compagnie transnazionali, governi e singoli soggetti. Fenomeno che ha attirato l’attenzione degli studiosi dal 2008, coincidendo con la crisi dei prezzi agricoli e con il rinnovato interesse da parte delle maggiori istituzioni finanziarie internazionali, in primis la Banca Mondiale per il mondo agricolo africano. Gli investimenti nei terreni dei paesi in via di sviluppo sta, però, cambiando le tradizionali pratiche agricole locali e l’intero ecosistema a scapito dei contadini e delle comunità rurali. Il “caso della Daewoo Logistics Corporation in Madagascar”, con tutte le sue implicazioni di carattere politico, è stato un poco il paradigma della cd. “rapina delle terre”. Il caso Daewoo ha, infatti, attirato su di sé durissime critiche, non solo nel Madagascar, ma anche all’estero, diventando quasi il simbolo della lotta delle comunità locali contro pratiche agricole dalle conseguenze ambientali letali per loro sopravvivenza, a meno che esse, da soggetti passivi, si trasformino in soggetti attivi degli investimenti nell’acquisizione delle terre.
Dal “silenzioso tsunami “ sui beni di prima necessità all’accaparramento delle terre nel sud del mondo: il “caso Daewoo Logistic Corporation” nel Madagascar / Mosca, Liliana. - In: ECONOMIA & DIRITTO AGROALIMENTARE. - ISSN 1826-0373. - 1:(2013), pp. 69-96.
Dal “silenzioso tsunami “ sui beni di prima necessità all’accaparramento delle terre nel sud del mondo: il “caso Daewoo Logistic Corporation” nel Madagascar
MOSCA, LILIANA
2013
Abstract
L’articolo intende analizzare le molteplici problematiche legate alla crisi alimentare mondiale e alle sue conseguenze sul continente africano, in particolare sulla controversa questione economica che è la pratica di acquisizione su larga scala di terre nei paesi in via di sviluppo da parte di compagnie transnazionali, governi e singoli soggetti. Fenomeno che ha attirato l’attenzione degli studiosi dal 2008, coincidendo con la crisi dei prezzi agricoli e con il rinnovato interesse da parte delle maggiori istituzioni finanziarie internazionali, in primis la Banca Mondiale per il mondo agricolo africano. Gli investimenti nei terreni dei paesi in via di sviluppo sta, però, cambiando le tradizionali pratiche agricole locali e l’intero ecosistema a scapito dei contadini e delle comunità rurali. Il “caso della Daewoo Logistics Corporation in Madagascar”, con tutte le sue implicazioni di carattere politico, è stato un poco il paradigma della cd. “rapina delle terre”. Il caso Daewoo ha, infatti, attirato su di sé durissime critiche, non solo nel Madagascar, ma anche all’estero, diventando quasi il simbolo della lotta delle comunità locali contro pratiche agricole dalle conseguenze ambientali letali per loro sopravvivenza, a meno che esse, da soggetti passivi, si trasformino in soggetti attivi degli investimenti nell’acquisizione delle terre.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.