In questo scritto mi propongo di mostrare come l’ekphrasis sia usata da Platone con lo scopo di portare il lettore nel cuore del testo. Quando scrive i suoi dialoghi, infatti, Platone disegna una scena ed in questa scena il lettore è invitato per così dire a trasferirsi. Trasferirsi per sedere al simposio, o alla conversazione nella palestra, o nella prigione di Socrate, e, tutti insieme, filosofare: l’autore invisibile del dialogo, i suoi personaggi, i suoi lettori. La scena in cui ospitare le figure parlanti e il loro dialogo è allestita dal filosofo scegliendo con gran cura ognuna delle parole ed in questa scelta nei dialoghi di Platone hanno un ruolo assolutamente privilegiato i verba vivendi grazie ai quali, fin da Omero, i personaggi vedono, sono detti vedere e i lettori vedono la visione.
Portare il lettore nel cuore del testo. L'ekphrasis nei dialoghi di Platone / Palumbo, Lidia. - In: ESTETICA. STUDI E RICERCHE. - ISSN 2039-6635. - (2013), pp. 35-46.
Portare il lettore nel cuore del testo. L'ekphrasis nei dialoghi di Platone
PALUMBO, LIDIA
2013
Abstract
In questo scritto mi propongo di mostrare come l’ekphrasis sia usata da Platone con lo scopo di portare il lettore nel cuore del testo. Quando scrive i suoi dialoghi, infatti, Platone disegna una scena ed in questa scena il lettore è invitato per così dire a trasferirsi. Trasferirsi per sedere al simposio, o alla conversazione nella palestra, o nella prigione di Socrate, e, tutti insieme, filosofare: l’autore invisibile del dialogo, i suoi personaggi, i suoi lettori. La scena in cui ospitare le figure parlanti e il loro dialogo è allestita dal filosofo scegliendo con gran cura ognuna delle parole ed in questa scelta nei dialoghi di Platone hanno un ruolo assolutamente privilegiato i verba vivendi grazie ai quali, fin da Omero, i personaggi vedono, sono detti vedere e i lettori vedono la visione.File | Dimensione | Formato | |
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