Diversi provvedimenti nazionali e comunitari disciplinano ormai i materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti nell’ottica di una sicurezza che il consumatore reclama, e ciò potrebbe sembrare una contraddizione in quanto proprio il packaging dovrebbe garantire l’alimento da contaminazioni di sostanze estranee alla sua natura. In realtà, tutti i materiali utilizzati possono essere fonte di potenziale contaminazione data la presenza di coadiuvanti ed additivi, aggiunti per migliorare le prestazioni estetiche e funzionali. Un caso particolare è quello del bisfenolo A (BPA) presente nelle pellicole e nei rivestimenti protettivi delle lattine e che l’Istituto Superiore di Sanità ha riscontrato, in piccole quantità, anche nei cibi e nelle bevande in esse conservate. Ciò è altresì confermato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che, in un recente documento, ha indicato negli alimenti la principale fonte di esposizione al BPA. Le modalità e l’entità del trasferimento di componenti dal materiale all’alimento sono influenzate da meccanismi chimico-fisici dipendenti da diversi fattori; il presente lavoro vuole allo stato attuale approfondire il problema della migrazione specifica della sostanza chimica, attraverso la selezione di alcuni alimenti a diverso pH.
Criticità del materiale plastico a contatto con gli alimenti alla luce degli ultimi studi sul bisfenolo A / Palumbo, Giancarlo; DE CLEMENTE, ISABELLA MARIA; Valletrisco, Maria. - XI:(In corso di stampa). (Intervento presentato al convegno 11° CISETA tenutosi a Fiera Milano - Rho nel 21-22 maggio 2013).
Criticità del materiale plastico a contatto con gli alimenti alla luce degli ultimi studi sul bisfenolo A
PALUMBO, GIANCARLO;DE CLEMENTE, ISABELLA MARIA;VALLETRISCO, MARIA
In corso di stampa
Abstract
Diversi provvedimenti nazionali e comunitari disciplinano ormai i materiali destinati a venire a contatto con gli alimenti nell’ottica di una sicurezza che il consumatore reclama, e ciò potrebbe sembrare una contraddizione in quanto proprio il packaging dovrebbe garantire l’alimento da contaminazioni di sostanze estranee alla sua natura. In realtà, tutti i materiali utilizzati possono essere fonte di potenziale contaminazione data la presenza di coadiuvanti ed additivi, aggiunti per migliorare le prestazioni estetiche e funzionali. Un caso particolare è quello del bisfenolo A (BPA) presente nelle pellicole e nei rivestimenti protettivi delle lattine e che l’Istituto Superiore di Sanità ha riscontrato, in piccole quantità, anche nei cibi e nelle bevande in esse conservate. Ciò è altresì confermato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che, in un recente documento, ha indicato negli alimenti la principale fonte di esposizione al BPA. Le modalità e l’entità del trasferimento di componenti dal materiale all’alimento sono influenzate da meccanismi chimico-fisici dipendenti da diversi fattori; il presente lavoro vuole allo stato attuale approfondire il problema della migrazione specifica della sostanza chimica, attraverso la selezione di alcuni alimenti a diverso pH.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.