La luce che colpisce i nostri occhi oltre a permettere la visione determina anche degli effetti cosiddetti non visivi; infatti essa condiziona le nostre prestazioni, l'umore, l'attenzione, e influenza anche la sincronizzazione dell' orologio biologico situato nel nucleo soprachiasmatico (SCN) all'interno del cervello. Questo orologio regola una serie di ritmi biologici, detti ritmi circadiani, che si ripetono ogni 24 ore circa (ad esempio il ciclo sonno - veglia, la secrezione degli ormoni e altri). I ritmi circadiani sono presenti in tutti gli organismi viventi, seppure con caratteristiche differenti, e sono il risultato dell'adattamento alla vita sulla Terra e quindi all'alternanza di luce e buio sul nostro pianeta. Questo ciclo di 24 ore viene mantenuto grazie all'esposizione alla luce, infatti in esseri umani isolatisi in grotte senza stimoli esterni il ciclo circadiano si allunga fino ad arrivare a 36 ore, ma a seconda del momento della giornata in cui avviene l' esposizione alla luce, della sua durata, della sua intensità e della sua distribuzione spettrale si possono anche verificare delle alterazioni. Per quanto i meccanismi di risposta del sistema circadiano siano complessi e non ancora del tutto chiariti, recentemente sono stati proposti dei modelli per la valutazione degli effetti non visivi della luce. In questo articolo viene illustrato un caso studio: sono state effettuate delle misurazioni in un' aula universitaria allo scopo di studiare le caratteristiche della luce naturale e di quella artificiale in questo ambiente e ,soprattutto, il loro impatto sul sistema circadiano umano calcolando la soppressione di melatonina attraverso una procedura proposta da Rea e al.. Tale modello è quello che attualmente descrive la risposta circadiana umana in modo più accurato, in quanto prende in considerazione i contributi dei diversi fotorecettori.

Effetti visivi e non visivi della luce naturale / Bellia, Laura; Pedace, Alessia; Barbato, G.. - In: LUCE. - ISSN 1828-0560. - 51:304(2013), pp. 52-58.

Effetti visivi e non visivi della luce naturale

BELLIA, LAURA;PEDACE, ALESSIA;
2013

Abstract

La luce che colpisce i nostri occhi oltre a permettere la visione determina anche degli effetti cosiddetti non visivi; infatti essa condiziona le nostre prestazioni, l'umore, l'attenzione, e influenza anche la sincronizzazione dell' orologio biologico situato nel nucleo soprachiasmatico (SCN) all'interno del cervello. Questo orologio regola una serie di ritmi biologici, detti ritmi circadiani, che si ripetono ogni 24 ore circa (ad esempio il ciclo sonno - veglia, la secrezione degli ormoni e altri). I ritmi circadiani sono presenti in tutti gli organismi viventi, seppure con caratteristiche differenti, e sono il risultato dell'adattamento alla vita sulla Terra e quindi all'alternanza di luce e buio sul nostro pianeta. Questo ciclo di 24 ore viene mantenuto grazie all'esposizione alla luce, infatti in esseri umani isolatisi in grotte senza stimoli esterni il ciclo circadiano si allunga fino ad arrivare a 36 ore, ma a seconda del momento della giornata in cui avviene l' esposizione alla luce, della sua durata, della sua intensità e della sua distribuzione spettrale si possono anche verificare delle alterazioni. Per quanto i meccanismi di risposta del sistema circadiano siano complessi e non ancora del tutto chiariti, recentemente sono stati proposti dei modelli per la valutazione degli effetti non visivi della luce. In questo articolo viene illustrato un caso studio: sono state effettuate delle misurazioni in un' aula universitaria allo scopo di studiare le caratteristiche della luce naturale e di quella artificiale in questo ambiente e ,soprattutto, il loro impatto sul sistema circadiano umano calcolando la soppressione di melatonina attraverso una procedura proposta da Rea e al.. Tale modello è quello che attualmente descrive la risposta circadiana umana in modo più accurato, in quanto prende in considerazione i contributi dei diversi fotorecettori.
2013
Effetti visivi e non visivi della luce naturale / Bellia, Laura; Pedace, Alessia; Barbato, G.. - In: LUCE. - ISSN 1828-0560. - 51:304(2013), pp. 52-58.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11588/581857
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