La chirurgia protesica ha confermato la sua efficacia nel trattamento delle malattie degenerative articolari. In base ai dati dedotti dalle SDO, presenti sul sito del Ministero della Salute, risulta che in Italia, nel triennio 1999- 2001, sono stati effettuati in totale 285.965 interventi di sostituzione o revisione di sostituzione protesica articolare, con un incremento del 15% circa tra il primo e il terzo anno. Un aspetto negativo della notevole diffusione delle procedure artroprotesiche è tuttavia rappresentato dal contemporaneo aumento dei casi di infezione dell’impianto, la cui prevalenza è dello 0.8-1.9% dei casi di protesi totale di ginocchio e dello 0.3-1.9% delle protesi d’anca. Nonostante l’impiego della profilassi antibiotica preoperatoria di routine e il miglioramento delle procedure di asepsi perioperatoria, l’infezione rappresenta uno dei principali motivi di fallimento delle protesi articolari, e l’incremento del numero di casi osservati è correlato con l’aumento nel tempo del numero di procedure protesiche complessivamente eseguite. Un problema emergente, in questo ambito, è rappresentata dalla crescente diffusione di infezioni da microrganismi ospedalieri antibiotico-resistenti, in particolare Stafilococco Aureo meticillino-resistente, la cui prevenzione e gestione rappresenta un consistente problema profilattico e terapeutico. La complicanza infettiva viene spesso definita dall’ attuale letteratura medico-legale come una complicanza iatrogena, che deve quindi attribuirsi ad una responsabilità professionale da errore medico. Facendo riferimento all’ ultimo rapporto del PIT (Progetto Integrato di Tutela della Salute, 2012) può rilevarsi come attualmente l’Ortopedia sia l’ area medica che ha riportato il maggior numero di segnalazioni di presunti errori terapeutici (23,1%), con un aumento rispetto all'anno precedente in cui si registrava il 17,6% dei casi. Le infezioni nosocomiali/ospedaliere (I.O.) mantengono sempre la stessa rilevanza, con una lievissima flessione dal 6,6% del 2010 al 5,5% del 2011. Va evidenziato che, dal punto di vista medico legale, per le infezioni artroprotesiche acute e ritardate è stata più spesso sostenuta una responsabilità medica e della struttura ospedaliera, per contaminazione diretta nel corso dell’ intervento o durante il periodo post-operatorio. Per ciò che riguarda le infezioni tardive, viceversa, risulta assai difficile una individuazione di responsabilità. Benché la ricostruzione del rapporto causale in ambito di infezioni artroprotesiche sia gravata da notevoli difficoltà nell’individuazione del comportamento colposo, in quanto risulta arduo provare che il contagio sia avvenuto a causa della inosservanza dei doveri di vigilanza e controllo, si ritiene che oggi il sanitario e l’Amministrazione possano, attraverso un corretto utilizzo di linee-guida e protocolli, gestire adeguatamente il paziente in termini di concreta prevenzione e riduzione dell’incidenza delle infezioni.
Epidemiologia, costi ed aspetti medico‐legali delle infezioni di protesi ortopediche / Mariconda, Massimo. - (2013). (Intervento presentato al convegno XLII Congresso Nazionale AMCLI tenutosi a Rimini nel 12-15 Novembre 2013).
Epidemiologia, costi ed aspetti medico‐legali delle infezioni di protesi ortopediche
MARICONDA, MASSIMO
2013
Abstract
La chirurgia protesica ha confermato la sua efficacia nel trattamento delle malattie degenerative articolari. In base ai dati dedotti dalle SDO, presenti sul sito del Ministero della Salute, risulta che in Italia, nel triennio 1999- 2001, sono stati effettuati in totale 285.965 interventi di sostituzione o revisione di sostituzione protesica articolare, con un incremento del 15% circa tra il primo e il terzo anno. Un aspetto negativo della notevole diffusione delle procedure artroprotesiche è tuttavia rappresentato dal contemporaneo aumento dei casi di infezione dell’impianto, la cui prevalenza è dello 0.8-1.9% dei casi di protesi totale di ginocchio e dello 0.3-1.9% delle protesi d’anca. Nonostante l’impiego della profilassi antibiotica preoperatoria di routine e il miglioramento delle procedure di asepsi perioperatoria, l’infezione rappresenta uno dei principali motivi di fallimento delle protesi articolari, e l’incremento del numero di casi osservati è correlato con l’aumento nel tempo del numero di procedure protesiche complessivamente eseguite. Un problema emergente, in questo ambito, è rappresentata dalla crescente diffusione di infezioni da microrganismi ospedalieri antibiotico-resistenti, in particolare Stafilococco Aureo meticillino-resistente, la cui prevenzione e gestione rappresenta un consistente problema profilattico e terapeutico. La complicanza infettiva viene spesso definita dall’ attuale letteratura medico-legale come una complicanza iatrogena, che deve quindi attribuirsi ad una responsabilità professionale da errore medico. Facendo riferimento all’ ultimo rapporto del PIT (Progetto Integrato di Tutela della Salute, 2012) può rilevarsi come attualmente l’Ortopedia sia l’ area medica che ha riportato il maggior numero di segnalazioni di presunti errori terapeutici (23,1%), con un aumento rispetto all'anno precedente in cui si registrava il 17,6% dei casi. Le infezioni nosocomiali/ospedaliere (I.O.) mantengono sempre la stessa rilevanza, con una lievissima flessione dal 6,6% del 2010 al 5,5% del 2011. Va evidenziato che, dal punto di vista medico legale, per le infezioni artroprotesiche acute e ritardate è stata più spesso sostenuta una responsabilità medica e della struttura ospedaliera, per contaminazione diretta nel corso dell’ intervento o durante il periodo post-operatorio. Per ciò che riguarda le infezioni tardive, viceversa, risulta assai difficile una individuazione di responsabilità. Benché la ricostruzione del rapporto causale in ambito di infezioni artroprotesiche sia gravata da notevoli difficoltà nell’individuazione del comportamento colposo, in quanto risulta arduo provare che il contagio sia avvenuto a causa della inosservanza dei doveri di vigilanza e controllo, si ritiene che oggi il sanitario e l’Amministrazione possano, attraverso un corretto utilizzo di linee-guida e protocolli, gestire adeguatamente il paziente in termini di concreta prevenzione e riduzione dell’incidenza delle infezioni.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.