Tra le prime reazioni suscitate dall'importante contributo di Giorgio Del Vecchio Sui principî generali del diritto (1921), specifico interesse desta una breve recensione, apertamente polemica, di Benedetto Croce. Essa anticipava di fatto le principali obiezioni che si sarebbero consolidate, nel dibattito tra i giuristi italiani, contro l’interpretazione giusnaturalistica dei «principi generali di diritto», richiamati nelle Disposizioni preliminari al Codice civile del 1865. Esaminato, nei suoi tratti essenziali, il contenuto della recensione crociana, il contributo propone una lettura critica della particolare risonanza da essa avuta nella letteratura giuridica di quegli anni. In questa prospettiva vengono in considerazione - a titolo meramente esemplificativo - le posizioni, esplicitamente dissenzienti, di Giovanni Brunetti e Aldo Checchini, quindi le osservazioni di Tullio Ascarelli, manifestamente condizionate dagli orientamenti filosofici dell'idealismo italiano, sull'astrattezza della norma e il valore creativo dell'interpretazione.
Sui principi generali. Idealismo e filosofia del diritto in un dibattito italiano di primo Novecento / Nitsch, Carlo. - In: ROMA E AMERICA. DIRITTO ROMANO COMUNE. - ISSN 1125-7105. - 35:(2014), pp. 41-49.
Sui principi generali. Idealismo e filosofia del diritto in un dibattito italiano di primo Novecento
NITSCH, CARLO
2014
Abstract
Tra le prime reazioni suscitate dall'importante contributo di Giorgio Del Vecchio Sui principî generali del diritto (1921), specifico interesse desta una breve recensione, apertamente polemica, di Benedetto Croce. Essa anticipava di fatto le principali obiezioni che si sarebbero consolidate, nel dibattito tra i giuristi italiani, contro l’interpretazione giusnaturalistica dei «principi generali di diritto», richiamati nelle Disposizioni preliminari al Codice civile del 1865. Esaminato, nei suoi tratti essenziali, il contenuto della recensione crociana, il contributo propone una lettura critica della particolare risonanza da essa avuta nella letteratura giuridica di quegli anni. In questa prospettiva vengono in considerazione - a titolo meramente esemplificativo - le posizioni, esplicitamente dissenzienti, di Giovanni Brunetti e Aldo Checchini, quindi le osservazioni di Tullio Ascarelli, manifestamente condizionate dagli orientamenti filosofici dell'idealismo italiano, sull'astrattezza della norma e il valore creativo dell'interpretazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.