Grazie alla rapida diffusione, anche in campo tecnico, di elaboratori elettronici sempre più potenti e veloci, ancorché di costo molto contenuto, e alla parallela diffusione, dapprima in campo scientifico e, più recentemente, anche in campo didattico, di tecniche e strumenti finalizzati sia a una puntuale valutazione delle modalità con cui le piogge, trasformandosi in portate di ruscellamento superficiale, pervengono alle canalizzazioni e, quindi, si propagano all’interno di queste ultime, dando eventualmente origine a fenomeni di esondazione, sia all’individuazione di soluzioni “ottime” rispetto a uno o più obbiettivi da conseguire, appare oggi possibile, anche nel campo della progettazione delle reti di bonifica, utilizzare procedure di dimensionamento/verifica, su base probabilistica, molto più raffinate e oggettive di quelle utilizzabili fino a una ventina di anni fa. Procedure che, una volta divenute uno standard nella pratica tecnica, consentirebbero, da un lato, un uso molto più efficace delle limitate risorse economiche disponibili per la realizzazione di nuove reti di bonifica e/o per la manutenzione delle stesse e, dall’altro, di indirizzare meglio, in modo molto più oggettivo e fisicamente basato, le politiche di intervento sul territorio. Di tali possibilità ha fatto tesoro, già da una decina di anni, l’Università di Napoli Federico II, che ha progettato e messo a punto uno specifico percorso formativo, destinato agli ingegneri civili con forte vocazione di “Ingegnere Idraulico”, nell’ambito del Corso di Laurea dapprima Specialistico e, più recentemente, Magistrale, denominato “Corso di Laurea Magistrale per l’Ingegneria dei Sistemi Idraulici e di Trasporto” (ISIT). Il percorso è caratterizzato dalla possibilità, da parte dell’allievo, di seguire specifici corsi progettati “in serie”, in grado di sviluppare, progressivamente, sia le sue cognizioni nel campo delle reti, naturali e artificiali, a pelo libero, sia le capacità nella simulazione dei fenomeni che ne caratterizzano la risposta rispetto agli eventi meteorici. Il percorso formativo, costituito (oltre che dai classici insegnamenti di base, già impartiti nella Laurea Triennale in Ingegneria Civile, denominati “Idraulica” e “Costruzioni Idrauliche”, ciascuno da 9 CFU, nell’ambito dei quali vengono forniti gli elementi essenziali per l’analisi dei processi di moto nelle canalizzazioni con deflusso a pelo libero, nonché i concetti e le tecniche basilari per la risoluzione delle problematiche relative al dimensionamento/verifica delle reti di drenaggio a servizio sia delle aree urbane che di quelle rurali), dagli insegnamenti di “Complementi di Idraulica”, di “Idrologia”, di “Bonifiche e Sistemazioni Idrauliche”, di “Progettazione e Gestione dei Sistemi Idraulici”, consente all’allievo che lo intraprende di sviluppare capacità operative, nel campo della progettazione delle reti di drenaggio, urbane e rurali, di assoluto valore, e tali da poter consentire, da parte degli Enti territorialmente competenti, primi tra tutti i Consorzi di Bonifica, di migliorare notevolmente gli standard progettuali attuali, che appaiono, a parere dello scrivente, piuttosto obsoleti se non, addirittura, assolutamente anacronistici. Tanto premesso, nel corso del previsto intervento, si porrà l’accento su alcune possibilità oggi offerte, anche in campo tecnico, dall’uso di specifiche procedure di dimensionamento/verifica, su base probabilistica, delle reti rurali di drenaggio. A tale scopo, si provvederà dapprima a richiamare alcune delle problematiche che, fino a una ventina di anni fa, in campo tecnico, sembrava pressoché impossibile affrontare e risolvere, soprattutto in tempi sufficientemente rapidi, quali: - l’analisi (soprattutto, se ripetuta più volte) dei fenomeni di moto vario indotti, all’interno di una data rete di bonifica, dal deflusso, all’interno dei vari elementi della rete, delle portate di ruscellamento superficiale ad essi affluenti in conseguenza di piogge di assegnato periodo di ritorno o a un assegnato evento meteorico; - la progettazione ottimizzata, nel rispetto dei numerosi vincoli esistenti, di un’intera rete di drenaggio. Dopodiché, si descriverà un esempio applicativo, atto a mostrare l’efficacia delle procedure adottate allo scopo di progettare reti di drenaggio, rurali e non, pienamente rispondenti alla duplice esigenza, da un lato, di evitare diffusi e troppo frequenti allagamenti, con perdita del prodotto agricolo e conseguenti danni agli operatori economici presenti in zona (sia del settore agricolo che di altri settori) e, dall’altro, di contenere i costi per la loro realizzazione.
Recenti avanzamenti nella progettazione ottimale delle reti rurali di drenaggio / Pianese, Domenico; Cimorelli, Luigi; Covelli, Carmine; D'Aniello, Andrea; Morlando, Francesco. - 3:(2016), pp. 317-332. (Intervento presentato al convegno Ambiente, Uomo e Bonifiche tenutosi a Santa Maria Capua Vetere nel 24-25 Marzo 2015).
Recenti avanzamenti nella progettazione ottimale delle reti rurali di drenaggio
PIANESE, DOMENICO;CIMORELLI, LUIGI;COVELLI, Carmine;D'ANIELLO, ANDREA;MORLANDO, FRANCESCO
2016
Abstract
Grazie alla rapida diffusione, anche in campo tecnico, di elaboratori elettronici sempre più potenti e veloci, ancorché di costo molto contenuto, e alla parallela diffusione, dapprima in campo scientifico e, più recentemente, anche in campo didattico, di tecniche e strumenti finalizzati sia a una puntuale valutazione delle modalità con cui le piogge, trasformandosi in portate di ruscellamento superficiale, pervengono alle canalizzazioni e, quindi, si propagano all’interno di queste ultime, dando eventualmente origine a fenomeni di esondazione, sia all’individuazione di soluzioni “ottime” rispetto a uno o più obbiettivi da conseguire, appare oggi possibile, anche nel campo della progettazione delle reti di bonifica, utilizzare procedure di dimensionamento/verifica, su base probabilistica, molto più raffinate e oggettive di quelle utilizzabili fino a una ventina di anni fa. Procedure che, una volta divenute uno standard nella pratica tecnica, consentirebbero, da un lato, un uso molto più efficace delle limitate risorse economiche disponibili per la realizzazione di nuove reti di bonifica e/o per la manutenzione delle stesse e, dall’altro, di indirizzare meglio, in modo molto più oggettivo e fisicamente basato, le politiche di intervento sul territorio. Di tali possibilità ha fatto tesoro, già da una decina di anni, l’Università di Napoli Federico II, che ha progettato e messo a punto uno specifico percorso formativo, destinato agli ingegneri civili con forte vocazione di “Ingegnere Idraulico”, nell’ambito del Corso di Laurea dapprima Specialistico e, più recentemente, Magistrale, denominato “Corso di Laurea Magistrale per l’Ingegneria dei Sistemi Idraulici e di Trasporto” (ISIT). Il percorso è caratterizzato dalla possibilità, da parte dell’allievo, di seguire specifici corsi progettati “in serie”, in grado di sviluppare, progressivamente, sia le sue cognizioni nel campo delle reti, naturali e artificiali, a pelo libero, sia le capacità nella simulazione dei fenomeni che ne caratterizzano la risposta rispetto agli eventi meteorici. Il percorso formativo, costituito (oltre che dai classici insegnamenti di base, già impartiti nella Laurea Triennale in Ingegneria Civile, denominati “Idraulica” e “Costruzioni Idrauliche”, ciascuno da 9 CFU, nell’ambito dei quali vengono forniti gli elementi essenziali per l’analisi dei processi di moto nelle canalizzazioni con deflusso a pelo libero, nonché i concetti e le tecniche basilari per la risoluzione delle problematiche relative al dimensionamento/verifica delle reti di drenaggio a servizio sia delle aree urbane che di quelle rurali), dagli insegnamenti di “Complementi di Idraulica”, di “Idrologia”, di “Bonifiche e Sistemazioni Idrauliche”, di “Progettazione e Gestione dei Sistemi Idraulici”, consente all’allievo che lo intraprende di sviluppare capacità operative, nel campo della progettazione delle reti di drenaggio, urbane e rurali, di assoluto valore, e tali da poter consentire, da parte degli Enti territorialmente competenti, primi tra tutti i Consorzi di Bonifica, di migliorare notevolmente gli standard progettuali attuali, che appaiono, a parere dello scrivente, piuttosto obsoleti se non, addirittura, assolutamente anacronistici. Tanto premesso, nel corso del previsto intervento, si porrà l’accento su alcune possibilità oggi offerte, anche in campo tecnico, dall’uso di specifiche procedure di dimensionamento/verifica, su base probabilistica, delle reti rurali di drenaggio. A tale scopo, si provvederà dapprima a richiamare alcune delle problematiche che, fino a una ventina di anni fa, in campo tecnico, sembrava pressoché impossibile affrontare e risolvere, soprattutto in tempi sufficientemente rapidi, quali: - l’analisi (soprattutto, se ripetuta più volte) dei fenomeni di moto vario indotti, all’interno di una data rete di bonifica, dal deflusso, all’interno dei vari elementi della rete, delle portate di ruscellamento superficiale ad essi affluenti in conseguenza di piogge di assegnato periodo di ritorno o a un assegnato evento meteorico; - la progettazione ottimizzata, nel rispetto dei numerosi vincoli esistenti, di un’intera rete di drenaggio. Dopodiché, si descriverà un esempio applicativo, atto a mostrare l’efficacia delle procedure adottate allo scopo di progettare reti di drenaggio, rurali e non, pienamente rispondenti alla duplice esigenza, da un lato, di evitare diffusi e troppo frequenti allagamenti, con perdita del prodotto agricolo e conseguenti danni agli operatori economici presenti in zona (sia del settore agricolo che di altri settori) e, dall’altro, di contenere i costi per la loro realizzazione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.