La figura di Gesù tra narrazioni e veridizioni storicizzanti. Una questione esclusivamente "(post-)moderna?"

Partendo dalle recenti analisi di matrice socio-antropologica sui gruppi proto-cristiani, unitamente alle fondamentali riflessioni di M. Foucault sulle posture di autorità dei discorsi “veritieri” o “aleturgici” nelle religioni antiche e tardo-antiche, l’articolo riflette su talune linee metodologiche inerenti alla ricerca sul cosiddetto Gesù storico. L’intento è quello di evidenziare come 1. l’inserimento di memorie di/su Gesù in una costruzione discorsiva di natura aleturgico-storicizzante, quali sono i Vangeli, sia un dinamismo già di per se kerygmatico e che si è sviluppato con intenti intrinsecamente teologici e di annuncio; come 2. la ricerca sul Gesù storico non sia una "conquista” prettamente moderna (o anche post-moderna), ma sia un modo di guardare a Gesù sostanzialmente analogo, almeno a livello di orizzonte concettuale generale, a una delle molteplici e variegate posture kerygmatico-teologiche proto-cristiane attive nei vari gruppi di credenti di quel periodo; come 3. l’idea tradizionale secondo cui una ricerca che voglia fare luce sulle origini cristiane debba necessariamente partire da una ricostruzione di una particolare individualità del Gesù cosiddetto storico sia, in realtà, una tendenza saldamente impiantata sulla visione kerygmatica di matrice “storicizzante” già presente negli stessi Vangeli.