Si tratta di un contributo nall’ambito di una rassegna sulla didattica del porgetto nelle Scuole italiane. Realismo nella didattica del progetto vuol dire, dal mio punto di vista, insegnare agli studenti come dare risposte adeguate a problemi reali fornendo loro, in tal modo, gli ‘strumenti del mestiere’. ‘Problemi reali’ non significa però, tantomeno all’interno di un contesto didattico, che si debba fare riferimento a desiderata di presunti o simulati committenti ma piuttosto che si debba individuare le aree della città che sono realmente ‘in attesa di trasformazione’ perché non adeguate a rappresentare la collettività che le abita. Dare ‘risposte adeguate’, d’altra parte, significa leggere la realtà, esprimere su di essa un giudizio critico e provare, attraverso il progetto, a innescare positive trasformazioni. In tal senso vanno letti i progetti, sviluppati per aree centrali e periferiche della città di Napoli in più anni accademici e all’interno di Laboratori del 2° e 4° anno del Corso di Laurea quinquennale in Architettura e del 2° anno del Corso di Laurea Specialistica in Progettazione Architettonica e riconducibili a due differenti temi che ci attendono nella contemporaneità. Il primo è quello dell’intervento nel corpo della città consolidata, senza timore del nuovo ma anche senza soggezione nei confronti dell’antico laddove è ancora riconoscibile una architettura della città con la quale basterebbe volersi confrontare, sfuggendo all’ansia di distinzione ad ogni costo. L’altro grande tema è quello legato invece alle periferie dove spesso non è più possibile individuare ‘parti’ definite e ‘figure’ intelligibili, dove tutto è indifferenziato e deregolato, dove lo spazio pubblico è scomparso a favore di quello privato che, parcellizzato all’interno di recinti, si mostra incapace di donare luoghi. Qui avere a che fare con la realtà non è allora, come nel caso della città storica, un problema di riconoscimento di valori ma ancor più un problema critico: significa poter accettare che questa realtà - fatta non più di misure ma di dis-misure e di forme spesso informi - non deve essere accettata soltanto perché esiste ma può e deve essere modificata attraverso lo strumento specifico del progetto.

Progetti per Napoli. Tra centro e periferia / Visconti, Federica. - (2015), pp. 328-329.

Progetti per Napoli. Tra centro e periferia

VISCONTI, FEDERICA
2015

Abstract

Si tratta di un contributo nall’ambito di una rassegna sulla didattica del porgetto nelle Scuole italiane. Realismo nella didattica del progetto vuol dire, dal mio punto di vista, insegnare agli studenti come dare risposte adeguate a problemi reali fornendo loro, in tal modo, gli ‘strumenti del mestiere’. ‘Problemi reali’ non significa però, tantomeno all’interno di un contesto didattico, che si debba fare riferimento a desiderata di presunti o simulati committenti ma piuttosto che si debba individuare le aree della città che sono realmente ‘in attesa di trasformazione’ perché non adeguate a rappresentare la collettività che le abita. Dare ‘risposte adeguate’, d’altra parte, significa leggere la realtà, esprimere su di essa un giudizio critico e provare, attraverso il progetto, a innescare positive trasformazioni. In tal senso vanno letti i progetti, sviluppati per aree centrali e periferiche della città di Napoli in più anni accademici e all’interno di Laboratori del 2° e 4° anno del Corso di Laurea quinquennale in Architettura e del 2° anno del Corso di Laurea Specialistica in Progettazione Architettonica e riconducibili a due differenti temi che ci attendono nella contemporaneità. Il primo è quello dell’intervento nel corpo della città consolidata, senza timore del nuovo ma anche senza soggezione nei confronti dell’antico laddove è ancora riconoscibile una architettura della città con la quale basterebbe volersi confrontare, sfuggendo all’ansia di distinzione ad ogni costo. L’altro grande tema è quello legato invece alle periferie dove spesso non è più possibile individuare ‘parti’ definite e ‘figure’ intelligibili, dove tutto è indifferenziato e deregolato, dove lo spazio pubblico è scomparso a favore di quello privato che, parcellizzato all’interno di recinti, si mostra incapace di donare luoghi. Qui avere a che fare con la realtà non è allora, come nel caso della città storica, un problema di riconoscimento di valori ma ancor più un problema critico: significa poter accettare che questa realtà - fatta non più di misure ma di dis-misure e di forme spesso informi - non deve essere accettata soltanto perché esiste ma può e deve essere modificata attraverso lo strumento specifico del progetto.
2015
9788891609274
Progetti per Napoli. Tra centro e periferia / Visconti, Federica. - (2015), pp. 328-329.
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