L’acquisizione di lingue straniere in ambiente naturale crea una finestra di osservazione cruciale ai fini della comprensione del linguaggio umano nei suoi aspetti tipologici ed evolutivi, poiché dà espressione a ciò che è:1. comunicativamente più urgente;2. pragmaticamente più trasparente;3. cognitivamente e tipologicamente più neutrale (meno marcato). Gli stati di apprendimento iniziali di una L2 non corrispondono ad un processo di rilessificazione (in cui c’è forte influenza della L1), né tantomeno ad un’imitazione frammentaria della L2, bensì di un sistema linguistico a pieno titolo che:a. riflette processi creativi soggiacenti all’umana facoltà del linguaggio;b. possiede un’organizzazione linguistica neutrale rispetto alle caratteristiche grammaticalizzate dalla L2;c. ricorre a principi del protolinguaggio umano che le lingue moderne spesso osservano ma più frequentemente hanno ulteriormente elaborato e perciò oscurato. Gli adulti apprendenti di L2 possiedono però già un sistema linguistico pienamente sviluppato (la L1), per cui diventa necessario confrontare quanto riscontrato nelle loro varietà linguistiche iniziali con altre forme di sviluppo ontogenico di linguaggio: le lingue dei segni «naturali»: assenza di influenze linguistiche e caratteri simili nonostante la differenza dell’input gestuale (forte iconicità di alcuni segni). Presso gli adulti che usano lingue dei segni spontanee l’espressione della temporalità e di certe caratteristiche aspettuali si presenta più complessa e diversificata che nelle varietà infantili, oltre che molto simile a quella identificata per la Varietà Basica degli apprendenti di L2. Per riassumere:sia nel caso della Varietà Basica che nel caso delle Lingue dei Segni Spontanee (soprattutto quelle degli Adulti), l’espressione della temporalità assume delle caratteristiche simili; tali caratteristiche fanno astrazione della modalità impiegata (gesti vs linguaggio verbale).Le funzioni tempo-aspettuali della Varietà Basica e delle Lingue dei Segni Spontanee mostrano una convergenza di funzioni, che può essere considerata espressione delle necessità comunicative più basiche, più urgenti rispetto al dominio tempo-aspettuale nell’ambito della comunicazione umana.Seppur con modalità differenti anche le Lingue dei Segni Spontanee procedono dal semplice al complesso, dal segno individuale ai segni combinati. L’acquisizione di L2 può contribuire non solo ad una migliore comprensione del modo in cui gli esseri umani imparano le lingue, bensì anche ad una migliore comprensione delle capacità linguistiche dell'uomo, del modo in cui esse sono strutturate e funzionano. il percorso di sviluppo delle interlingue esibisce preferenze e regolarità che riflettono principi universali come la marcatezza tipologica.Gli apprendenti imparano le forme meno marcate più rapidamente in accordo con le generalizzazioni basate sulle scale implicazionali di marcatezza. Le grammatiche interlinguistiche degli apprendenti sono congruenti con i principi di marcatezza senza per questo dimenticare la possibile interazione con altri fattori quali la frequenza degli items nell'input e l'esperienza legata alla L1.
Studi acquisizionali, origine del linguaggio e linguistica tipologica: in che modo queste branche possono interagire tra loro? / Giuliano, Patrizia. - (2016). (Intervento presentato al convegno Congresso Internazionale Nouvelles perspectives de recherche en psychomécanique du langage et sur l’origine des langues / Psicomeccanica, tipologia, origini del linguaggio: nuove prospettive di ricerca tenutosi a Università degli Studi di Napoli Federico II nel 21-22 aprile 2016).
Studi acquisizionali, origine del linguaggio e linguistica tipologica: in che modo queste branche possono interagire tra loro?
GIULIANO, PATRIZIA
2016
Abstract
L’acquisizione di lingue straniere in ambiente naturale crea una finestra di osservazione cruciale ai fini della comprensione del linguaggio umano nei suoi aspetti tipologici ed evolutivi, poiché dà espressione a ciò che è:1. comunicativamente più urgente;2. pragmaticamente più trasparente;3. cognitivamente e tipologicamente più neutrale (meno marcato). Gli stati di apprendimento iniziali di una L2 non corrispondono ad un processo di rilessificazione (in cui c’è forte influenza della L1), né tantomeno ad un’imitazione frammentaria della L2, bensì di un sistema linguistico a pieno titolo che:a. riflette processi creativi soggiacenti all’umana facoltà del linguaggio;b. possiede un’organizzazione linguistica neutrale rispetto alle caratteristiche grammaticalizzate dalla L2;c. ricorre a principi del protolinguaggio umano che le lingue moderne spesso osservano ma più frequentemente hanno ulteriormente elaborato e perciò oscurato. Gli adulti apprendenti di L2 possiedono però già un sistema linguistico pienamente sviluppato (la L1), per cui diventa necessario confrontare quanto riscontrato nelle loro varietà linguistiche iniziali con altre forme di sviluppo ontogenico di linguaggio: le lingue dei segni «naturali»: assenza di influenze linguistiche e caratteri simili nonostante la differenza dell’input gestuale (forte iconicità di alcuni segni). Presso gli adulti che usano lingue dei segni spontanee l’espressione della temporalità e di certe caratteristiche aspettuali si presenta più complessa e diversificata che nelle varietà infantili, oltre che molto simile a quella identificata per la Varietà Basica degli apprendenti di L2. Per riassumere:sia nel caso della Varietà Basica che nel caso delle Lingue dei Segni Spontanee (soprattutto quelle degli Adulti), l’espressione della temporalità assume delle caratteristiche simili; tali caratteristiche fanno astrazione della modalità impiegata (gesti vs linguaggio verbale).Le funzioni tempo-aspettuali della Varietà Basica e delle Lingue dei Segni Spontanee mostrano una convergenza di funzioni, che può essere considerata espressione delle necessità comunicative più basiche, più urgenti rispetto al dominio tempo-aspettuale nell’ambito della comunicazione umana.Seppur con modalità differenti anche le Lingue dei Segni Spontanee procedono dal semplice al complesso, dal segno individuale ai segni combinati. L’acquisizione di L2 può contribuire non solo ad una migliore comprensione del modo in cui gli esseri umani imparano le lingue, bensì anche ad una migliore comprensione delle capacità linguistiche dell'uomo, del modo in cui esse sono strutturate e funzionano. il percorso di sviluppo delle interlingue esibisce preferenze e regolarità che riflettono principi universali come la marcatezza tipologica.Gli apprendenti imparano le forme meno marcate più rapidamente in accordo con le generalizzazioni basate sulle scale implicazionali di marcatezza. Le grammatiche interlinguistiche degli apprendenti sono congruenti con i principi di marcatezza senza per questo dimenticare la possibile interazione con altri fattori quali la frequenza degli items nell'input e l'esperienza legata alla L1.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.