Il contributo, nel trarre spunto dagli studi già da tempo intrapresi dall’autore sul tema di Nisida, intende porre all’attenzione degli studiosi operanti nel campo della storia della città e del paesaggio urbano l’analisi di una documentazione d’archivio preziosa ai fini di un recupero dei caratteri originari di questo luogo mitico sito alle porte dei Campi Flegrei e delle sue antiche architetture. Sulla base di un’inedita relazione di apprezzo stilata nel 1770 dall’architetto Giuseppe Astarita, uno dei più interessanti protagonisti della produzione tardo-settecentesca napoletana, è possibile ricostruire l’ambiente agrario e i peculiari aspetti paesaggistici dell’isola, operando quindi un opportuno raffronto con quanto oggi permane in quei luoghi. Nel testo la dettagliata descrizione delle costruzioni poste al servizio del lazzaretto seicentesco e dell’impianto portuale, nonché quella del castello Piccolomini, sorto nella prima metà del Cinquecento alla sommità del crinale di un antico cratere vulcanico come struttura fortificata, viene messa in rapporto con il repertorio iconografico dell’isola databile tra Sei e Ottocento: in particolare, un rilievo della fortezza redatto nel 1825, allorché fu destinata ad ergastolo borbonico, ci fa comprendere l’importanza di quanto ancora sussiste di quell’imponente struttura a seguito delle manomissioni perpetrate nel Novecento e le reali possibilità di un suo recupero.
All'ingresso dei Campi Flegrei: una fonte inedita sul paesaggio storico di Nisida e sull'architettura del Castello Piccolomini / Buccaro, Alfredo. - In: CITTÀ E STORIA. - ISSN 1828-6364. - a. XII:2/2017(2017), pp. 171-199. [10.17426/20304]
All'ingresso dei Campi Flegrei: una fonte inedita sul paesaggio storico di Nisida e sull'architettura del Castello Piccolomini
BUCCARO, ALFREDO
2017
Abstract
Il contributo, nel trarre spunto dagli studi già da tempo intrapresi dall’autore sul tema di Nisida, intende porre all’attenzione degli studiosi operanti nel campo della storia della città e del paesaggio urbano l’analisi di una documentazione d’archivio preziosa ai fini di un recupero dei caratteri originari di questo luogo mitico sito alle porte dei Campi Flegrei e delle sue antiche architetture. Sulla base di un’inedita relazione di apprezzo stilata nel 1770 dall’architetto Giuseppe Astarita, uno dei più interessanti protagonisti della produzione tardo-settecentesca napoletana, è possibile ricostruire l’ambiente agrario e i peculiari aspetti paesaggistici dell’isola, operando quindi un opportuno raffronto con quanto oggi permane in quei luoghi. Nel testo la dettagliata descrizione delle costruzioni poste al servizio del lazzaretto seicentesco e dell’impianto portuale, nonché quella del castello Piccolomini, sorto nella prima metà del Cinquecento alla sommità del crinale di un antico cratere vulcanico come struttura fortificata, viene messa in rapporto con il repertorio iconografico dell’isola databile tra Sei e Ottocento: in particolare, un rilievo della fortezza redatto nel 1825, allorché fu destinata ad ergastolo borbonico, ci fa comprendere l’importanza di quanto ancora sussiste di quell’imponente struttura a seguito delle manomissioni perpetrate nel Novecento e le reali possibilità di un suo recupero.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.