“Quando ci rapportiamo ad un ambiente che ci è ignoto inizia un processo mentale di ricerca dell’ordine, ordine spaziale di geometrie e di gerarchie di elementi che si legano e nel loro insieme caratterizzano il luogo: il rapporto tra pieni e vuoti, e l’unità di misura che lega questi elementi e genera il più complesso sistema nel quale si è immersi”. È in quest’accezione che è possibile considerare e interpretare i pattern che scandiscono e che configurano i motivi decorativi e ornamentali dei pavimenti. Anche se riferiti a elementi che si concludono nella dimensione piana, questi collaborano alla percezione e alla definizione dei rapporti che s’instaurano tra le parti che descrivono i luoghi. Superfici che nei secoli sono state caratterizzate da matrici dalle più semplici alle più complesse geometrie le cui composizioni e articolazioni assumono il ruolo di elementi ordinatori di un piano su cui si attua la scena del vivere pubblico e privato. Quello che con questo saggio si vuole proporre è un itinerario tra alcuni e diversi linguaggi adottati e interpretati per la manifestazione di elementi che contribuiscono, in qualche modo, all’invenzione dello spazio architettonico. Uno spazio in cui le suggestioni sono legate a linguaggi che mutano nel tempo, dove fa da padrona la moda del momento, il gusto di un’epoca piuttosto che condizionamenti di natura pratica lì dove l’usura anziché l’oblio rappresentano la causa della perdita o la sostituzione di elementi che per natura possono essere “segnati” o cancellati dal trascorrere del tempo. Un breve itinerario, quello proposto, attraverso i luoghi destinati al culto nella città di Napoli, che manifestano e raccontano, più di altri, ricchi e pregevoli apparati decorativi specchio della potenza e opulenza dei committenti, piuttosto che di abili maestranze che parlano il linguaggio dei luoghi o di culture che nei diversi secoli si sono fuse con quella partenopea. In deroga ad una trattazione cronologica, la strada prescelta è quella di presentare alcuni esempi che si contraddistinguono, nel panorama locale, per il loro valore di singolarità e unicità. “When we have a confrontation with an environment that is unknown begins a mental process of search for order, spatial order of geometry and hierarchy of elements that bind together and characterize the place: the relationship between full and empty, and the unit of measure that ties these elements and generates the most complex system in which you are immersed”1. It is in this sense that you can consider and interpret the patterns that mark and that shape the decorative and ornamental motifs of floors. Although referring to elements which culminate in a plane dimension, they cooperate to the perception and definition of the relationships that develop between the elements that describe the places. Surfaces which over the centuries have been characterized by matrices from the simplest to the most complex geometries whose compositions and joints take on the role of ordering elements of a plan on which takes the scene of public and private life. What with this paper is to propose is a itinerary between a few and several languages adopted and interpreted for the manifestation of elements that contribute, in some way, to the invention of the architectural space. A space where the suggestions are related to languages that change over time, according to the trend of the moment, the taste of an era rather than practical constraints where they wear instead of forgetfulness are the cause of the loss or replacement elements which by nature can be “marked” or erased by the passing of time. A short itinerary, the one proposed, through the places used for worship in the city of Naples, who show and tell, more than others, rich and valuable decorations mirror of the power and wealth of clients, rather than skilled workers who speak the language of places or cultures in different centuries have merged with the Neapolitan. Notwithstanding a chronological discussion, the chosen way is to present some examples that stand out in the local overview, for the value of their singularity and uniqueness.

Geometrie, arte e illusione nelle pavimentazioni delle chiese napoletane / Palomba, Daniela. - unico:(2016), pp. 211-217.

Geometrie, arte e illusione nelle pavimentazioni delle chiese napoletane.

PALOMBA, DANIELA
2016

Abstract

“Quando ci rapportiamo ad un ambiente che ci è ignoto inizia un processo mentale di ricerca dell’ordine, ordine spaziale di geometrie e di gerarchie di elementi che si legano e nel loro insieme caratterizzano il luogo: il rapporto tra pieni e vuoti, e l’unità di misura che lega questi elementi e genera il più complesso sistema nel quale si è immersi”. È in quest’accezione che è possibile considerare e interpretare i pattern che scandiscono e che configurano i motivi decorativi e ornamentali dei pavimenti. Anche se riferiti a elementi che si concludono nella dimensione piana, questi collaborano alla percezione e alla definizione dei rapporti che s’instaurano tra le parti che descrivono i luoghi. Superfici che nei secoli sono state caratterizzate da matrici dalle più semplici alle più complesse geometrie le cui composizioni e articolazioni assumono il ruolo di elementi ordinatori di un piano su cui si attua la scena del vivere pubblico e privato. Quello che con questo saggio si vuole proporre è un itinerario tra alcuni e diversi linguaggi adottati e interpretati per la manifestazione di elementi che contribuiscono, in qualche modo, all’invenzione dello spazio architettonico. Uno spazio in cui le suggestioni sono legate a linguaggi che mutano nel tempo, dove fa da padrona la moda del momento, il gusto di un’epoca piuttosto che condizionamenti di natura pratica lì dove l’usura anziché l’oblio rappresentano la causa della perdita o la sostituzione di elementi che per natura possono essere “segnati” o cancellati dal trascorrere del tempo. Un breve itinerario, quello proposto, attraverso i luoghi destinati al culto nella città di Napoli, che manifestano e raccontano, più di altri, ricchi e pregevoli apparati decorativi specchio della potenza e opulenza dei committenti, piuttosto che di abili maestranze che parlano il linguaggio dei luoghi o di culture che nei diversi secoli si sono fuse con quella partenopea. In deroga ad una trattazione cronologica, la strada prescelta è quella di presentare alcuni esempi che si contraddistinguono, nel panorama locale, per il loro valore di singolarità e unicità. “When we have a confrontation with an environment that is unknown begins a mental process of search for order, spatial order of geometry and hierarchy of elements that bind together and characterize the place: the relationship between full and empty, and the unit of measure that ties these elements and generates the most complex system in which you are immersed”1. It is in this sense that you can consider and interpret the patterns that mark and that shape the decorative and ornamental motifs of floors. Although referring to elements which culminate in a plane dimension, they cooperate to the perception and definition of the relationships that develop between the elements that describe the places. Surfaces which over the centuries have been characterized by matrices from the simplest to the most complex geometries whose compositions and joints take on the role of ordering elements of a plan on which takes the scene of public and private life. What with this paper is to propose is a itinerary between a few and several languages adopted and interpreted for the manifestation of elements that contribute, in some way, to the invention of the architectural space. A space where the suggestions are related to languages that change over time, according to the trend of the moment, the taste of an era rather than practical constraints where they wear instead of forgetfulness are the cause of the loss or replacement elements which by nature can be “marked” or erased by the passing of time. A short itinerary, the one proposed, through the places used for worship in the city of Naples, who show and tell, more than others, rich and valuable decorations mirror of the power and wealth of clients, rather than skilled workers who speak the language of places or cultures in different centuries have merged with the Neapolitan. Notwithstanding a chronological discussion, the chosen way is to present some examples that stand out in the local overview, for the value of their singularity and uniqueness.
2016
9788899130367
Geometrie, arte e illusione nelle pavimentazioni delle chiese napoletane / Palomba, Daniela. - unico:(2016), pp. 211-217.
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