Il saggio analizza il rapporto tra le tecniche costruttive utilizzate per la realizzazione di un manufatto storico e le relative problematiche di restauro, in relazione agli studi compiuti su un importante architettura napoletana: l’antica Reggia di Castel Capuano, che per molti secoli è stata sede dell’amministrazione della Giustizia e che, da qualche anno, è stata dismessa. Come è noto gli edifici si differenziano da regione a regione per la natura dei materiali da costruzione impiegati per la loro realizzazione e, ancora, nel medesimo luogo, in funzione del trascorrere del tempo, a seguito dell’affinamento delle conoscenze e del perfezionamento delle tecniche operative. Il sottosuolo del capoluogo partenopeo, in particolare, è ricco di materiali naturali con eccellenti qualità edilizie da sempre impiegati nel settore delle costruzioni: i prodotti vulcanici del Somma-Vesuvio e quelli dei Campi flegrei sono stati utilizzati con continuità dal periodo greco-romano fino alla fine dell’Ottocento e anche successivamente, caratterizzando tanto i monumenti, quanto l’edilizia corale, nonché testimoniando l’eccezionale legame tra natura e costruito che caratterizza il paesaggio storico napoletano. Per tali ragioni, nell’ambito della metodologia progettuale del restauro architettonico, il rilievo dei materiali e delle tecniche costruttive assume un ruolo determinante nella fase conoscitiva. Al di là di tali importanti aspetti conoscitivi, lo studio dei materiali e delle tecniche costruttive ha anche altre due importanti finalità. Una strettamente tecnica, poiché solo la comprensione delle caratteristiche dei materiali e della loro messa in opera, insieme alla susseguente fase di rilevamento del degrado e dei dissesti, fornisce quelle conoscenze necessarie anche se non esaustive per definire un intervento tecnico appropriato e rispettoso dei principi del restauro. Un’altra culturale, poiché le procedure esecutive, i sistemi realizzativo-cantieristici sono essi stessi dei valori di cultura materiale da riconoscere e da conservare. Dunque, l’esame ed il rilievo dei materiali e delle tecniche costruttive di un antico edificio è un processo necessario per la scelta di un corretto intervento ed al contempo è una operazione che disvela quei valori della fabbrica che caratterizzano la sua costruzione, ovvero testimoniano la cultura materiale di quella passata civiltà, intesa nella sua accezione più completa, che ha prodotto l’edificio storico in esame. Ciò posto, coerentemente con gli indirizzi metodologici citati, l’esame dei materiali e delle tecniche utilizzate per la costruzione di Castel Capuano, nonostante la grande quantità di scritti e di studi storici esistenti, compiuta, piano per piano, ambiente per ambiente, ha rivelato una serie di interessanti sorprese. Infatti, sono stati individuati segni, strutture, elementi architettonici e decorativi non evidenti nella esistente pubblicistica, che possono costituire nuovi ed utili spunti di riflessione per ampliarne gli orizzonti.
Le tecniche costruttive e il restauro / Amore, Raffaele. - (2013), pp. 120-129.
Le tecniche costruttive e il restauro
AMORE, RAFFAELE
2013
Abstract
Il saggio analizza il rapporto tra le tecniche costruttive utilizzate per la realizzazione di un manufatto storico e le relative problematiche di restauro, in relazione agli studi compiuti su un importante architettura napoletana: l’antica Reggia di Castel Capuano, che per molti secoli è stata sede dell’amministrazione della Giustizia e che, da qualche anno, è stata dismessa. Come è noto gli edifici si differenziano da regione a regione per la natura dei materiali da costruzione impiegati per la loro realizzazione e, ancora, nel medesimo luogo, in funzione del trascorrere del tempo, a seguito dell’affinamento delle conoscenze e del perfezionamento delle tecniche operative. Il sottosuolo del capoluogo partenopeo, in particolare, è ricco di materiali naturali con eccellenti qualità edilizie da sempre impiegati nel settore delle costruzioni: i prodotti vulcanici del Somma-Vesuvio e quelli dei Campi flegrei sono stati utilizzati con continuità dal periodo greco-romano fino alla fine dell’Ottocento e anche successivamente, caratterizzando tanto i monumenti, quanto l’edilizia corale, nonché testimoniando l’eccezionale legame tra natura e costruito che caratterizza il paesaggio storico napoletano. Per tali ragioni, nell’ambito della metodologia progettuale del restauro architettonico, il rilievo dei materiali e delle tecniche costruttive assume un ruolo determinante nella fase conoscitiva. Al di là di tali importanti aspetti conoscitivi, lo studio dei materiali e delle tecniche costruttive ha anche altre due importanti finalità. Una strettamente tecnica, poiché solo la comprensione delle caratteristiche dei materiali e della loro messa in opera, insieme alla susseguente fase di rilevamento del degrado e dei dissesti, fornisce quelle conoscenze necessarie anche se non esaustive per definire un intervento tecnico appropriato e rispettoso dei principi del restauro. Un’altra culturale, poiché le procedure esecutive, i sistemi realizzativo-cantieristici sono essi stessi dei valori di cultura materiale da riconoscere e da conservare. Dunque, l’esame ed il rilievo dei materiali e delle tecniche costruttive di un antico edificio è un processo necessario per la scelta di un corretto intervento ed al contempo è una operazione che disvela quei valori della fabbrica che caratterizzano la sua costruzione, ovvero testimoniano la cultura materiale di quella passata civiltà, intesa nella sua accezione più completa, che ha prodotto l’edificio storico in esame. Ciò posto, coerentemente con gli indirizzi metodologici citati, l’esame dei materiali e delle tecniche utilizzate per la costruzione di Castel Capuano, nonostante la grande quantità di scritti e di studi storici esistenti, compiuta, piano per piano, ambiente per ambiente, ha rivelato una serie di interessanti sorprese. Infatti, sono stati individuati segni, strutture, elementi architettonici e decorativi non evidenti nella esistente pubblicistica, che possono costituire nuovi ed utili spunti di riflessione per ampliarne gli orizzonti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.