L’Accordo Internazionale di Collaborazione Scientifica con il Politecnico de l’Havana, di cui l’autrice è responsabile scientifico, ha avuto come principale oggetto di studi l’architettura e lo sviluppo urbano della capitale cubana; il saggio pubblicato sul numero monografico di AREA dedicato a la Havana indaga la Ciudad Universitaria, un’architettura tra le più interessanti e poco conosciute. Il gruppo di architetti incaricati del progetto della CUJAE è guidato da Fernando Salinas, e punta molto sul lavoro di squadra e sul valore profondamente esemplare di questo progetto. La Ciudad Universitaria è concepita su uno schema sviluppato a partire da un modulo continuo che consente, attraverso la sua trama aperta, la massima flessibilità funzionale, con elementi modulari che permettono ampliamenti e trasformazioni, in continuità con l'organizzazione del complesso. La lontananza dal centro urbano porta alla costruzione di un impianto sostanzialmente autosufficiente; percorsi coperti connettono i diversi elementi architettonici mentre si dipanano tra essi aree verdi, spazi per la socialità, piccole piazze; ad una sostanziale omogeneità degli spazi delle aule e dei laboratori si contrappongono i volumi e le loro dimensioni, la relazione tra questi e le diverse quote del terreno. Il sistema costruttivo del grande complesso si basa sulla prefabbricazione e, in particolare, sull'uso del “lift slab”, che Salinas e Alonso riescono a utilizzare come sistema flessibile dalle grandi potenzialità, le cui caratteristiche tecnologiche hanno permesso di sviluppare uno schema aperto di integrazione di lastroni-tompagni nella trama modulare delle colonne, dando vita a un linguaggio moderno e profondamente legato alla cultura cubana.
La CUJAE, Ciudad Universitaria Juan Antonio Echeverria / Santangelo, MARIA ROSARIA. - In: AREA. - ISSN 0394-0055. - (2017), pp. 75-79.
La CUJAE, Ciudad Universitaria Juan Antonio Echeverria
SANTANGELO, MARIA ROSARIA
2017
Abstract
L’Accordo Internazionale di Collaborazione Scientifica con il Politecnico de l’Havana, di cui l’autrice è responsabile scientifico, ha avuto come principale oggetto di studi l’architettura e lo sviluppo urbano della capitale cubana; il saggio pubblicato sul numero monografico di AREA dedicato a la Havana indaga la Ciudad Universitaria, un’architettura tra le più interessanti e poco conosciute. Il gruppo di architetti incaricati del progetto della CUJAE è guidato da Fernando Salinas, e punta molto sul lavoro di squadra e sul valore profondamente esemplare di questo progetto. La Ciudad Universitaria è concepita su uno schema sviluppato a partire da un modulo continuo che consente, attraverso la sua trama aperta, la massima flessibilità funzionale, con elementi modulari che permettono ampliamenti e trasformazioni, in continuità con l'organizzazione del complesso. La lontananza dal centro urbano porta alla costruzione di un impianto sostanzialmente autosufficiente; percorsi coperti connettono i diversi elementi architettonici mentre si dipanano tra essi aree verdi, spazi per la socialità, piccole piazze; ad una sostanziale omogeneità degli spazi delle aule e dei laboratori si contrappongono i volumi e le loro dimensioni, la relazione tra questi e le diverse quote del terreno. Il sistema costruttivo del grande complesso si basa sulla prefabbricazione e, in particolare, sull'uso del “lift slab”, che Salinas e Alonso riescono a utilizzare come sistema flessibile dalle grandi potenzialità, le cui caratteristiche tecnologiche hanno permesso di sviluppare uno schema aperto di integrazione di lastroni-tompagni nella trama modulare delle colonne, dando vita a un linguaggio moderno e profondamente legato alla cultura cubana.File | Dimensione | Formato | |
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