La casa rurale dell'Alto Beneventano si configura, in modo particolare, come simbolo di un equilibrio molto profondo che caratterizza l’insieme casa e paesaggio in un contesto dove omogeneità geologica e continuità geografica fondano l’abitare e il costruire. Inoltre l’impianto insediativo e costruttivo è saturo di tradizioni e di valori culturali, così sentiti da essere manifesti anche in forme di edilizia più recente, in nome di una scelta di conservazione che deve comunicare rispetto per ciò che è "antico". Volumi puri strutturano in maniera semplice e razionale l’abitazione, arricchita da motivi formali fortemente tipizzanti, di chiara matrice funzionale, che danno risalto alla linearità dell'impianto e ne esaltano la semplicità, mentre la pietra calcarea che biancheggia nelle cortine murarie e nel verde del paesaggio le conferisce un fascino unico. In questo luogo l’architettura “senza architetti” assume toni di grande singolarità. La casa rurale del Cilento, anch’essa in sintonia con l'ambiente naturale, realizza un quadro cromatico di maggiore comunione tra abitazione e paesaggio, poiché i toni spenti della pietra calcarea delle murature si confondono con i colori del terreno. In questo contesto, la casa di pendio si adatta alla orografia del terreno in modi e misure diversi, e nei tratti di difficile praticabilità, tende quasi a nascondersi tra la vegetazione fino a lasciar intravedere appena il tetto. In questa zona la costruzione di pendio coglie quel principio di economia intrinsecamente ancorato alla tipologia e all'ambiente, e poi lo estremizza nei casi limite in cui si rende superflua anche la scala e i due livelli presentano l'accesso da due fronti opposti.
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE. STRATEGIE E MODI DI COSTRUIRE NEL BENEVENTANO E NEL CILENTO / Ausiello, Gigliola. - (2016), pp. 21-24.
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE. STRATEGIE E MODI DI COSTRUIRE NEL BENEVENTANO E NEL CILENTO
AUSIELLO, GIGLIOLA
2016
Abstract
La casa rurale dell'Alto Beneventano si configura, in modo particolare, come simbolo di un equilibrio molto profondo che caratterizza l’insieme casa e paesaggio in un contesto dove omogeneità geologica e continuità geografica fondano l’abitare e il costruire. Inoltre l’impianto insediativo e costruttivo è saturo di tradizioni e di valori culturali, così sentiti da essere manifesti anche in forme di edilizia più recente, in nome di una scelta di conservazione che deve comunicare rispetto per ciò che è "antico". Volumi puri strutturano in maniera semplice e razionale l’abitazione, arricchita da motivi formali fortemente tipizzanti, di chiara matrice funzionale, che danno risalto alla linearità dell'impianto e ne esaltano la semplicità, mentre la pietra calcarea che biancheggia nelle cortine murarie e nel verde del paesaggio le conferisce un fascino unico. In questo luogo l’architettura “senza architetti” assume toni di grande singolarità. La casa rurale del Cilento, anch’essa in sintonia con l'ambiente naturale, realizza un quadro cromatico di maggiore comunione tra abitazione e paesaggio, poiché i toni spenti della pietra calcarea delle murature si confondono con i colori del terreno. In questo contesto, la casa di pendio si adatta alla orografia del terreno in modi e misure diversi, e nei tratti di difficile praticabilità, tende quasi a nascondersi tra la vegetazione fino a lasciar intravedere appena il tetto. In questa zona la costruzione di pendio coglie quel principio di economia intrinsecamente ancorato alla tipologia e all'ambiente, e poi lo estremizza nei casi limite in cui si rende superflua anche la scala e i due livelli presentano l'accesso da due fronti opposti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.