Una difficile circolarità per la conservazione. Interpretazione storico-evolutiva e operatività sul patrimonio costruito

Riprendendo le questioni emerse negli ultimi decenni del XX secolo e comparandole con le problematiche contemporanee del processo restaurativo, il contributo intende condurre una riflessione sul complesso intreccio tra modi interpretativi dell'architettura nella sua storicità e sul riflesso delle risultanze di tale intreccio nel progetto di restauro. Ponendo in primo piano l'obiettivo cruciale connesso alla massimizzazione dei valori testimoniali del costruito storico, si indagano le peculiarità dell"interrogazione" di quest'ultimo nelle sue tangenze con altri campi del sapere nonché con le differenze rispetto al fare storia dell'architettura tout court. Il contributo intende porre in campo una riflessione intorno al significato, alle peculiarità, alle ragioni, ai limiti che si pongono e agli orizzonti che possono delinearsi nel fare storia per il restauro dell’architettura nell’odierno panorama operativo. L’indissolubile legame tra conoscenza e prassi chiede, di conseguenza, di interrogarsi sul come attribuire un rinnovato significato di ricerca applicata all'interpretazione storico-evolutiva dell'architettura, nella compresente connotazione umanistica e tecnica, finalizzata alla trasmissione al futuro dell'architettura storica. Ciò tenendo in primo piano il ruolo della dialettica con campi altri della conoscenza − in primis, quelli limitrofi della storia dell'arte e dell'architettura − e, con esso, la specificità disciplinare del processo ermeneutico per la conservazione del patrimonio costruito.