Introduzione: Lo screening neonatale, esteso può avere implicazioni e benefici anche per le madri, permettendo di scoprire malattie non identificate nella vita pre-gestazionale. I principali markers primari di deficit materni sono alcuni aminoacidi ed acilcarnitine: alti livelli di fenilalanina e citrullina possono condurre ad una diagnosi di fenilchetonuria (mPKU) o citrullinemia (mCit), materna, rispettivamente, mentre le più frequenti condizioni materne individuate mediante l’analisi delle acilcarnitine sono la 3-metil-crotonilglicinuria e la 3-metilglutaconico aciduria (aumento di C5OH-carnitina), e la carenza di vitamina B12 (aumento di C3-carnitina). Il principale marker secondario di difetto materno è, invece, la carnitina che a livelli molto bassi può essere indicativa di un difetto primario di carnitina (carnitine uptake deficiency, CUD) (1). Scopo del lavoro e metodi: scopo di questo studio è stato valutare l’incidenza delle forme materne di disordini del metabolismo diagnosticati nel nostro laboratorio (anni 2007-2014) mediante dosaggio di aminoacidi e acilcarnitine su dried blood spot o siero effettuato mediante spettrometria di massa tandem (2). Risultati: nel corso del nostro programma di screening neonatale sono stati identificati 9 casi di alterazioni secondarie a deficit materni: 7 casi di carenza di vitamina B12 (0,015 %), 1 caso di CUD e 1 caso di PKU (0,039 %). I neonati di madri con carenza di B12 individuati dal nostro laboratorio mostravano allo screening elevati livelli di propionil-carnitina (C3) e di acido metilmalonico (MMA) sullo spot di sangue e, nel corso dei successivi tests di conferma, livelli significativi di MMA nelle urine e di omocisteina nel siero. La valutazione diagnostica delle madri evidenziava bassi livelli di vitamina B12 e alti livelli di omocisteina nel siero: di queste madri una soffriva di gastrite atrofica e una era vegana, le altre non dichiaravano condizioni particolari. Dopo due settimane di terapia con vitamina B12 gli analiti sono tornati nella norma nei neonati ma non nelle madri (3). Il dosaggio degli aminoacidi sierici eseguito come approfondimento diagnostico su una madre di due bambini nati con ritardo mentale e microcefalia ha evidenziato elevati livelli di Phe. Nonostante l’assenza di quadro clinico di PKU l’indagine molecolare nella madre ha confermato il sospetto di PKU. Il neonato della madre affetta da CUD mostrava allo screening ridotte concentrazioni di carnitina libera (3,18 micromol/L; v.n.: 11-51) e di diverse acilcarnitine confermate sul cartoncino del richiamo. Per approfondimento diagnostico è stato effettuato il dosaggio delle acilcarnitine sieriche della madre che ha mostrato una drastica riduzione della carnitina libera (1,4 micromoli/L; v.n.: 10-44) e delle acilcarnitine. Conclusioni: In conclusione i programmi di screening neonatale, rappresentano oggi non soltanto uno degli strumenti più avanzati della pediatria preventiva ma anche di diagnosi di forme materne di disordini del metabolismo. 1-la Marca G et al, J Inher Metab Dis 2008 31 (21): S395-S404 2- Catanzano F et al, J Inherit Metab Dis 2010;33:91–4. 3- Scolamiero et al,Clin Biochem. 2014.08.020. doi: 10.1016/j.clinbiochem.2014.08.020 [Epub ahead of print]
Newborn screening: uno strumento per la diagnosi di difetti metabolici materni non diagnosticati / Villani, GUGLIELMO ROSARIO DOMENI; Scolamiero, E.; Pecce, Rita; Ingenito, L.; di Girolamo, M. G.; Albano, L.; Gallo, G.; Crisci, D.; Di Stefano, C.; Salvatore, Francesco; Ruoppolo, Margherita. - (2014). (Intervento presentato al convegno VI Congresso Nazionale SIMMESN (Società Italiana Per lo Studio delle Malattie Metaboliche Ereditarie e lo Screening Neonatale) tenutosi a Milano nel 20-22 novembre 2014).
Newborn screening: uno strumento per la diagnosi di difetti metabolici materni non diagnosticati
VILLANI, GUGLIELMO ROSARIO DOMENI;PECCE, RITA;SALVATORE, FRANCESCO;RUOPPOLO, MARGHERITA
2014
Abstract
Introduzione: Lo screening neonatale, esteso può avere implicazioni e benefici anche per le madri, permettendo di scoprire malattie non identificate nella vita pre-gestazionale. I principali markers primari di deficit materni sono alcuni aminoacidi ed acilcarnitine: alti livelli di fenilalanina e citrullina possono condurre ad una diagnosi di fenilchetonuria (mPKU) o citrullinemia (mCit), materna, rispettivamente, mentre le più frequenti condizioni materne individuate mediante l’analisi delle acilcarnitine sono la 3-metil-crotonilglicinuria e la 3-metilglutaconico aciduria (aumento di C5OH-carnitina), e la carenza di vitamina B12 (aumento di C3-carnitina). Il principale marker secondario di difetto materno è, invece, la carnitina che a livelli molto bassi può essere indicativa di un difetto primario di carnitina (carnitine uptake deficiency, CUD) (1). Scopo del lavoro e metodi: scopo di questo studio è stato valutare l’incidenza delle forme materne di disordini del metabolismo diagnosticati nel nostro laboratorio (anni 2007-2014) mediante dosaggio di aminoacidi e acilcarnitine su dried blood spot o siero effettuato mediante spettrometria di massa tandem (2). Risultati: nel corso del nostro programma di screening neonatale sono stati identificati 9 casi di alterazioni secondarie a deficit materni: 7 casi di carenza di vitamina B12 (0,015 %), 1 caso di CUD e 1 caso di PKU (0,039 %). I neonati di madri con carenza di B12 individuati dal nostro laboratorio mostravano allo screening elevati livelli di propionil-carnitina (C3) e di acido metilmalonico (MMA) sullo spot di sangue e, nel corso dei successivi tests di conferma, livelli significativi di MMA nelle urine e di omocisteina nel siero. La valutazione diagnostica delle madri evidenziava bassi livelli di vitamina B12 e alti livelli di omocisteina nel siero: di queste madri una soffriva di gastrite atrofica e una era vegana, le altre non dichiaravano condizioni particolari. Dopo due settimane di terapia con vitamina B12 gli analiti sono tornati nella norma nei neonati ma non nelle madri (3). Il dosaggio degli aminoacidi sierici eseguito come approfondimento diagnostico su una madre di due bambini nati con ritardo mentale e microcefalia ha evidenziato elevati livelli di Phe. Nonostante l’assenza di quadro clinico di PKU l’indagine molecolare nella madre ha confermato il sospetto di PKU. Il neonato della madre affetta da CUD mostrava allo screening ridotte concentrazioni di carnitina libera (3,18 micromol/L; v.n.: 11-51) e di diverse acilcarnitine confermate sul cartoncino del richiamo. Per approfondimento diagnostico è stato effettuato il dosaggio delle acilcarnitine sieriche della madre che ha mostrato una drastica riduzione della carnitina libera (1,4 micromoli/L; v.n.: 10-44) e delle acilcarnitine. Conclusioni: In conclusione i programmi di screening neonatale, rappresentano oggi non soltanto uno degli strumenti più avanzati della pediatria preventiva ma anche di diagnosi di forme materne di disordini del metabolismo. 1-la Marca G et al, J Inher Metab Dis 2008 31 (21): S395-S404 2- Catanzano F et al, J Inherit Metab Dis 2010;33:91–4. 3- Scolamiero et al,Clin Biochem. 2014.08.020. doi: 10.1016/j.clinbiochem.2014.08.020 [Epub ahead of print]I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.