Introduzione. Le calcificazioni coronariche (CAC) sono più frequenti e progrediscono più rapidamente nei pazienti in dialisi (EDRS) rispetto alla popolazione generale. Una rapida progressione è considerata un fattore additivo di rischio per eventi cardiovascolari. La maggiore prevalenza e la rapida progressione di CAC sono state attribuite ad alto introito di calcio esogeno proveniente da dialisato ad alto contenuto di calcio, e/o chelanti del fosforo contenenti calcio (CCBP). In ERDS la progressione di CAC è stata rallentata con la somministrazione di chelante del fosforo non contenente calcio (Sevelamer, S). Nei pazienti in pre-dialisi (pazienti CKD) è stato riportato che (1) la prevalenza e la progressione di CAC sono maggiori rispetto alla popolazione generale; (2) la progressione è associata alla fosforemia; (3) gli eventi cardiovascolari sono frequenti in presenza di progressione di CAC. L’efficacia di S sulla progressione di CAC non è stata valutata in pazienti CKD. Scopi. Nel presente studio è stato valutato il ruolo di CCBP e di S sulla progressione di CAC in pazienti CKD. Pazienti e metodi. Pazienti CKD (stadio 3-4) omogenei per età, variabili biochimiche e valori basali di score del calcio sono stati randomizzati per ricevere dieta ipoproteica+S (1600 mg/die) o dieta ipoproteica+CCBP (calcio carbonato, 2 gr/die), solo dieta ipoproteica (Controlli; C). In un precedente studio queste dosi non causavano soppressione di PTH e/o ipercalcemia in pazienti CKD. Calcemia, fosforemia, PTH, omocisteina, proteina C-reattiva, trigliceridi, colesterolo totale, HDL, LDL erano misurati ogni tre mesi. SC veniva misurato mediante spirale TC. Le scansioni erano effettuate all’inizio e alla fine dello studio. Lo studio aveva una durata di 18 mesi. I pazienti con ipercalcemia o soppressione di PTH in corso di trattamento erano esclusi dallo studio. I dati dei pazienti trattati con CCPB e S erano confrontati con quelli di C. Risultati. Sono stati arruolati 66 pazienti: C=n.27; CCBP=n.22; S=n.27. Le variabili biochimiche iniziali e finali non erano differenti tra i gruppi. Al termine dello studio SC era significativamente aumentato nei tre gruppi. In particolare, SC era aumentato del 64% in C (da 431±553 DS a 673±924 DS; p
PROGRESSIONE DELLE CALCIFICAZIONI CORONARICHE NEI PAZIENTI CON INSUFFICIENZA RENALE CRONICA. RUOLO DEI CHELANTI DEL FOSFORO / Battaglia, Yuri; Buonanno, Elisa; Miranda, Ida; Ruocco, Carolina; Russo, Luigi; Russo, Domenico. - In: GIORNALE ITALIANO DI NEFROLOGIA. - ISSN 1724-5990. - (2007). (Intervento presentato al convegno 48° CONGRESSO NAZIONALE della SOCIETÀ ITALIANA DI NEFROLOGIA Bari, 7-10 Ottobre 2007 tenutosi a BARI nel 7-10 Ottobre 2007).
PROGRESSIONE DELLE CALCIFICAZIONI CORONARICHE NEI PAZIENTI CON INSUFFICIENZA RENALE CRONICA. RUOLO DEI CHELANTI DEL FOSFORO
BATTAGLIA, YURI;BUONANNO, ELISA;MIRANDA, IDA;RUOCCO, CAROLINA;RUSSO, LUIGI;RUSSO, DOMENICO
2007
Abstract
Introduzione. Le calcificazioni coronariche (CAC) sono più frequenti e progrediscono più rapidamente nei pazienti in dialisi (EDRS) rispetto alla popolazione generale. Una rapida progressione è considerata un fattore additivo di rischio per eventi cardiovascolari. La maggiore prevalenza e la rapida progressione di CAC sono state attribuite ad alto introito di calcio esogeno proveniente da dialisato ad alto contenuto di calcio, e/o chelanti del fosforo contenenti calcio (CCBP). In ERDS la progressione di CAC è stata rallentata con la somministrazione di chelante del fosforo non contenente calcio (Sevelamer, S). Nei pazienti in pre-dialisi (pazienti CKD) è stato riportato che (1) la prevalenza e la progressione di CAC sono maggiori rispetto alla popolazione generale; (2) la progressione è associata alla fosforemia; (3) gli eventi cardiovascolari sono frequenti in presenza di progressione di CAC. L’efficacia di S sulla progressione di CAC non è stata valutata in pazienti CKD. Scopi. Nel presente studio è stato valutato il ruolo di CCBP e di S sulla progressione di CAC in pazienti CKD. Pazienti e metodi. Pazienti CKD (stadio 3-4) omogenei per età, variabili biochimiche e valori basali di score del calcio sono stati randomizzati per ricevere dieta ipoproteica+S (1600 mg/die) o dieta ipoproteica+CCBP (calcio carbonato, 2 gr/die), solo dieta ipoproteica (Controlli; C). In un precedente studio queste dosi non causavano soppressione di PTH e/o ipercalcemia in pazienti CKD. Calcemia, fosforemia, PTH, omocisteina, proteina C-reattiva, trigliceridi, colesterolo totale, HDL, LDL erano misurati ogni tre mesi. SC veniva misurato mediante spirale TC. Le scansioni erano effettuate all’inizio e alla fine dello studio. Lo studio aveva una durata di 18 mesi. I pazienti con ipercalcemia o soppressione di PTH in corso di trattamento erano esclusi dallo studio. I dati dei pazienti trattati con CCPB e S erano confrontati con quelli di C. Risultati. Sono stati arruolati 66 pazienti: C=n.27; CCBP=n.22; S=n.27. Le variabili biochimiche iniziali e finali non erano differenti tra i gruppi. Al termine dello studio SC era significativamente aumentato nei tre gruppi. In particolare, SC era aumentato del 64% in C (da 431±553 DS a 673±924 DS; pI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.